Nella selezione di notizie di questa settimana Serafin ci racconta della secchezza a cui la scarsità di precipitazioni e il caldo di quest’inverno stanno condannando molti specchi d’acqua. Non ne è indenne la diga di Ceresole Reale. Serafin ci segnala inoltre la partenza della Skimarathon e i 99 anni in forma di Marcel Ramy.

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Ceresole, lago secco e polverone

Lago morto a Ceresole reale La siccità non risparmia Ceresole - Skimarathon - Marcel Ramy
Il lago vuoto

La sorgente del Po è un rigagnolo. A Torino non piove da un centinaio di giorni. In montagna quest’inverno manca l’acqua e manca la neve. In Piemonte è mancato l’inverno tutto intero. Non è una buona notizia nemmeno che il 4 febbraio gli albicocchi nelle valli abbiano iniziato a gemmare. Questo si leggeva sulla Stampa, notizia piccola piccola quale poco piacevole diversivo alle catastrofiche notizie sul conflitto Russia-Ucraina. 

Una notizia così così sulla situazione climatica posso invece offrirtela io stesso, caro Luca, senza dover copiare dai giornaloni. Il “prunus” sulla mia terrazza a Milano sta da qualche giorno fiorendo. I suoi rosei, fragili fiorellini hanno fatto capolino anche loro in netto anticipo sulla tabella di marcia. E io mi sono precipitato a fotografarli amorevolmente. 

Prunus La siccità non risparmia Ceresole - Skimarathon - Marcel Ramy

La notizia che più mi ha colpito sulla siccità l’ho però letta il 25 febbraio sul web. Il pittoresco lago artificiale di Ceresole Reale è a secco, anzi è morto come titola il quotidiano La Stampa. Uno spettacolo orrendo. Le immagini sono impressionanti soprattutto perché richiamano alla mente per contrasto l’aspetto con cui di norma ci ha sempre accolto questo specchio d’acqua sulle cui sponde sorge a 1583 metri di quota l’accogliente rifugio dedicato al musicologo alpinista Massimo Mila e gestito dai simpatici Guela e Roberto. 

Lago vivo La siccità non risparmia Ceresole - Skimarathon - Marcel Ramy
La diga di Ceresole piena

La “buona” stagione turistica è alle porte e nel mio inevitabile catastrofismo faccio mentalmente un riepilogo dei laghetti alpestri agli sgoccioli. A cominciare dal mio amato Lago Nero, per restare in Piemonte, sempre più ristretto con i suoi boccheggianti tritoni nella foresta della val Buscagna, all’Alpe Devero. Che ne sarà degli altri laghetti che per scaramanzia evito di citare?

Tornando al lago di Ceresole, perla e attrazione turistica nel cuore del Parco nazionale del Gran Paradiso, il problema più grande sembra che sia il vento, talvolta impetuoso, che soffia sulla valle. “In mancanza d’acqua, polveroni tremendi sollevati dal vento finiscono nelle case”, racconta affranto Alex Gioannini sindaco di Ceresole. Un effetto deleterio anche questo ainoi della tropicalizzazione del clima.

Skimarathon, la carica degli undicimila al Maloja

skimaraton

La neve primaverile, bagnata e granulosa, come ben sappiamo è poco amica dei fondisti. Prima che diventi definitivamente una pappa inconsistente, in Svizzera si celebra il gran finale di stagione con la Skimaraton, granfondo arrivata alla 52° edizione. Undicimila sono gli iscritti ed è stato giocoforza per il perdurare della pandemia rivedere le fasi dell’affollata partenza dal Maloja. Così domenica 13 per evitare eccessivi assembramenti il via viene dato in 29 successive ondate invece delle tradizionali 8 partenze separate alcuni minuti l’una dall’altra. Il nuovo format prevede ora griglie con non più di 500 fondisti. Ci sarà più spazio, assicurano gli organizzatori, e un’attesa minore prima dello sparo di inizio. Niente più “corse” per conquistare un posto nelle prime file. 

Il sito web dell’evento fornisce ulteriori dettagli sul nuovo format di partenza e le iscrizioni sono ancora aperte: le aspettative sarebbero di raggiungere i consueti 14.200 fondisti. Per aderire è sufficiente collegarsi al sito engadin-skimarathon.ch

Vecchie rocce. Marcel Remy, 99 anni “da primo”

Ace of Spades Jaman La siccità non risparmia Ceresole - Skimarathon - Marcel Ramy
Marcel Remy impegnato in Ace of Spades (6b, 5a obbl), con il Lemano sullo sfondo. © Claude Remy © Archives.

Padre dei famosi alpinisti e arrampicatori Yves e Claude, l’irriducibile Marcel Remy, ha festeggiato il suo 99° compleanno. Niente scalate su roccia questa volta. Marcel ha offerto l’ennesima prova di forza salendo da primo un 4c nella palestra di arrampicata svizzera di Villeneuve, nel Vaud, dove ancora oggi si allena con regolarità. Un’altra celebrità dell’alpinismo, Georges Payot, gli ha fatto dono di una torta decorata con la cifra 99. Gli occhi del patriarca svizzero dell’arrampicata brillavano di felicità. A quanto si riferisce, si è immediatamente messo a fare progetti.

Va precisato che l’eccezionale foto della sua scalata da matusalemme è stata amorevolmente scattata dal figlio Claude.

Roberto Serafin

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3 Marzo 2022
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MountCity è un progetto fondato nel 2013 a Milano che si poggia sulla passione e competenza di uno staff di cittadini appassionati di montagna, all’occorrenza con il sostegno di associazioni di volontariato. La piattaforma, grazie alla competenza e professionalità di Roberto Serafin che l’ha curata per 10 anni, è stata punto di riferimento sull’attualità della montagna e dell’outdoor con migliaia di articoli pubblicati. Ora lo spirito di MountCity vive ancora dentro questa rubrica.

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