Il numero di marzo di Meridiani Montagne è l’occasione per scoprire o conoscere meglio il Finalese, un territorio dalle multiformi meraviglie e che annovera tra gli innamorati anche la scrittrice milanese Lorenza Russo che gli ha dedicato ben tre libri.

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Finalese, falesie ma non solo

Il nuovo fascicolo di Meridiani Montagne tutto dedicato alle Alpi Liguri e al Finalese riserva un incontro, sia pure fugace, con Lorenza Russo, raffinata scrittrice milanese giudiziosamente innamorata di questo incantevole angolo della Riviera di Ponente. Tanto da avergli dedicato ben tre libri: “Cantastorie. Brevi ritratti di luoghi dimenticati nel Finalese” per il Nuovo Melangolo, per CDA&Vivalda una guida gastronomica intitolata “Dove nel Finalese. Il meglio di osterie, locande, agriturismo e prodotti tipici”, e infine, di nuovo per Melangolo, addirittura un’”Autobiografia finalese”, libro da Lorenza definito “una guida sentimentale”. Queste opere della Russo, scrittrice eclettica, godono di una citazione nella bella rivista della Domus diretta da Paolo Paci. Sono letture tra le più raccomandabili dedicate a questo immenso giardino fiorito che non è fatto soltanto di falesie da arrampicare anche se Cristina Zerbi c’informa nella rivista che sono circa duecento i settori in cui si scala e quattromila le vie di salita di ogni difficoltà.

Lorenza Russo - Finalese
Lorenza Russo

Lorenza Russo innamorata del Finalese

Dopo averle tanto frequentate, le montagne e in particolare le Dolomiti, la gentile Lorenza si limita ora a sognarle dalla sua casa di porta Garibaldi a Milano. Ciò che più le sta a cuore anzi che adora è il Finalese, un territorio eccezionalmente ricco e vario. “Il Finalese”, spiega Lorenza nel suo blog, “è vita di mare, di arrampicata, di passeggiate nella macchia e di borghi medievali, ma è soprattutto un luogo in cui c’è sempre tempo per fare altro. È un mondo declinato in una varietà di paesaggi che si armonizzano ai diversi toni dello spirito e avvolto in una dimensione temporale insolita e affascinante. È una realtà che si frammenta cambiando prospettiva, è un sentimento che muta di intensità a seconda del clima”. 

Il libro definito “autobiografico” di Lorenza descrive luoghi del Finalese, cercando di restituirne l’anima. Ma è anche un modo per indagare sui sentimenti che Finale suggerisce all’autrice seducendola con la spiaggia, i sentieri dell’entroterra, le pareti di roccia, i piccoli borghi arroccati nelle colline. Come tutti gli innamorati, la Russo ama di Finale ogni aspetto compreso il terrificante tuffo ormai rituale nelle acque gelide del mare il 7 dicembre mentre a Milano si apre la stagione della Scala.

Su Meridiani Montagne grandi firme per il Finalese

finalese - Meridiani Montagne
Numero 109 – marzo 2021 di Meridiani Montagne

Tuffi, arrampicate, biciclettate, camminate, tutto fa parte di quel paradiso del turismo attivo come viene definito il Finalese nel fascicolo di Meridiani Montagne. Pagine imperdibili sono nella rivista quelle dedicate al genovese Alessandro Gogna che su queste rocce si affilò le unghie in vista di imprese entrate nella storia dell’alpinismo. Testimonianze di come l’arrampicata abbia attecchito nell’altro millennio le offrono altri due illustri scalatori e scrittori, Enrico Camanni (“fu una stagione di scoperte, entusiasmi, follie”) e Andrea Parodi (“mettevamo le fasce nei capelli e ci vestivamo con jeans rattoppati…”). 

Non si parla però soltanto di arrampicata. Il fascicolo offre l’occasione per ritrovare la firma di Silvia Metzeltin, altra leggenda dell’alpinismo, questa volta in veste di geologa intenta ad analizzare i segreti di quelle rocce e di quelle sabbie. A Giulia Castelli Gattinara, notevole firma del giornalismo “di viaggio”, è affidato il compito di andare alla scoperta della val Pennavaire, un paesaggio che da mediterraneo si fa alpino. Il settore escursionismo comprende anche un appassionante viaggio che Matteo Serafin compie nell’Età della pietra, tra anelli, altopiani e crinali, alla ricerca dei più antichi “alpinisti” del Finalese: neandertaliani, sapiens e orsi delle caverne. 

Meridiani Montagne 109

Roberto Mottadelli esplora a sua volta chiese e castelli costruiti fin dai tempi medievali con la stupenda Pietra di Finale. Un materiale questo che risplende oggi sia nei monumenti romanici sia al World Trade Center di New York. Una rassegna di libri curata da Cristina Zerbi, un portfolio di immagini di Andrea Gallo commentate da Luigi Dodi, una guida del Finalese con le principali mete gastronomiche e una rassegna di attrezzature curata in ogni dettaglio da Luca Serenthà rappresentano, infine, altri buoni motivi per godersi questa monografia di “Meridiani Montagne” contrassegnata dal numero 109(Serafin)

19 Marzo 2021
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MountCity

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