Una nuova generazione di gestori si fa avanti con coraggio ed entusiasmo. Un bellissimo esempio sono Stefano, Elena e Alberto che si stanno preparando per la riapertura del Rifugio Omio il 13 giugno.

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Appartengono alla nuova generazione di gestori di rifugi lombardi. Sono quarantenni, non nativi delle valli in cui si trovano le capanne, ma piuttosto originari della media montagna o addirittura delle città. Hanno una forma di aggregazione e di impresa che non si basa sui rapporti famigliari, ma su una solida amicizia codificata in modalità cooperativa. Prendono in gestione rifugi delle sezioni milanesi, come quelli sulle Grigne, in val Codera, e adesso anche in Valle dell’Oro, in Valmasino.  Sì, la capanna Omio costruita dalla SEM nel 1937, e intitolata ad Antonio Omio, gestita per decenni dalla famiglia Fiorelli di Valmasino, è ora condotta da Stefano, Elena e Alberto, già rodati come co-gestori del rifugio “Camerini – Del Grande” sempre in zona, e decisi a fare il passo di diventare impresa indipendente con il nome di TriSass. Una scelta coraggiosa, la definisce Lorenzo Dotti, una colonna della SEM, considerando le restrizioni imposte dalle prescrizioni anti-Covid, che complicano le modalità di accoglienza, soprattutto notturna. 

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Lorenzo ha incontrato per la prima volta a metà maggio Stefano ai Bagni del Masino. Hanno sgomitato un saluto covid-conforme e si sono avviati sul sentiero. Carico di uno zaino di venticinque chili, Stefano saliva ad aprire il rifugio e a incontrare il Presidente SEM Roberto Crespi. Camminando, ha raccontato la storia sua e dei soci. Elena è violinista diplomata in Conservatorio e ha scelto di vivere a Pasturo, in Valsassina, all’ombra del Grignone, alternando la musica alla gestione di rifugi. Alberto è laureato in Construction Management, con un master in Energie Rinnovabili, vive a Mandello, ma ha trascorso buona parte della sua vita ai Piani Resinelli; anche lui collaboratore in rifugi. Mentre lui, Stefano, valsassinese di Cortenova ha lavorato in case editrici, panetterie, alberghi e naturalmente in rifugi.

Apertura Riparte la Omio

Ora vogliono fare i gestori come primo e principale lavoro, trasformando la passione in una professione. Hanno composto una poesia, per spiegare il loro nome, che Lorenzo Dotti ha diligentemente trascritto: “TriSass sono tre sassi uno sull’altro per costruire equilibri e combinare forme. Sassi precari che possono vacillare in una notte di vento, sassi granitici che possono resistere a mille anni di pioggia e di sole. Pietre che prendono forma di uomo restando solo pietre. Uomini che si fidano l’uno dell’altro più che di una roccia immutabile e millenaria. Sassi che guidano senza indicare, sassi che illuminano senza luccicare. Cumuli di rocce che insieme valgono più di ogni singolo sasso. Anche se sembrano solo tre sassi, sono impasti di abisso e di cielo”. L’apertura ai frequentatori è per metà giugno.

28 Maggio 2020
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