Nella rassegna di questa settimana Serafin ci presenta la mostra dedicata a pittore alpinista Paolo Punzo. Poi ci racconta di come Batard compiendo. 70 anni vuole promuovere la sua associazione “En passant par le montagne” e della disavventura costata caro a tre giovani aspiranti alpinisti.

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Le montagne “dal vivo” di Paolo Punzo a Lecco

PunzoR 18 Paolo Punzo in mostra - L'associazione del 70enne Batard - Elisoccorso costoso

Il bergamasco Paolo Punzo (1906 -1979), noto come il “pittore della montagna”, divenne celebre negli anni Trenta per i suoi paesaggi d’alta quota, con scorci di vette, ghiacciai, pascoli e profonde vedute delle vallate alpine. Molti dei suoi quadri ritraggono le montagne della Valtellina di cui era appassionato frequentatore, in particolare Valfurva, Valmalenco e Monte Disgrazia. La buona notizia è che i suoi bellissimi quadri sono esposti fino all’8 maggio alla Torre Viscontea di Lecco, grande attrazione per gli appassionati d’arte della rassegna “Monti Sorgenti”.
Sono oltre 70 i quadri di Punzo in mostra, provenienti da collezioni private e bancarie, a cominciare della Banca Popolare di Sondrio che è il main partner di questa iniziativa. L’immagine scelta per il visual concept, e che sovrappone diverse cime ritratte nelle opere di Punzo, mostra la capacità di questo pittore di misurarsi con moltissime montagne a noi care. Punzo è stato un alpinista oltre che pittore con una capacità espressiva straordinaria. Amava dipingere dal vivo, in alta quota e questo aspetto lo aiutò a trasmettere emozioni tutt’altro che passeggere. Oltre ai dipinti di Punzo, la mostra ospita immagini fotografiche di Alberto Locatelli, scattate nei luoghi che Punzo ha ritratto. La mostra ha il patrocinio di Fondazione Lombardia per l’Ambiente. A completamento una collezione di oltre 30 bronzi e legni che raffigurano gli animali della montagna, realizzati da diversi artisti tra il 1700 e gli anni Venti. 

Dopo la tappa lecchese con Monti Sorgenti, la mostra sarà esposta anche a Bergamo e Sondrio (per info: www.montagnedilombardia.it). 

Batard a 70 anni sull’Everest per promuovere “En passant par le montagne”

Batard Paolo Punzo in mostra - L'associazione del 70enne Batard - Elisoccorso costoso
Marc Batard sur le versant italien du Mont-Blanc en 2019

Premetto che appartengo a una generazione che per sua fortuna ha spesso avuto a che fare con i grandi vecchi dell’alpinismo. Riccardo Cassin era molto attivo nel promuoversi, idem per Bruno Detassis imperatore del Brenta con la sua barba da santone e per l’effervescente e battagliero Cesare Maestri. Mi sbaglierò ma oggi in Italia esiste solo un grande vecchio dell’alpinismo, un certo Reinhold Messner. Anziano per l’anagrafe ma ancora pieno di entusiasmi giovanili come si conviene ai grandi vecchi.

Non so in Francia, ma ho l’impressione che l’unico matusalemme in grado di bucare gli schermi alpinistici sia Marc Batard. Per celebrare il suo 70° compleanno, l’alpinista vorrebbe diventare l’uomo più anziano a scalare l’Everest senza ossigeno. Per realizzare questa impresa avrà suo figlio Alan come compagno di cordata. Il tentativo dovrebbe svolgersi tra l’8 e il 10 maggio

Al di là di questa sfida personale, Batard vuole anche promuovere la sua associazione “En passant par le montagne”, creata nel 1995, che si prefigge di aiutare i giovani in situazioni difficili come emarginazione sociale, insuccesso scolastico, malattia o handicap, a trovare nella montagna le motivazioni necessarie per superare il loro disagio. Un motivo di più per tifare per l’irriducibile Batard.

Per completezza d’informazione, nemmeno lo spagnolo Carlos Soria, 83 anni e una protesi al ginocchio, si arrende al passare del tempo. E torna in questi giorni di primavera per l’ennesima volta a tentare il Dhaulagiri, che, insieme con lo Shisha Pangma, è il solo Ottomila che gli manca. 

Un attacco di panico che nuoce al portafoglio

Elisoccorso Paolo Punzo in mostra - L'associazione del 70enne Batard - Elisoccorso costoso

E veniamo al relativo misfatto che vorrei segnalare. Autori risultano tre giovani aspiranti alpinisti bresciani rimasti incrodati per un attacco di panico. A toglierli dai guai ha provveduto l’elisoccorso ma ora devono pagare oltre 750 euro a testa. Tutti salvi, ma con il portafoglio prosciugato. I tre intendevano raggiungere la cima del Monte Stivo, una classica salita del Garda Trentino. Erano partiti con altri tre amici da passo Bordala verso il rifugio Marchetti. Si trovavano poco sotto la forcella che porta alla cima quando sono andati in confusione. Capita e c’è da rischiare la pelle.

E ora un po’ di conti. Nel dettaglio, come riportato nel sito dell’Azienda sanitaria trentina, la “prestazione di elisoccorso” in caso di ricovero, equivale più o meno al costo del normale ticket cioè 36,15 euro. Invece, per le prestazioni chieste da persone che si trovano in grave pericolo per ambiente ostile ma incolumi per i quali il medico intervenuto non abbia disposto l’invio immediato a un pronto soccorso ospedaliero, c’è da pagare una quota di 750 euro. 

Infine, per le prestazioni totalmente inappropriate sotto il profilo sanitario (procurato allarme) qualora venga individuato l’autore della richiesta, questi è tenuto a corrispondere l’intero costo dell’intervento che si calcola in base a un rapporto euro/minuto di volo che varia fra 98 e 140 euro in base all’elicottero utilizzato. Alpinista avvisato…

Roberto Serafin

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7 Aprile 2022
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