Serafin ripercorre il 2022 dell’editoria di montagna ricordandoci molti dei titoli, alcuni dei quali potrebbero esserci sfuggiti, arrivati in libreria nell’anno appena trascorso. Si tratta ovviamente di un bilancio incompleto, ma se avete letto altri libri di montagna usciti nel 2022 che ritenete meritevoli di menzione, scrivetelo nei commenti, così allunghiamo questo già ben nutrito elenco!
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Si scrivono più libri di montagna?
Per cominciare, perdonate il mio ritardo nel compilare il bilancio che sto per trasmettervi sull’editoria di montagna nell’anno trascorso. Lo faccio basandomi su una trentina di libri in parte già passati al setaccio in questa rubrica. No, non pretendo di offrire un dotto panorama di un’editoria “minore”. Si tratta piuttosto nel mio caso di un utile pro memoria, se questo può farvi piacere. Come sono andate dunque le cose? Pare, dico pare, che oggi si scriva di montagna “come non mai” e che la montagna (letterariamente parlando) sia “di moda”. Buon segno se ad affermarlo è uno scrittore colto e sensibile come Enrico Camanni.
La mia impressione invece, non so se tu caro Luca sei d’accordo, è che pochi libri di montagna abbiano scalato nel 2022 le hit parades. Qui vado un po’ a memoria e potrei sbagliarmi. A mio modesto avviso, ha fatto eccezione “Arrampicare” del solito Mauro Corona pubblicato da Solferino. Una storia di rocce, di sfide e d’amore si legge in copertina. Per completezza di cronaca, dirò che sulla scia del film che ne è stato tratto, è brevemente ricomparso nelle classifiche anche “Le otto montagne” di Paolo Cognetti.
Premio Gambrinus Mazzotti
A dare un certo impulso al mercato letterario montanaro credo che siano meritoriamente stati i tre libri vincitori della 40esima edizione del Premio Gambrinus Mazzotti. Ecco i titoli. “L’alpinismo è tutto un mondo” di Silvia Metzeltin e Linda Cottino, “Più idioti dei dinosauri” di Daniele Scaglione e “Arti e mestieri sull’Adige” di Giannantonio Conati.
Osservatorio Leggimontagna, atlanti geniali e classici che ritornano
A proposito di concorsi, un buon osservatorio delleditoria specializzata mi è sembrato “Leggimontagna” organizzato dalle sezioni friulane del Cai. Dove tuttavia “non c’è stata, nel 2022, la consueta sovrabbondanza di opere biografiche ed autobiografiche, spesso enfatiche e a cliché”, come ha osservato l’amico Luciano Santin, presidente della giuria. “Sono cresciute invece”, a detta di Santin, “le opere che riflettono sulla condizione dell’esistenza e sullo stato della natura”.
Sempre a mio avviso, “Solferino” si è distinto tra gli editori per l’attenzione riservata alle opere di montagna tra le quali il libro di Corona appena citato. Dell’antico e premiatissimo marchio di fabbrica Hoepli vorrei invece segnalare almeno un paio di opere da me recensite in Mountcity: il geniale “Atlante dei Monti Arcani” di Albano Marcarini e un libro d’epoca un po’ pettegolo, “Nel regno del Cervino”, scritto nientepopodimeno da Edmondo De Amicis, l’autore di “Cuore”. Vecchie pagine ingiallite le sue, ma ancora imperdibili, di un’Italia umbertina.
Premio Mario Rigoni Stern
E vengo alla fondamentale top ten del Premio Mario Rigoni Stern per la Letteratura multilingue delle Alpi. Segnatevi se vi fa piacere questi titoli i cui autori cito in ordine alfabetico: Carmine Abate con “Il cercatore di luce” (ed. Mondadori), Carlo Barbante con “Scritto nel ghiaccio” (ed. Il Mulino), Ulderica Da Pozzo con “Femines” (Forum Edizioni), Pino Loperfido con “Ciò che non si può dire” (Edizioni del Faro), Adeline Loyau con “Les tribulations d’une scientifique en montagne” (ed. Glénat), Paolo Malaguti con “Il moro della cima” (ed. Einaudi) risultato vincitore, Annalina Molteni con “L’ombra dei Walser” (Monterosa Edizioni), Andrea Mustoni con “Un uomo tra gli orsi” (Ediciclo Edizioni), Stefano Piazza con “Pensare le montagne nell’età delle emergenze” (ed. Cleup) e Matteo Righetto con “La stanza delle mele” (ed. Feltrinelli).
Premio ITAS
Il Premio ITAS del Libro di Montagna 2022, 48a edizione, è andato poi a “Giù in mezzo agli uomini. Vita e morte di Guido Rossa” di Sergio Luzzatto. A mio avviso si è trattato di uno dei libri più belli del 2022. L’opera, edita da Einaudi nella collana degli Struzzi, è stata selezionata tra un totale di 149 libri pervenuti da 70 case editrici, record assoluto di partecipazione.
Un’agenda di letture per il 2023
Per concludere, mi sento in dovere di segnalare ai bibliofili che è in distribuzione un libro davvero eccellente, l’Agenda 2023 del Club alpino italiano. In tredici tappe il volume presenta le principali pubblicazioni d’argomento alpinistico che geografi, storici, viaggiatori e letterati hanno redatto tra il XVI e la metà del XX secolo. “L’agenda vuole fornire un intrigante suggerimento di letture per ogni mese del 2023, percorrendo l’affascinante storia della letteratura di montagna attraverso i secoli”, scrive il Presidente generale del Cai nell’introduzione. Niente di meglio per iniziare l’anno che vi auguro traboccante di buone letture.
Roberto Serafin
Ovviamente altri suggerimenti di lettura sulle recenti pubblicazioni li trovate nella nostra rubrica “Fatti di carta”
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