Le pecore con gli occhiali sono una delle ricchezze della Val di Funes, ma per proseguirne l’allevamento è necessario organizzare la pastorizia anche considerando il ritorno lupo. Salewa finanzia la costruzione di un ricovero notturno per il pascolo estivo.

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Le preziosissime pecore con gli occhi occhiali

Una benemerita iniziativa del brand altoatesino Salewa, specializzato in prodotti tecnici per la montagna, è stata concepita per offrire sostegno ai pastori della Val di Funes. Il progetto ha l’obiettivo di contribuire concretamente alla ristrutturazione della malga Kofel utilizzata in estate dagli allevatori delle Villnösser Brillenschaf, le famose “pecore con gli occhiali”. Salewa donerà a questo scopo una somma equivalente al 20% di tutto il fatturato online del suo Green Friday

Dell’iniziativa ha riferito in mountcity.it il giornalista Livio Sposito, alpinista, storico, scrittore e gran conoscitore della Val di Funes. “Nel mese si novembre”, ci tiene a mettere in chiaro Livio, “ricorre ogni anno la festa gastronomica che vede protagonista, e dunque vittima, l’animale. E io vi assicuro che lo stinco di pecora in umido va assaggiato”.

La pecora con gli occhiali è una delle razze più antiche dell’Europa. Già nel ‘700 i contadini allevarono in Alto Adige il cosiddetto “Pötscher”, una pecora nota per i tipici disegni attorno agli occhi e sulle orecchie. Quella della Val di Funes ha diverse caratteristiche positive: è robusta, fornisce lana di altissima qualità (circa 4-5 kg ogni animale) ed è anche nota, come Sposito ha assicurato, per la sua carne di ottima qualità

Pecora con gli occhiali - val di Funes - Salewa

Anche i lupi apprezzano le pecore con gli occhiali

Una carne di cui sembrano particolarmente ghiottianche i lupi che l’estate scorsa quassù hanno fatto una strage. Al termine del banchetto sono state un centinaio le pecore mancanti all’appello.

Risulta, a quanto si è appreso, che la foresta si fosse inselvatichita la scorsa primavera in seguito al blocco delle attività per il corona virus, e così la fauna selvatica si è riappropriata del territorio. Un fatto eccezionale, chissà. Ma coronavirus o no, è un piccolo patrimonio di qualità quello che gli abitanti della valle, incastonata tra la val Gardena e la val Badia, in Alto Adige, cercano di difendere a tutti i costi. 

Un consorzio per valorizzare la pecora con gli occhiali

Sprovvisti di impianti di risalita, salvo un piccolo skilift, gli operatori turistici cercano di valorizzare ciò che hanno, che sembra poco, ma in realtà è divenuto un tesoro raro: una natura incontaminata, un paesaggio rimasto intatto, vite condotte al ritmo della natura, sentieri che ti portano fino ai piedi della più fotografata catena dolomitica e che ti permettono di uscire di casa, dovunque ti trovi, senza usare la macchina. 

Gli operatori turistici sono consapevoli di avere queste pecore molto particolari, accuratamente selezionate. E gli allevatori, sotto la spinta dei giovani più intraprendenti, hanno messo in comune le energie costituendosi in consorzio, battezzato appunto “della pecora con gli occhiali”.

pecore con gli occhiali - pastore - val di Funes - Salewa
Il pastore delle pecore con gli occhiali

Il pastore delle pecore con gli occhiali alla Kofel Alm

D’estate le greggi vengono portate all’alpeggio sul Ruefen (Monte Covelo nella traduzione italiana), montagna che domina la frazione di Santa Maddalena, e che alla sommità offre un ambiente selvaggio e affascinante, fatto di distese ondulate di verde interrotte da pinnacoli candidi di rocce dolomitiche. 

Non c’è rifugio né ricovero lassù”, racconta Livio Sposito, “solo branchi di camosci, ora più rari in seguito a un’epidemia di rogna che li ha decimati. Qualche raro alpinista sale i faticosi, impervi sentieri, per raggiungere l’attacco del percorso ‘Guenther Messner’, un sentiero attrezzato con chiodi e catene che corre tutto in cresta e porta fino ai piedi del Sass di Putia. In un angolo nascosto, ai piedi della forcella Covelo, a quota 2120 metri, si nota una piccola baita esposta al sole del mattino e riparata dai temporali che vengono da ovest, la Kofel Alm. Lì abita, d’estate, un ometto dalla folta barba brizzolata che sembra uscito dalle pagine del libro su Heidi, il “pastore delle pecore con gli occhiali”. 

auto Il ricovero per le pecore con gli occhiali della Val di Funes
Günther Pernthaler, pastore delle pecore con gli occhiali, davanti alla Kofel Alm

Salewa finanzia il ricovero per le pecore con gli occhiali

Per farla breve, le pecore sono disseminate tutt’intorno, sugli ampi pendii erbosi un tempo affollati dai camosci. Per i lupi e gli sciacalli (canidi di dimensioni a cavallo tra il lupo e la volpe) l’estate scorsa è stato un facile banchetto. Dalla prossima estate sarà necessario aver costruito un ricovero dove rinchiudere ogni sera gli ovini per sottrarli ai predatori. Il capitale necessario ai lavori è stato dunque fornito dalla ditta di abbigliamento e attrezzatura per la montagna, la Salewa che opera a Bolzano con 650 dipendenti e ha donato il 20 per cento del fatturato online del green friday. Un contributo alla sostenibilità ambientale e un’apprezzata operazione di marketing. Le pecore ovviamente ringraziano. (Serafin)

10 Dicembre 2020
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MountCity

MountCity è un progetto fondato nel 2013 a Milano che si poggia sulla passione e competenza di uno staff di cittadini appassionati di montagna, all’occorrenza con il sostegno di associazioni di volontariato. La piattaforma, grazie alla competenza e professionalità di Roberto Serafin che l’ha curata per 10 anni, è stata punto di riferimento sull’attualità della montagna e dell’outdoor con migliaia di articoli pubblicati. Ora lo spirito di MountCity vive ancora dentro questa rubrica.

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