Più le temperature salgono e più sono le evidenze scientifiche sul riscaldamento climatico antropogenico più rispuntano luoghi comuni climatici benché siano stati ormai ampiamente smentiti. Ne analizzeremo di tanto in tanto qualcuno iniziando da Annibale che è di sicuro tra i più citatati. Ne abbiamo parlato con Daniele Cat Berro nell’ultima puntata del podcast: perchè il passaggio di Annibale delle Alpi non può dimostrare che era un epoca più calda?
Ascolta la puntata del podcast in cui con Daniele abbiamo parlato anche di Annibale
Ci sono state epoche più calde, ma non è una buona notizia
“Se Annibale ha attraversato le Alpi addirittura con gli elefanti, significa che il clima era più caldo”
Questo è forse uno dei più classici luoghi comuni che puntualmente rispunta assieme alle molte teorie che sostengono (senza dimostrarlo) che ci sono già stati periodi caldi come questo o più di questo e quindi il riscaldamento che stiamo vivendo è una normale oscillazione delle temperature, non è causato dall’attività umana.
In realtà è vero che ci sono stati periodi nella storia della terra in cui il clima era anche 10° più caldo dell’attuale, ad esempio attorno ai 65milioni di anni fa: questa però non è una buona notizia perché erano epoche geologiche in cui l’umanità non c’era, era un mondo completamente diverso dall’attuale e le speci viventi che hanno attraversato questi periodi ipertermici (veri e propri cataclismi termici) non se la sono certo passata bene.
L’epoca romana o medievale erano più calde?
In periodi più vicini a noi vengono spesso citate l’epoca romana o medioevale come periodi più caldi di oggi, ma si tratta di leggende ormai ampiamente smentite dalle ricostruzioni paleoclimatiche su base geofisica e geochimica.
Secondo questi studi l’attuale fase di riscaldamento non ha precedenti sicuramente dal così detto Optimum Termico Olocenico che fu 8-6mila anni fa, ma molto probabilmente anche dal penultimo interglaciale, cioè dall’Eeemiano che ha preceduto l’ultima grande glaciazione intorno a 125mila anni fa. (IPCC 2021)
La portata dell’attuale riscaldamento per intensità, per durata, per rappresentatività planetaria non ha eguali. Nessuno mette in dubbio che in epoca romana e medievale ci furono periodi relativamente miti, ma nulla a che vedere con le medie attuali. Temperature che peraltro, non è da dimenticare, proseguono nella loro crescita: anche con scenari a basse emissioni di gas a effetto serra una parte di riscaldamento, seppur attenuata, continuerà anche nei prossimi decenni.
Perché Annibale non dimostra che in epoca romana faceva più caldo?
Veniamo ora al famoso passaggio delle Alpi che Annibale fece nel 218 a.C.
Innanzitutto è necessario fare una premessa: non sappiamo esattamente da quale passo delle Alpi occidentali sia passato Annibale. L’ipotesi più solida sembra essere quella del colle Clapier (2491 m) che mette in comunicazione la Savoia con l’Alta Valle di Susa. Un colle escursionistico (diremmo oggi), facile da raggiungere, da cui si vede la pianura Padana: tutte caratteristiche che rendono probabile il passaggio di Annibale.
Detto questo ci sono due buoni motivi per cui il passaggio delle Alpi di Annibale non indica che il clima all’epoca era più caldo.
- Il clima del passato non si ricostruisce attraverso un singolo episodio storico che può raccontare certamente qualcosa, ma su un singolo anno. Quindi non può essere rappresentativo dal punto di vista climatologico e paleoclimatologico.
- Supponiamo pure che per il caso di Annibale siano rilevanti le indicazioni che ne derivano. Se analizziamo con attenzione le fonti storiche, in particolare Tito Livio e Polibio, scopriamo che la situazione poteva addirittura essere opposta. Siamo alla fine di ottobre, perchè si parla del tramonto delle Pleiadi. Le cronache ci dicono che il grande problema che dovettero affrontare Annibale e suoi fu il dover camminare su neve fresca recente che copriva neve vecchia dell’inverno precedente rendendo la situazione molto scivolosa. Dove oggi si possono trovare in autunno colli alpini intorno ai 2500-3000 metri con neve sopravvissuta all’inverno precedente? Da nessuna parte sulle Alpi. Se mai quindi questo dettaglio riportato sia da Tito Livio sia da Polibio ci racconta una stagione fredda.
Quindi analizzando bene le fonti storiche è evidente che Annibale non può fare da “testimonial” al negazionismo climatico e, più in generale, i climatologi hanno verificato che l’attuale riscaldamento del clima terrestre non ha eguali nella storia umana.
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