Avete mai sentito qualcuno asserire che c’è stato un periodo nella storia dell’umanità in cui il clima era più caldo di ora perché se la Groenlandia (letteralmente “terra verde”) si chiama così è perché non era ricoperta da ghiacci? Si tratta di un luogo comune o, se preferite di un fake che qualcuno continua ingenuamente o in malafede a diffondere. Scopriamo perché.

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Erik il Rosso e la pubblicità ingannevole che ha attraversato i secoli

Si tratta dell’esempio di marketing ingannevole probabilmente meglio riuscito di sempre. Infatti, il falso della Groenlandia terra verde, dagli ultimi anni del X secolo è arrivato fino ad oggi ed è tutt’ora utilizzato per sostenere che 1000 anni fa c’era un clima che aveva permesso alla Groenlandia di avere i prati al posto dei ghiacci. Questa tesi, utilizzata dal negazionismo del cambiamento climatico in atto, è però facilmente smontabile. Scopriamo come nasce questa “fake news” ante litteram.

Furono i primi colonizzatori vichinghi delle coste della Groenlandia verso la fine del X secolo d.C. che decisero di chiamare “Terra Verde” questa regione.

Il primo ad approdare in quella che sarebbe stata chiamata Groenlandia fu Erik il Rosso. Di origine norvegese, fu mandato in Islanda dopo che si macchiò di omicidi, ma qui avvenne lo stesso e venne allontanato anche da questa terra. Partito per mare con un piccolo manipolo di uomini alla ricerca di terre nuove approdò in Groenlandia nel 982 d.C. Il clima era molto severo, abbastanza simile a quello islandese da cui era partito: inverni lunghi, gelidi e nevosi ed estati brevi e fresche.

Per riuscire a stabilire una colonia duratura in una terra così ostile doveva richiamare altre persone che venissero ad abitarci. Per farlo, rientrato dopo tre anni in Islanda, raccontò di una terra verde con clima dolce e con molte risorse. Riuscito nell’intento di convincere un certo numero di persone, ripartì con altre 25 navi alla volta della costa ovest della Groenlandia dove fondò la sua nuova colonia.

Ill messaggio era evidentemente ingannevole (e ha ben ha funzionato), anche se ricordiamo che approdarono sulle coste dove effettivamente beneficiavano di un clima “polare marittimo”, quindi leggermente mitigato dalla presenza del mare. Il resto dell’isola però, allora come oggi, era ricoperto di ghiacci spessi anche 2000/3000 metri.

Eric the Red.png Perchè la Groenlandia si chiama così, ma non è mai stata una "terra verde"
Erik il Rosso, frontespizio da Gronlandia, di Arngrímur Jónsson, 1688

La calotta di ghiaccio della Groenlandia ora sta davvero fondendo

La Groenlandia è ricoperta per l’84% da una calotta di ghiaccio e le indagini geofisiche ci dicono che la parte centrale della calotta è vecchia di oltre 125000 anni. È la prova inconfutabile che la Groenlandia era coperta di ghiacci anche all’epoca di Erik il Rosso e questa storia non può essere utilizzata per sostenere che il clima era più mite.

Il clima intorno all’anno 1000 era effettivamente leggermente più mite rispetto ai periodo immediatamente precedente e a quello seguente, ma dalle ricostruzioni del clima oggi sappiamo che quel periodo è stato ampiamente superato dalle temperature attuali.

Oggi purtroppo la fusione dei ghiacci della Groenlandia (che ha perso negli ultimi 30 anni circa 170 miliardi di tonnellate di ghiaccio) contribuisce per circa 1mm all’anno all’aumento dei livelli marini i quali aumentano di 4,5 mm l’anno. Può sembrare poco, ma in realtà è tantissimo: significa quasi mezzo metro al secolo ed è una tendenza in aumento. Gli scienziati ritengono infatti molto probabile un aumento entro fine secolo dei livelli dei mari dell’ordine di 1 metro. Un grosso problema perché molte zone del pianeta non saranno più abitabili.


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