L’annuncio dei fratelli Baschera, storici gestori del rifugio Fraccaroli, stimola riflessioni su come stanno cambiando i rifugi…

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L’annuncio è apparso sulla pagina Facebook del rifugio Fraccaroli situato a 2230 metri, 40 metri sotto la cima Carega. “Dal weekend del 16 ottobre 2021 il rifugio è chiuso e noi, fratelli Baschera, non lo riapriremo più. Dopo 53 anni è giunta l’ora di cedere il passo ad altri”. E più avanti: “Ci sentiamo in dovere di ringraziare tutte le persone che in questi anni sono passate a trovarci, condividendo con noi l’esperienza di questa montagna e di questo rifugio. Buona vita a tutti”. 

In una intervista realizzata a Carlo Baschera sul quotidiano L’Arena, sono meglio spiegati i motivi dell’abbandono. “Non siamo un autogrill, ma la gente non lo capisce”, dice Carlo, 50 anni, da 27 gestore del rifugio con i fratelli Giorgio, Francesca e Tommaso. Prima di loro erano stati gestori per 26 anni i genitori Franco e Nella. 

Rifugio Fraccaroli

Carlo è arrivato al Fraccaroli la prima volta quando aveva un anno e ci ha passato tutte le estati. I tempi sono però cambiati e non certo in meglio.  

“Se una volta bastava un camerone condiviso e un piatto di minestrone con una bottiglia di birra”, spiega, “oggi la gente sale in montagna e si aspetta un ristorante. Anzi, arriva a tutte le ore e pretende di trovare aperto. Una volta in rifugio alle 22 calava il silenzio, oggi ci sono le escursioni notturne per vedere il cielo stellato o la luna piena e poi le alzatacce alle 5 per vedere l’alba. E i gestori dovrebbero essere sempre disponibili, di notte e di giorno, ma io non reggevo più questi ritmi”, ha dichiarato all’Arena. Una routine pesante chissà per quanti altri colleghi rifugisti.

Roberto Serafin

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