Ci siamo chiesti quali difficoltà e quali opportunità si possono incontrare nell’avviare e gestire in montagna un’attività imprenditoriale aperta al mercato internazionale. Ne abbiamo parlato con Federico Sordini che dal 2015 porta avanti in Val Pettorina il progetto della sua azienda Elbec.

Ascolta la chiacchierata con Federico Sordini

Fare impresa in montagna è più facile che viverci

In montagna è più difficile viverci piuttosto che portare avanti un’attività imprenditoriale, soprattutto se parliamo di una famiglia con figli. Federico Sordini, titolare di Elbec, ce lo ha detto chiaramente nella chiacchierata che abbiamo fatto.

Elbec è un’azienda che produce in Val Pettorina, dove ha sede, calze tecniche in lana merino con produzione industriale e accessori (berretti, fasce…) attraverso una manifattura diffusa. Caratteristica fondante di Elbec è l’attenzione vera alla qualità e sostenibilità della materia prima (lana) e del prodotto a partire dall’allevamento fino al confezionamento.

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Federico Sordini

Il solo turismo è un problema

Sembra un paradosso (anzi lo è), quello che Federico Sordini ci ha raccontato in merito ai primi tentativi di far partire il suo progetto. Infatti ha trovato più difficoltà tentando di partire con un’attività tradizionale come la coltivazione e l’allevamento piuttosto che con un’attività produttiva di abbigliamento tecnico. Ascoltando il podcast possiamo capire perchè e come poi sia riuscito a sviluppare i suo progetto.

Di sicuro, ha anche sottolineato Sordini, le valli a totale vocazione turistica pongono maggiori difficoltà all’insediamento di attività non legate al turismo. Il turismo di massa risulta fagocitante rispetto a qualsiasi altra impresa e crea difficoltà a chi vuole trovare spazio per avviare un progetto di vita attraverso un’attività diversa (si pensi ad esempio in alcune zone agli affitti altissimi). Il turismo può sussistere e avere un senso se si investe sui territori, sugli artigiani, aiutando le piccole realtà vivere in quel luogo. Altrimenti rimane il deserto e anche il turismo finisce.

I servizi che mancano per poter vivere in montagna è dunque un tema che ritorna, ma Federico ci propone una lettura interessante: non è che in montagna è semplicemente più evidente (così come avviene per i cambiamenti climatici) ciò che sta avvenendo diffusamente, cioè il taglio dei servizi?

In complesso Federico si dice fiducioso sul futuro delle terre alte, ma… ma il consiglio è di ascoltare la puntata del podcast in cui ci ha raccontato il suo punto di vista da imprenditore attento al territorio in Val Pettorina.


Dislivelli.eu n. 118

Il nuovo numero della rivista dell’Associazione Dislivelli affronta, come al solito con moti stimolanti contributi, il tema del “mountain divide”.

Il divide in montagna non è solo digital. Se ci poniamo in un’ottica metro-montana possiamo estendere il significato all’insieme di ciò che nella montagna rurale fa difetto, mentre è alla portata di chi vive in aree no n montane. Abbiamo chiesto ad alcuni specialisti di raccontarcelo e soprattutto come si potrebbe affrontare e correggere. Ci hanno spiegato che per superare i fattori di mountain divide oggi non basta fare l’elenco delle carenze oggettive da cui derivano, ma occorre capire in che modo le tante fac ce siano avvertite dalle categorie di soggetti che abitano i comuni di montagna e si scontrano con le mancanze. Che siano abitanti, imprese, turisti, ogni categoria ha esigenze particolari, a cui ogni contesto montano è chiamato a dare risposte diverse, così da adattare le sue strategie territoriali ai tipi di soggetti che intende mantenere o attrarre sul territorio.

È possibile scaricare qui il pdf del n. 118 di “Dislivelli.eu”.

Se lo si desidera è possibile ricevere via e-mail i prossimi numeri di Dislivelli.eu, bimestrale dell’Associazione Dislivelli

11 Ottobre 2023
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RUBRICA A CURA DI:
Associazione Dislivelli

L’Associazione Dislivelli è nata nel 2009 a Torino, dall’incontro di ricercatori universitari e giornalisti specializzati nel campo delle Alpi e della montagna, allo scopo di favorire l’incontro e la collaborazione di competenze multidisciplinari diverse nell’attività di studio, documentazione e ricerca, ma anche di formazione e informazione sulle terre alte.

 

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