La concessione di Regione Liguria del permesso di ricerca di titanio nel comprensorio del Monte Beigua ai margini del confine del Parco apre la strada per la possibile creazione di una miniera con rischi sanitari e ambientali (che ricadrebbero anche all’interno dei confini del Parco del Beigua)

Qui puoi ascoltare la puntata del podcast con anche questa notizia

Il monte Beigua

Dovrebbe bastare il nome a incutere rispetto. A 1287 metri di quota lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, il monte Beigua prende infatti il nome da Baigus, un’antica divinità adorata dalle popolazioni alpine. Divenne nella preistoria un santuario delle tribù liguri quanto lo fu il monte Sagro nelle Alpi Apuane collegato visivamente al Beigua. Ma di questa sacralità rimangono poche tracce. Per non dire nessuna. 

Basta osservare la sua vetta tondeggiante da cui la vista spazia, in condizioni di cielo sereno, sulle due riviere liguri di ponente e di levante, sulle Apuane e sulla Corsica. Lassù a contendersi ogni zolla è presente da tempo un orrendo groviglio di tralicci della Rai e di altre emittenti. 

Privo di ostacoli, il segnale si espande dalla pianura padana, all’entroterra Savonese e alla Corsica settentrionale. Il danno però in questo caso riguarda “solo” il paesaggio.

Parco del Beigua - Monte Beigua - Miniera titanio
Il Monte Beigua.
In apertura: Parco del Beigua

Una miniera per il titanio nel Parco del Beigua

Ben maggiore sarebbe lo sfregio se, come si teme, il Beigua dovesse ospitare una miniera. E che miniera. Da tempo si parla infatti di un permesso richiesto e fin qui mai concesso alla Compagnia Europea per il Titanio. Di sole ricerche per adesso si tratta. Ma se la finalità fosse, come sembra, di portare all’apertura di una miniera, le cose si metterebbero davvero male. 

I rischi per la salute nell’estrazione del titanio

Il titanio è un minerale prezioso, ma anche infido. Viene usato, per fare qualche esempio, nelle componenti protesiche di anca e ginocchio, nella fabbricazione di clip chirurgiche da sutura permanente e in odontoiatria per la realizzazione di impianti dentali. 

Tuttavia, e qui viene il guaio, risulta che nella composizione delle rocce da cui il titanio viene estratto, per dirla con i tecnici sia presente “un anfibolo del gruppo degli asbesti in una percentuale pari a circa il 15% che ha tendenza a separarsi sotto forma di fibra e minutissimi aghi ed è notoriamente dannoso per la salute”. 

Il titanio ricorda da questo punto di vista l’amianto. Non si trova libero in natura ed è presente in molte rocce magmatiche e nei sedimenti da esse derivanti. La preoccupazione è che le ricerche possano compromettere l’aria buona che si respira su quei crinali, anzi che le ricerche siano un rischio per la salute non solo per chi abita in quel comprensorio

Titanio miniera Beigua
Un barra di titanio

La associazioni liguri si mobilitano

A farsi interprete di questa preoccupazione è Legambiente Liguria dopo avere appreso che, con il decreto numero 1211-2021, la Regione Liguria concede per tre anni il permesso di ricerca alla Compagnia Europea per il Titanio. L’associazione ambientalista ricorda che il gruppo montuoso del Beigua è diventato Parco nel 1995, Geoparco europeo e mondiale nel 2005 e nel 2015 è stato riconosciuto UNESCO Global Geopark. Inoltre in questi anni l’Ente Parco ha portato avanti un lavoro su un modello di sviluppo basato su agricoltura sostenibile, manutenzione dei boschi, turismo di qualità e consorzi sempre più attenti alla filiera corta.

Anche Federparchi, così come Legambiente, chiede a Regione Liguria di annullare il decreto di autorizzazione alle ricerche minerarie nel comprensorio. Ci si chiede così come sia stato possibile arrivare a questa decisione visto che nel novembre del 2020 l’assessore alle attività estrattive Marco Scajola garantì, testuali parole, che “se la Compagnia Europea del Titanio dovesse formulare una richiesta ufficiale per l’estrazione del titanio nell’area del Monte Tarinè, cuore del Parco del Beigua, Regione Liguria direbbe no”. 

Parco del Beigua - Monte Beigua - Miniera titanio
Parco del Beigua

Inspiegabile dietro front di Regione Liguria: una beffa

Inesplicabile risulta questo dietro front anche considerando che nel 2013 Ente Parco e Amministrazioni locali condivisero un documento in cui richiamavano le normative vigenti – comunitarie, nazionali e regionali – per cui nel parco sono esplicitamente vietate l’apertura e l’esercizio di miniere, cave e discariche, nonché l’estrazione di minerali. Sono esterrefatti a dir poco anche gli Amici del Tarinè, un comitato spontaneo, nato nel 2015 per difendere il Monte Tarinè e il suo territorio da ogni tentativo di speculazione estrattiva. “Le ricadute di un’ipotetica miniera sarebbero tragiche per le aree limitrofe”, sostengono gli Amici del Tariné. “A subirne le conseguenze sarebbero il vicino Basso Piemonte e anche Genova dato che il Monte Tarinè in linea d’aria non è affatto lontano da Piazza De Ferrari”. 

E’ indubbio che tra tante tempeste abbattutesi sul Beigua, questa si annuncia come una delle peggiori. Anche perché ha il sapore di una beffa. (Serafin)

Qui la petizione lanciata dalle Associazioni liguri in difesa del Parco del Beigua

11 Marzo 2021
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