Questo è il periodo dell’anno in cui troviamo, nei boschi ancora senza foglie e nei pascoli, quella flora precoce che non potremo fotografare nel resto della primavere ed estate. Mirko Sotgiu ci fa qualche esempio e ci dà alcune “dritte” su come iniziare a fare delle belle fotografie macro o, meglio, ravvicinate.

Ascolta i consigli di Mirko Sotgiu

Inizia la primavera e con lei arrivano i primi fiori in montagna. Qui un piccolo vademecum (maggiori spiegazioni nel podcast) per chi non si è mai cimentato nella fotografia macro.

Ottimi soggetti per la macrofotografia: la flora precoce

I primi fiori che possiamo fotografare sono le primule, il dente di cane, la scilla bifolia

Il sottobosco merita una certa attenzione il sottobosco, infatti con gli alberi ancora senza foglie, le piante che abbiamo appena citato sfruttano il momento per farsi notare ed attrarre i primi insetti in circolazione. 

Nei pascoli invece è il gran momento del crocus. Il crocus vive tra i 500 e i 2000m ed è facile trovare: di colore bianco e rosa inizia a dipingere le nostre vallate nel mese di marzo e aprile. 
Anche la soldanella fiorisce subito dopo il disgelo, spesso la troviamo far capolino in mezzo alla neve, un soggetto molto interessante da fotografare.

In poche parole, cominciate ad osservare laddove la neve sta scomparendo e fate qualche passeggiata nei boschi con la macchina fotografica. Avrete sicuramente modo di fotografare molti soggetti interessanti. 

23 mirkosotgiu anemone maltempo Tempo di flora precoce, tempo di macrofotografia!
Engadina, Corvatsh, Anemone Alpino
In apertura trifolium pratense

Consigli tecnici per la fotografia macro

Per fotografare soggetti che vanno dal millimetro ai 5 cm servono ottiche che permettono la fotografia ravvicinata, conosciuta meglio come macrofotografia.

Molte macchine compatte e telefoni permettono grazie alla lente integrata di fotografare già con questa modalità. I risultati ovviamente non sono da “concorso” però possiamo tranquillamente avvicinarci a questo mondo in punta di piedi. 

Per i più esigenti ovviamente la regina è la reflex o la mirror-less. Per queste macchine occorre dotarsi di obbiettivo macro (es. 50mm macro, 105mm , 180mm).

È possibile utilizzare anche le nostre lenti tipo 50mm (meglio se focale fissa) aggiungendo un tubo di prolunga che permette così di “spostare” la messa a fuoco da “paesaggio” a ravvicinata. Con un 50mm e un tubo di prolunga da 12mm posso già arrivare a riprendere una primula tutto fotogramma.

Eviterei gli aggiuntivi ottici macro (quelli che si avvitano davanti alla lente per capirci) in quanto per quanto di buona fattura non raggiungeranno mai la qualità di un tubo o di un obbiettivo macro. 

Taraxacum tarassaco
Taraxacum

Lo stile per la macrofotografia

Non c’è uno stile, quello dovete crearlo voi con la vostra capacità. Sicuramente immagini dove il soggetto si stacca bene dallo sfondo (perchè in luce oppure perchè lo sfondo è sfuocato) sono bene decifrabili da tutti, anche da chi non è avvezzo alla fotografia. 

Attenzione al fuoco, meglio lavorare in manuale e fare molta attenzione alla profondità di campo. Va bene lo sfondo sfuocato, ma il fiore si deve anche cogliere più o meno nella sua interezza.

Ovviamente queste non sono regole fisse: nessuno vieta di divertirsi a sfuocare maggiormente la scena.

Il “mondo” macro è immenso e si potrebbe scriverne un libro. Se vi appassiona o volete cimentarvi potere seguire i miei webinar o corsi su www.trekkingfotografici.it

Mirko Sotgiu

alpinfoto.it

56 asbyrgi fiore Tempo di flora precoce, tempo di macrofotografia!
Asbyrgi

Tutte le foto che corredano quest’articolo sono ovviamente di Mirko Sotgiu

29 Marzo 2022
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