Sempre più probabilmente questo inverno si farà ricordare per le quasi nulle precipitazioni e temperature elevate. Se non arriveranno neanche le consuete precipitazioni primaverili la situazione quest’estate sarà critica. Che succede?

Ascolta l’episodio del podcast in cui Daniele Catberro ci spiega la situazione

Inverno con scarsissime precipitazioni e caldo

Manca meno di un mese alla fine dell’inverno (meteorologico) e ci stiamo avvicinando a grandi passi ad inverni asciutti da record come quelli 1988/89 o 1999/2000 in cui pioggia e neve in alcune zone a sud delle Alpi mancarono per tre mesi. Ai primi due mesi di scarsissime precipitazioni un altro paio di settimane secche si aggiungeranno, quindi il rischio è concreto.

Caratteristica di quest’inverno 2021/22 è una situazione di blocco atmosferico particolarmente marcata: l’ultima perturbazione in grado di portare precipitazioni diffuse sul nord Italia è stata quella dell’8 dicembre. Dopodiché si è instaurata una situazione di alta pressione persistente sull’Europa centro-occidentale: alte pressioni che si rinnovano continuamente bloccando la strada alle perturbazioni atlantiche. Benché climatologicamente per le alpi italiane l’inverno è la stagione più asciutta, quest’anno la situazione si sta facendo davvero anomala. Anche se sulle Alpi centro-orientali qualche precipitazione è arrivata con la perturbazione del 5 gennaio (che invece ha saltato quasi completamente le Alpi occidentali), possiamo dire che su tutto il versante alpino italiano c’è un’importante carenza di precipitazioni.

Intorno al 2 febbraio si sono verificate nevicate nelle zone di confine con la Svizzera e l’Austria, in particolare nelle vallate intorno al Brennero (peraltro con pericolo valanghe 3-marcato), dovute allo sbarramento da nord: grandi precipitazioni sul versante settentrionale delle Alpi che portate dal vento riescono a spingersi anche sulle alte valli italiane di confine.

Come se non bastasse, la carenza di precipitazioni quest’inverno si è combinata con le temperature sopra media. Soprattutto intorno a capodanno abbiamo avuto per diversi giorni consecutivi situazioni davvero anomale con isoterma 0° che ha raggiunto i 4000 metri come d’estate, temperature anche di 20° a 1000 m, assenza di gelo notturno anche in media-alta montagna. Serie di episodi caldi si sono poi succeduti lungo tutto il periodo. Ad esempio domenica 30 gennaio con punte anche di 24° per il fohn a fondovalle in val di Susa.

Dicembre 2021: inversione termica nelle prelati lombarde (da Pian dei Resinelli verso Lecco)
Dicembre 2021: inversione termica nelle prelati lombarde (da Pian dei Resinelli verso Lecco)
In apertura: 30 dicembre 2021 dalla Valle Po verso la piana Cuneese, la neve fonde inesorabilmente per il gran caldo

(Foto L. Serenthà)

L’inversione termica inganna chi sta in pianura

A gennaio in pianura, soprattutto in Valpadana, le inversioni termiche hanno mascherato completamente l’anomalia calda. Alta pressione, come avevamo già visto, significa aria stagnante, persistenza di foschie (e inquinanti!) e quindi inversione termiche a bassa quota. Si pensi ad esempio che all’osservatorio di Piacenza la temperatura di gennaio è stata perfettamente in media con quella degli ultimi trent’anni. Si capisce come chi non si fosse spostato dal piano possa avere avuto la percezione di un inverno freddo e umido quando invece meteorologicamente è stato fin qui esattamente l’opposto: caldo e secco. Salendo di quota invece era più evidente come le temperature fossero decisamente sopra media. Ad esempio l’osservatorio di Oropa (BI) a 1200 metri di quota, ha registrato il gennaio più caldo dell’ultimo secolo con ben 3,3° sopra la media.

Niente precipitazioni a medio termine

Le proiezioni meteorologiche a medio termine (al 2 febbraio data in cui è stata registrata la puntata del podcast) che non possono darci i dettagli, ma indicazioni molto utili di tendenza anche a 10-15 giorni, non fanno intravvedere lo sblocco della situazione e l’arrivo di precipitazioni.

Continueranno ad esserci, ad intervalli, regimi d’alta pressione o di venti da nord. Mancano ancora quelle situazioni in grado di portare piogge e nevicate abbondanti a sud delle Alpi, cioè depressioni atlantiche che si allunghino sull’ovest dell’Europa fino a raggiungere il mediterraneo. Si attiverebbero così quelle correnti umide marittime che impattando contro le Alpi e l’Appennino settentrionale sono in grado di potare le precipitazioni a ridosso dei pendii montuosi. Tutto ciò al momento sembra lontano.

Vedremo se verso la primavera, come di solito avviene, con l’abbassamento delle perturbazioni atlantiche fino a latitudini mediterranee, si sbloccherà qualcosa. Se dovessero mancare abbondanti precipitazioni primaverili sarebbe molto grave in vista dell’estate.

Le nevicate primaverili potrebbero ancora dare un importante apporto all’accumulo sui ghiacciai. Se non arrivassero e dovessimo quindi poi trovarci alle porte dell’estate con innevamento carente in quota e un territorio già stressato dall’attuale carenza di precipitazioni, le conseguenze sarebbero ad ampio spettro: a livello idroelettrico, di agricoltura e anche idropotabile.

Ma per ora possiamo ancora sperare che arrivino le precipitazioni di primavera!


Appuntamenti

Dal 15 al 19 febbraio a Milano si svolgerà il 4° convegno di AISAM (Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e della Meteorologia) al quale sarà possibile partecipare sia in presenza che seguire le sessioni da remoto. Qui tutte le info.

7 Febbraio 2022
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Società Meteorologica Italiana

La Società Meteorologica Italiana è la maggiore associazione nazionale per lo studio e la divulgazione di meteorologia, climatologia e glaciologia. È un’associazione scientifica senza fini di lucro e opera su tutto il territorio nazionale conservando stretto legame con la Società Meteorologica Subalpina che ne è socio fondatore nel territorio alpino occidentale, Francia e Svizzera incluse. SMI  promuove ed incoraggia lo sviluppo e la conoscenza delle scienze dell’atmosfera in Italia. Appartiene a UniMet (Unione Meteorologia Italiana) ed all’European Meteorological Society.

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