Una piacevole chiacchierata in una sera d’estate con Bruno Bossa che, a Ostana (CN) in Valle Po, ha creato il Bosco incantanto. Ci ha raccontato come è nata l’idea, ma abbiamo anche parlato di energia degli alberi, di turismo e opportunità per i giovani che vogliono vivere in montagna.
Qui puoi ascoltare cosa ci ha raccontato Bruno
Ostana è un magnifico comune che, adagiato sul versante orografico sinistro dell’alta Valle Po, rende omaggio al Re di pietra. Anche nei giorni in cui il Monviso non dà udienza e rimane nascosto nel suo palazzo di nuvole, Ostana sa essere accogliente come solo i luoghi vivi e vitali sanno fare. Infatti, oltre ad essere un dei “Borghi più belli d’Italia” , grazie ad anni di buona amministrazione, ha saputo puntare sulla scommessa di riabitare la montagna. Animata da una comunità attiva che, pur con tutte le difficoltà e gli inciampi inevitabili, ha saputo e sta dimostrando di saper traghettare l’angolo di montagna affidatole, verso un possibile buon futuro. Questo lo dico, non per aver fatto studi antropologici o sociologici (altri li fanno e hanno fatti), ma perché si respira.
Esempio di come fantasia e amore per l’ambiente siano importanti per creare un’attività con cui vivere in montagna è sicuramente il Bosco Incantato, il percorso naturalistico-didattico creato a Ostana da Bruno Bossa.
È proprio con Bruno del Bosco Incantato che inauguro questa nuova rubrica di Fatti di Montagna. Classe ’52, Bruno si è trasferito ad Ostana nel 2003 da Paesana (bassa valle Po) dove è nato. La sua storia è sicuramente attraversa da un grande amore per la natura e in particolare per le piante officinali, gl alberi e gli animali del bosco. Dopo aver studiato farmacia ed essersi diplomato in erboristeria presso l’università di Urbino, nel 1980 fonda l’Azienda montana Achillea che trasforma prodotti ortofrutticoli da agricoltura biologica in succhi, confetture, infusi…
Dalle storie che ogni sera raccontava alla figlia Virginia con protagonista una volpe, nasce il sogno di creare davvero il Bosco Incantato in cui viveva quel furbo animale dal manto rossiccio.
“C’era una volta, tanti, tantissimi anni fa, un bosco incantato di aceri, querce, faggi e olmi, nel quale vivevano molti animali…”
Inizia così il libro (La Volpe furbetta, Fusta editore, 2014) che raccoglie quelle fiabe ed è in vendita presso il Bosco Incantato diventato realtà.
Ospite presso L’albero parlante, la sua camera in affitto adiacente al bosco, ho scambiato con Bruno qualche parola su come è nata la sua attività e sulla sua scelta convinta di vivere in un luogo come Ostana. Vi invito ad ascoltarla perché nulla più delle sue parole possono trasmettere la passione per quello che ha costruito e l’amore per il bosco di cui ci insegna a trarne l’energia vitale che le piante sanno infondere.
Il Bosco Incantato merita davvero il suo nome, perché è un luogo magico dove adulti e bambini, possono perderci (o guadagnarci?) ore e ore senza accorgersi recuperando il piacere di riconnettersi con la natura.
Sul sito del Bosco Incantato trovate tutte le informazioni necessarie per visitarlo.
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Sono colui che tiene le fila di quest’intreccio di idee, contenuti e competenze che è Fatti di Montagna. In un certo senso, essendone l’ideatore potrei anche definirmi come primo (cronologicamente parlando) partner. Ci tengo che si capisca che Fatti di Montagna non è il mio blog, ma uno strumento che serve per raccontare la montagna.
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