Sono risalito al Rifugio Omio apposta per poter fare una chiacchierata con i tre nuovi gestori. Da un primo incontro mi erano sembrate persone entusiaste, pur con tutte le difficoltà, della scelta coraggiosa che stanno affrontando. Soprattutto pensavo potessero condividere con noi riflessioni interessanti… non mi sbagliavo.
Qui puoi ascoltare le parole di Elena, Alberto e Stefano.
Il Rifugio Omio costruito nel 1937 dalla Società Escursionisti Milanesi e riedificato nel 1948 dopo che fu distrutto dai fascisti, è uno dei rifugi storici delle montagne di Lombardia. Siamo in alta Val Masino (SO) e più precisamente nella Valle dell’Oro, uno dei valloni tributari della valle di Bagni di Masino.
Lo hanno definito bene i tre nuovi gestori: “un appiglio sull’orlo del cielo“. È l’esatta sensazione che si ha inerpicandosi per il bel sentiero che sale da fondo valle. Fatto l’ultimo passo della rampa finale che porta al rifugio ci si trova su un balcone a 2100 m al centro di un magnifico anfiteatro di cime suggellato dall’inconfondibile sagoma del Disgrazia che appare verso nord-est.
Il rifugio oltre ad essere punto di partenza per numerosissime escursioni, è strategico punto d’appoggio per chi percorre il Sentiero Roma, il Sentiero Bonatti o il Sentiero Life, nonché punto di passaggio del famoso Trofeo Kima. Insomma un rifugio di grande importanza che non ha bisogno delle mie descrizioni: per tutte le informazioni vi consiglio ovviamente il sito ufficiale, ma anche l’ampio approfondimento di pesidivaltellina.it.
Quello da cui il Rifugio Omio invece trae sicuramente giovamento è l’entusiasmo e la determinazione di Alberto, Elena e Stefano che da quest’anno lo hanno preso in gestione. Il sogno è diventato progetto e il progetto una concreta realtà nel momento in cui, hanno costituito la società TriSass (quando ne avevamo dato notizia avevamo già riportato la loro spiegazione del nome) e colto quest’occasione. Di questo, di come sono arrivati alla scelta, mi hanno loro stessi raccontato e potete ascoltarlo nel podcast.
Non poteva esserci stagione più difficile e complicata dell’estate 2020 per partire, ma i tre amici non si sono certo fatti scoraggiare e stanno già raccogliendo tanti apprezzamenti (ai quali aggiungo volentieri il mio per l’accoglienza e la cucina!).
Sabato 5 settembre, grazie ad Elena che è Diplomata in violino, l’Omio ospiterà un concerto d’archi sicuramente emozionante. Come spiega nella chiacchierata che potete ascoltare, Elena ha già sperimentato questo tipo di eventi anche al rifugio Elisa che ancora gestisce, dove si potrà infatti ascoltarla il 30 agosto.
Più motivi di così per andare a testare di persona l’ospitalità di Stefano, Alberto, Elena e la bellezza del luogo non possono esserci!
Ultimo tratto di salita Esterno con magliette e bandana in vendita al rifugio Il fantastico pane di Stefano Sala pranzo interna La valle dal rifugio
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Sono colui che tiene le fila di quest’intreccio di idee, contenuti e competenze che è Fatti di Montagna. In un certo senso, essendone l’ideatore potrei anche definirmi come primo (cronologicamente parlando) partner. Ci tengo che si capisca che Fatti di Montagna non è il mio blog, ma uno strumento che serve per raccontare la montagna.
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