Che tutti i ghiacciai sono in estrema difficoltà lo si sa da tempo e anche che la situazione di quest’anno è particolarmente negativa. Come sempre accade però, gli eventi tragici mettono particolarmente in allerta. Così il sindaco di Macugnaga ha preferito vietare il giro del Lago delle Locce.
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Macugnaga, interviene il sindaco
Non passa giorno senza che qualche ghiacciaio agonizzante lanci cupi messaggi. Un pilastro qua, un seracco là, è tutto un susseguirsi di crolli. L’immane parete est del Monte Rosa che di crolli ne colleziona a bizzeffe non vuole essere da meno. E infatti il 6 luglio il sindaco di Macugnaga Alessandro Bonacci è stato costretto a emettere Ordinanza n. 22 vietando il giro del severo lago delle Locce. “In considerazione del perdurare delle condizioni climatiche che interessano il territorio”, si legge, “visti gli eventi che si sono verificati si è ritenuto necessario effettuare una verifica sulle condizioni di sicurezza.
Ghiacciaio del Belvedere monitorato, ma al momento non ci sono criticità
Alcuni esperti di Macugnaga che ben conoscono e operano sul territorio hanno inviato al Comune la lettera. “Allo stato attuale i ghiacciai non destano particolari problematiche” scrivono Antonio Bovo, Presidente CAI di Macugnaga, Diego Micheli Presidente ex commissione valanghe, Maurizio Vittoni Presidente Soccorso Alpino, “gli stessi glaciologi che monitorano il ghiacciaio del Belvedere non hanno riscontrato momentaneamente criticità. Ciò nonostante si ritiene di continuare il monitoraggio e di valutare l’interdizione del giro del lago delle Locce ad eccezione del tratto compreso tra il canale di scolo ed il grosso masso erratico”.
Nell’ordinanza il sindaco ha così dato disposizioni al Responsabile del Servizio competente per organizzare l’effettuazione di periodici monitoraggi aerei da parte di personale qualificato. E ha invitato gli escursionisti “a osservare tutte le indicazioni in narrativa esposte mettendo in atto ogni cautela utile a garantire l’incolumità; o di assumere le necessarie informazioni sulle condizioni del percorso che si intende intraprendere”.
Roberto Serafin
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