La montagna è presente a BookCity 2020, in particolare con l’alpinismo. Tra i tanti eventi in streaming interessante la presentazione di “Visione verticale” di Alessandro Gogna che dialogando con Roberto Serafin tocca diversi temi anche d’attualità.
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BookCity in streaming
La produzione di conferenze, dialoghi, spettacoli in streaming proposti da taluni festival hanno permesso di sopravvivere al lockdown e di passare a un sistema “ibrido”: eventi live in contemporanea a streaming da seguire online. E’ questo il caso della rassegna milanese BookCity che da mercoledì 11 a domenica 15 novembre sventola la “bandiera che non si ammaina” del libro.
Fra i numerosi incontri da seguire on line, oltre duecento, non poteva mancare l’alpinismo che a Milano vanta solide radici, basti dire che è nata a due passi dal Duomo, guidata dal professor Ardito Desio, la spedizione che ha portato nel 1954 gli italiani per primi in vetta al K2. A sventolare a BookCity la bandiera dell’alpinismo dalla sede in via Cenisio della Società Escursionisti Milanesi, una delle due sezioni milanesi del CAI, è Alessandro Gogna, leggenda ancora arrampicante ma soprattutto scrivente che alla passione della sua vita, l’alpinismo appunto, e alla montagna ha dedicato qualcosa come sessanta volumi tra manuali, guide, opere di fiction, saggi.
Roberto Serafin intervista Alessandro Gogna
Del suo nuovissimo libro “Visione verticale” (Laterza), Gogna racconta tra gli scaffali della biblioteca della SEM dedicata a Ettore Castiglioni dialogando con Roberto Serafin, veterano del giornalismo di montagna e socio del sodalizio. Anche in “Visione verticale” come in altre sue opere, Gogna non finisce di indagare sulle motivazioni che sono alla base delle grandi sfide alpinistiche. Alpinista tra i più famosi con 500 prime ascensioni nelle Alpi, Appennini e in altre catene montuose, attivo sul fronte ambientalista come garante internazionale di Mountain Wilderness, dal 2013 Alessandro guida la scelta pattuglia dei blogger di montagna con il sito GognaBlog, uno dei più frequentati dagli appassionati della materia.
“Un alpinismo di ricerca” rappresentò nel 1975 il suo esordio nell’editoria dopo 12 anni di alpinismo attivo. Dieci anni di lavoro gli sono poi costati gli otto volumi, ampiamente illustrati anche con la sua reflex, di “I grandi spazi delle Alpi” (Priuli&Verlucca). La fama di scrittore di Gogna è però legata soprattutto a “Mezzogiorno di pietra” in cui va alla scoperta di un Meridione tutto da arrampicare e a “Cento nuovi mattini” dedicato a una stagione particolarmente innovativa dell’arrampicata.
Nei 15 capitoli del saggio pubblicato da Laterza, Gogna svela i segreti di alcuni grandi alpinisti a lui familiari come Walter Bonatti che considera un maestro, Riccardo Cassin “il risolutore”, Reinhold Messner (di cui ripercorre le straordinarie stagioni del 1967-1968), il grintoso vicentino Renato Casarotto, il prediletto Hermann Buhl di cui curò un’autobiografia. Tutti, compreso Alex Honnold, l’asso del free solo, dotati di un particolare istinto visionario.
L’intervista con il grande alpinista e scrittore genovese “naturalizzato” milanese tocca diversi temi, dalle solitarie di cui Gogna fu interprete audace e raffinato, ai primi appigli da scegliere quando si è giovani, dai grandi amori della sua vita con in primo piano la moglie Guya alla quale ha dedicato di recente una via di roccia sull’isola di Tavolara, ai rischi corsi arrampicando e…anche quelli che di questi tempi di pandemia tutti stiamo correndo. L’intervista potrebbe far discutere: a differenza dell’amico Reinhold Messner che deplora la degenerazione dell’odierno alpinismo da lui giudicato “da pista”, Gogna ritiene che l’alpinismo stia oggi toccando livelli prima inimmaginabili come si denota dai palmares dei Piolets d’Or.
L’incontro con Gogna è visionabile qui sotto o sul sito di BookCity dove si trovano la presentazione anche del bellissimo “Sulle Alpi di Leonardo” di Angelo Recalcati pubblicato quest’ultimo dalla stessa, attivissima Società Escursionisti Milanesi.
RUBRICA A CURA DI:
MountCity è un progetto fondato nel 2013 a Milano che si poggia sulla passione e competenza di uno staff di cittadini appassionati di montagna, all’occorrenza con il sostegno di associazioni di volontariato. La piattaforma, grazie alla competenza e professionalità di Roberto Serafin che l’ha curata per 10 anni, è stata punto di riferimento sull’attualità della montagna e dell’outdoor con migliaia di articoli pubblicati. Ora lo spirito di MountCity vive ancora dentro questa rubrica.
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