Nella selezione di notizie della settimana Serafin ci racconta di Iris Gherbesi, ora rifugista nelle Grigne, delle ambizioni di sei alpinisti Valdostani e del nuovo progetto mussale e di ricerca presso il Rifugio Gastaldi.

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Ora è Iris ad accoglierci al rifugio Porta

Iris Gherbesi con bimbi afrioani Iris, tra Alpi lombarde e Kenia - Alpinismo valdostano - Rifugio Gastaldi

Cambio della guardia allo storico Rifugio Porta che nelle Grigne risale ai primi anni del 90°, posto su un poggio con panorama sul ramo Lecchese del Lago di Como, luogo di partenza per la salita alla Grigna Meridionale o per il celebre sentiero attrezzato della Direttissima. Ora ad accogliere il turista nelle sale ottocentesche è il sorriso di Iris Gherbesi che con il figlio Massimo Fiorelli gestisce anche il Rifugio Ponti in Valtellina. Benchè nata in pianura, ad Alzate Brianza (CO) nel 1962, Iris vive dal 1985 in Val Masino dove, per dieci anni ha collaborato alla gestione del rifugio Allievi del Cai Milano, e dal 1999 ha gestito, a Filorera il Centro della Montagna. Dei monti della Val Masino è innamorata, ma sua gande passione sono anche, in Africa, i ragazzi di Padre Emilio assistiti nella missione di Karungu in Kenia. Un particolare vorrei sottolineare. Tutti gli anni, alla chiusura dei rifugi, Iris si reca laggiù per un mese nel periodo invernale. Alla missione ad aspettarla c’è un ospedale e un orfanotrofio che ospita i bambini orfani sieropositivi, oltre a una scuola con più di 500 alunni. Per questa sua vocazione al sociale, nel 2016 la Società Escursionisti Milanesi ha voluto assegnarle il prestigioso premio Meroni e questo fa di Iris un,personaggio che merita il più sincero benvenuto tra le “nostre” Grigne. 

Valdostani, giornate di gloria sul Nanga prima del K2

Nanga02 Iris, tra Alpi lombarde e Kenia - Alpinismo valdostano - Rifugio Gastaldi

Non dorme sugli allori l’alpinismo valdostano. Sono nativi della Vallée i sei membri del team ““The way for the K2…la montagna impossibile”  – Marco Camandona, ‘veterano’ degli Ottomila (ne ha saliti 11 su 14), Francois Cazzanelli, Emrik Favre, Jerome Perruquet, Roger Bovard e Pietro Picco – che hanno raggiunto la vetta del Nanga Parbat, 8.126 metri, dal versante Diamir. L’ascensione è avvenuta senza l’uso di ossigeno supplementare. Tutti sono arrivati in cima nella mattinata del 4 luglio. Cazzanelli siè confermato quel fuoriclasse che è impiegando meno di 20 ore per salire dal campo base alla vetta. Ma per i valdostani la spedizione non termina qui. Ora si sposteranno al campo base del K2 (che sarà tentato a fine luglio) e Broad Peak pronti a dare nuove prove di forza. 

Museo e ricerca al Gastaldi 

Rif. Gastaldi copia Iris, tra Alpi lombarde e Kenia - Alpinismo valdostano - Rifugio Gastaldi

Il rifugio Gastaldi, storica struttura delle valli di Lanzo, annuncia il riallestimento dello spazio espositivo come sede staccata del Museomontagna e di un locale destinato all’attività di studio, ricerca, didattica e divulgazione. Questa nuova configurazione permetterà ai tecnici e ricercatori di operare sul posto e ai visitatori di approfondire sia temi storici e culturali legati alla Valle d’Ala, sia lo stato di avanzamento delle conoscenze scientifiche, per capire la montagna e i suoi ghiacci più a fondo. “Abbiamo iniziato a studiare questo progetto”, spiega l’assessore piemontese all’Ambiente, Matteo Marnati, “molto tempo fa perché consapevoli che la ricerca è un’arma importante anche, e soprattutto, per comprendere i cambiamenti climatici che, in Piemonte, hanno avuto un’accelerazione molto forte. Cambiamenti climatici che ci impongono di velocizzare le tempistiche che, quando si parla di ambiente, non sono di certo brevi. Puntare sulla ricerca dunque intervenendo con tutte le risorse che abbiamo a disposizione, e, visto che gli eventi atmosferici avvengono repentinamente, importante è avere più sensoristica possibile e affinare sempre più i metodi”.

Presso la sede di Regione Piemonte è stata intanto firmata il 7 luglio la convenzione tra Arpa, Cai, Museo Nazionale della Montagna e Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche per migliorare la tutela ambientale attraverso il costante monitoraggio degli ambienti alpini in quota. 

Roberto Serafin

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14 Luglio 2022
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