Le notizie della rassegna di questa settimana spaziano dai trucchetti ai quali allude Simon Messner (ma quali saranno? scherziamoci un po’!) definendo il suo alpinismo, al festival “Leggere le montagne” per finire a parlare di una storica mulattiera risistemata e dei diritti di precedenza sui sentieri (con tanto di intervento del presidente CAI, Vincenzo Torti).
Ascolta la rassegna di notizie della settimana
Niente trucchi, siamo alpinisti
Scalare montagne senza riempirsi di “trucchetti”. Così Simon Messner definisce il suo alpinismo. E questo stile indubbiamente “pulito” lo teorizza in “Traditional alpinism”, il suo primo film realizzato “in proprio”. Si tratta di una filosofia che lo accomuna a suo padre Reinhold. Qualche esempio di trucco o meglio di trucchetto? Il bravo Simon non si sbilancia e resta nel vago. È giocoforza allora documentarsi curiosando nella rete.
Ecco fatto. Sono la bellezza di 1001 i trucchi per l’arrampicata teorizzati dall’asso inglese Andy Kyrkpatrick in un manuale. Andy può essere classificato campione mondiale di trucchi, ma in un impeto di modestia corregge il tiro parlando di piccoli consigli che “fanno la differenza quando sei in falesia o in montagna”. Ma poi si corregge di nuovo spiegando che “questi trucchi sono basati su tre decenni di ossessione per l’arrampicata, diciannove salite di El Cap, viaggi sui ghiacci polari e molte altre scalate e spedizioni da brividi”.
Trucchi e trucchetti per freerider e sci alpinisti sono elargiti anche da Mountain Kingdom, un’organizzazione di professionisti della montagna che, per cominciare, elenca l’attrezzatura necessaria per piccole riparazioni, quelle che talvolta possono salvarci la vita, che comprende l’inevitabile cacciavite-pinza multiuso. Non mancano i trucchetti per portare gli sci nello zaino, che si possono così elencare: a campana, legati insieme, fra schiena e zaino.
Ma il più singolare e completo fritto misto di trucchi è quello che si evince da una simpatica pubblicità del Tirolo in vista della stagione invernale. “Si tratta per lo più di errori da principiante”, viene precisato, “che è meglio evitare”. Come portare gli sci in spalla come il maestro di sci? Niente di più facile: si tengono gli sci nella mano sinistra e i bastoncini nell’altra. Chiaro?
Altro consiglio. Mai scendere dalla cabinovia e mettersi subito in pista. Senza riscaldarsi prima, aumenta infatti il rischio di lesioni. Alcuni semplici esercizi di stretching sono la preparazione ideale per una giornata sulle piste senza infortuni.
Occhiali da sci appannati? Fastidioso, ma evitabile. Oltre agli speciali spray e alle salviettine antiappannanti, può essere utile strofinare gli occhiali con un panno morbido e sapone a PH neutro (senza acqua).
Gli scarponi da sci, per concludere, puzzano? Dopo averli usati vanno asciugati bene. Preferibilmente con un dispositivo di asciugatura, disponibile nella maggior parte dei depositi per gli sci. Altrimenti, occorre riempire gli scarponi di giornali e metterli in un posto caldo.
Ma, mi domando, siamo poi così sicuri che fossero questi i trucchetti ai quali alludeva Simon Messner?
Saper leggere le montagne che cambiano
“L’uomo e la montagna: quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono”. È questo il titolo dell’evento che si tiene a Milano in occasione della Giornata Internazionale della montagna sabato 11 dicembre, alle ore 11, presso il Teatro Bruno Munari. L’ingresso è gratuito e aperto a tutta la cittadinanza. L’iniziativa fa parte del Festival letterario “Leggere le montagne” che permette di avvicinare tra loro gli amanti della lettura e la montagna.
All’iniziativa aderiscono il Teatro del Buratto assieme alla cooperativa sociale EST – Educazione Sostenibilità Territorio, Mountain Wilderness, Trekking Italia, iCorso di Laurea in Scienze Umane dell’Ambiente, del Territorio e del Paesaggio, il Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali, UNIMONT – Università degli Studi e CIPRA.
L’incontro ha lo scopo di raccontare e mostrare le meraviglie e la complessità del paesaggio montano, soprattutto attraverso l’esperienza di chi su questo legame ha costruito la propria vita, imparando a trasmetterne agli altri l’essenza stessa.
Essendo la montagna un bene irrinunciabile, è proprio a tutte le persone che questo evento intende rivolgersi. È prevista l’organizzazione di un concorso fotografico e un concorso letterario. Per partecipare non perdetevi il link in queste pagine. Per maggiori informazioni è possibile scrivere a teatrodelburatto@gmail.com
P.S. A proposito di letture e inviti alla lettura… Avrai notato, caro Luca, che nella grande kermesse milanese BookCity (in programma a Milano dal 17 al 21 novembre), la montagna è un argomento piuttosto trascurato. Se non fosse per il programma della Sem, Sezione del Club Alpino Italiano, che organizza una serie di incontri di cui si è data qui notizia, di montagna quasi non si parlerebbe. Su circa 1400 presentazioni editoriali, quelle dedicate alla montagna (sezione “Percorsi” del sito www.bookcitymilano.it) sono infatti solo 6, di cui 4 alla Sem. Un po’ pochine, sei d’accordo?
Sentieri e mulattiere nati per camminare
Non corre buon sangue evidentemente tra escursionisti e cicloescursionisti a giudicare dalle tre pagine che in novembre sulla rivista ufficiale del Cai il presidente generale Vincenzo Torti dedica alla problematica coesistenza tra le due categorie di iscritti (titolo: “Il cicloescursionismo scrive e il Presidente generale risponde”). L’invito del presidente agli utenti di ogni tipo di MTB è di attenersi “con puntualità e costruttivamente al rispetto sempre dovuto e confermato dalla autoregola della precedenza, a chi percorre i sentieri a piedi”.
A questa conclusione era giunta, come era stato segnalato l’estate scorsa in questa rubrica, la “Trail user guide” in Engadina: chi cammina (walker), come viene espresso in diversi cartelli con eloquenti disegni, ha sempre la precedenza sui pedalatori (bikers) qualora percorra sentieri stretti e scoscesi. Laddove necessario, si legge, il pedalatore faccia la cortesia di scendere dalla bici per lasciar passare il pedone in tutta tranquillità.
E a proposito di sentieri vorrei segnalare che approfittando dello splendido ottobre alcuni volontari, appartenenti alla Sezione CAI di Macugnaga, ai Gruppi Alpini di Macugnaga e della valle Anzasca e dell’Associazione Cacciatori, hanno sistemato la storica Mulattiera degli Alpini che collega Borca di Macugnaga con Alagna Sesia. L’itinerario che oltrepassa i 2738 metri del Passo del Turlo, è stato costruito dal battaglione Intra tra il 1929 e il 1932. Quassù sono transitate popolazioni walser, commercianti, minatori e pastori e si suppone che tutti andassero a piedi o sui muli. Buone camminate, alla prossima.
Roberto Serafin
Nella rassegna di questa settimana leggi anche: Guido Rossa grande alpinista, operaio scomodo
RUBRICA A CURA DI:
MountCity è un progetto fondato nel 2013 a Milano che si poggia sulla passione e competenza di uno staff di cittadini appassionati di montagna, all’occorrenza con il sostegno di associazioni di volontariato. La piattaforma, grazie alla competenza e professionalità di Roberto Serafin che l’ha curata per 10 anni, è stata punto di riferimento sull’attualità della montagna e dell’outdoor con migliaia di articoli pubblicati. Ora lo spirito di MountCity vive ancora dentro questa rubrica.
Scheda partner