Impariamo dove e come leggere correttamente le previsioni meteo: 10 regole per non sbagliarsi quando programmiamo le nostre attività in montagna
In questa puntata del podcast Daniele Cat Berro commenta e ci spiega le 10 regole
Le previsioni meteorologiche sono sempre più accurate e possono essere molto utili (oltre che in tante altre importanti sfere) per programmare le nostre attività in montagna. A patto però di leggerle correttamente, altrimenti si rischia di cadere in errori che attribuiremo poi al meteorologo, ma che probabilmente risiedono altrove.
Qualche anno fa Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, aveva pensato un meteodecalogo che potesse fare da guida nella lettura delle previsioni meteo. Lo abbiamo ripreso e commentato con Daniele Cat Berro
1. Le previsioni meteo non sono certezze
Le previsioni non sono certezze, se no non si chiamerebbero così; la meteorologia ha tuttavia fatto enormi progressi negli ultimi decenni ed è una scienza matura ed internazionale che ogni giorno si mette alla prova con un pubblico vastissimo.
2. Aggiornarsi continuamente con le nuove previsioni meteo
Una previsione affidabile, oggi, non si spinge oltre i 3-5 giorni; tuttavia i modelli matematici elaborano per gli addetti ai lavori informazioni fino a circa 10 giorni, ma con affidabilità non sufficiente alle necessità della vita quotidiana. Diffidate delle fonti che diffondono dettagliate previsioni oltre una settimana. Oltre i due giorni ci si può fare un’idea generale della situazione attesa, ma è bene aggiustare il tiro consultando via via bollettini più recenti in modo da non rimanere condizionati da una previsione nel frattempo mutata.
Anche in fondo ai bollettini di nimbus.it da qualche tempo viene segnalata la tendenza a breve termine: con tutti i condizionali e le cautele del caso questo oggi si può fare per poter fornire indicazioni su ciò che potrebbe capitare oltre i 4 giorni. L’importante è tenere presente quanto appena detto e aggiornarsi con i bollettini successivi. La previsione meteo è come il latte fresco: scade in fretta!
3. Non tutte le situazioni sono ugualmente prevedibili
Attualmente la probabilità di successo di una previsione a 24 ore per la presenza-assenza di pioggia può raggiungere il 90-95%, un valore molto elevato, ma in un anno significa che ci saranno pur sempre 36 giorni di previsione errata: e se cadono tutti nei week-end, si notano di più. Al secondo giorno la probabilità di successo scende attorno all’80% e cala più o meno rapidamente oltre il terzo giorno.
Prevedere tempo sereno per alcuni giorni sotto un vasto anticiclone lento a evolvere (alta pressione) è più affidabile che prevedere fenomeni in una situazione ciclonica (bassa pressione). Una differenza di un centinaio di chilometri del collocamento del minimo depressionario può cambiare completamente la situazione (ascolta l’esempio di Daniele nel podcast)
4. Prevedere i temporali con precisione è impossibile (come la quota neve)
In estate prevedere i temporali in termini di luogo e di orario è ancora praticamente impossibile: si può identificare la situazione favorevole al loro sviluppo, ma non il luogo preciso e l’intensità del loro verificarsi.
D’inverno è la quota della neve uno degli elementi più incerti: può variare talora di qualche centinaio di metri rispetto all’altitudine attesa al variare anche solo di mezzo grado o un grado delle temperature.
5. La percezione di affidabilità dipende dalle necessità
La valutazione del successo di una previsione dipende dalle necessità dell’utente: un conto è se l’esigenza è stendere il bucato o lavare la macchina (quindi se sono confermate le previsioni di “non brutto” si ha una percezione di affidabilità); tutt’altro discorso è fare le previsioni ad esempio per il trofeo Mezzalama (di cui la SMI da qualche tempo segue il servizio per l’assistenza meteorologica). In questo secondo caso anche solo due nuvolette che si formano sul Castore a 4000 metri possono mettere i difficoltà gli atleti che passano in quel momento anche se il tempo è sereno su tutto il resto del Monte Rosa. È generalmente facile prevedere il tempo molto bello o molto brutto mentre gli effetti delle deboli perturbazioni sono molto più incerti. Ancor meno fenomeni estremamente locali che possono sempre verificarsi nelle valli.
6. Attenzione alle fonti
Non tutte le fonti di informazione meteo sono uguali e affidabili: si va dai servizi pubblici nazionali e regionali, ai siti web commerciali o amatoriali (talora meno attendibili o aventi finalità differenti dalla sola informazione meteo, come la diffusione di pubblicità) e alle previsioni rilanciate da siti o giornali in modo parziale e generico. Il suggerimento è di rifarsi sempre alla fonte originaria e autorevole delle previsioni meteo dei servizi pubblici regionali.
7. I servizi meteorologici regionali italiani sono affidabili (anche se frammentati)
In Italia, oltre all’Aeronautica Militare, i servizi meteo pubblici locali sono autorevoli e conoscono meglio la climatologia del territorio anche se sono frammentati a livello regionale.
Ecco dove trovare previsioni meteo affidabili:
- L’elenco di siti meteo suggeriti da Nimbus (sito della SMI)
- Tutti i siti regionali ufficiali
I servizi meteorologici dei Paesi d’oltralpe (Svizzera, Francia, Austria e Slovenia) sono eccezionali (anche per l’unitarietà della visione a differenza della situazione italiana), ma le loro previsioni sono valide per i loro territori. Sicuramente per alcuni territori contigui al Canton Ticino il tempo può essere spesso molto simile, ma in molti altri casi occorre fare attenzione a prenderle per buone anche per le zone a sud delle Alpi.
I servizi meteorologici di tutto il mondo sono coordinati dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale, agenzia delle Nazioni Unite con sede a Ginevra.
8. Le previsione ad icone non possono essere esaustive
Le previsioni “a icone” su singolo comune sono quasi sempre generate automaticamente dai modelli matematici, senza l’intervento del meteorologo, e quindi quasi mai esaustive: non si può riassumere in un “fumetto” la complessità di una giornata variabile, con sereno al mattino, nubi cumuliformi al pomeriggio e un temporale occasionale sui monti in serata.
Non è che le previsioni delle app ad icone attingano a delle informazioni sbagliate: la fonte d’informazione di base rimane pur sempre quella dei modelli meteorologici che sono gli stessi usati per fare le previsioni testuali. La previsione testuale però ci permette con un po’ di pazienza di capire e contestualizzare meglio il perché è previsto un certo tipo di tempo, e consente di acquisire tutta una serie di informazioni e sfumature che sono molto importanti ad esempio per chi fa attività in montagna, ma che non possono essere riassunti in un’icona. Vi fareste fare una diagnosi medica con un’icona?
Abituarsi a leggere i bollettini, a partire dalla situazione introduttiva, ci consente di acquisire una certa familiarità con il tempo delle zone di montagna che frequentiamo e quindi di comprendere sempre meglio le previsioni senza cadere in errore.
Inoltre gli output delle previsioni ad icone sono basati su un grigliato esattamente come modelli con punti distanti in genere alcuni chilometri tra loro. Questo potrebbe illuderci di avere una previsione esattamente per il luogo in cui devo recarmi (ad es. lo Stelvio a 2700 m), ma magari il punto di grigliata a cui si riconduce sebbene non molto distante è in tutt’altra situazione (es. Bormio 1500 metri più in basso): in certe situazioni di variabilità potrei avere una previsione distorta rispetto alle mie esigenze. Un bollettino dettagliato testuale ci aiuta a comprendere meglio queste situazioni (alcuni dei servizi regionali hanno anche la sezione dedicata al tempo in montagna)
9. Le previsioni meteo sono importantissime in molti ambiti
Le previsioni non servono solo per l’escursione in montagna, ma salvano vite umane in caso di eventi estremi e aiutano a far funzionare trasporti aerei, marittimi e terrestri, acquedotti e centrali elettriche, edilizia, agricoltura. È un invito a non banalizzarle e ad averne rispetto come qualsiasi altro prodotto del lavoro umano.
10. Le previsioni meteo possono essere usate per scegliere intelligentemente l’attività (e non per forza stare a casa se non c’è il sole)
La presenza di nuvolette o goccioline nelle icone meteo non significa necessariamente dover rinunciare alle proprie vacanze o escursioni, spesso basta un semplice capo di vestiario (come disse il generale britannico Robert Baden-Powell, fondatore degli Scout, “Non esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o cattivo equipaggiamento”) o una corretta pianificazione degli itinerari per godere degli spazi aperti e naturali anche senza un cielo terso. Questo vale sempre in montagna, dove il tempo può cambiare in fretta. In inverno è poi fondamentale consultare i bollettini neve e valanghe (dal sito AINEVA ) prima di effettuare un escursione in alta montagna.
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La Società Meteorologica Italiana è la maggiore associazione nazionale per lo studio e la divulgazione di meteorologia, climatologia e glaciologia. È un’associazione scientifica senza fini di lucro e opera su tutto il territorio nazionale conservando stretto legame con la Società Meteorologica Subalpina che ne è socio fondatore nel territorio alpino occidentale, Francia e Svizzera incluse. SMI promuove ed incoraggia lo sviluppo e la conoscenza delle scienze dell’atmosfera in Italia. Appartiene a UniMet (Unione Meteorologia Italiana) ed all’European Meteorological Society.
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