Serafin dall’Engadina ci racconta come nei Grigioni si stiano prodigando per favorire la convivenza tra chi percorre la montagna a piedi e chi preferisce farlo sulle due ruote.

Serena convivenza tra bici e pedoni: in Svizzera se ne parla da tempo

“Bastano due ruote per sognare” è lo slogan usato questa estate da una provincia italiana che negli annunci pubblicitari si qualifica come il paradiso della bicicletta. E’ però tutto da vedere, vero Luca?, che due ruote siano sufficienti per trasformare in sognatori dei bipedi terrestri. Insomma che bastino due ruote per farne degli angioletti. A prenderli garbatamente per le orecchie richiamandoli all’ordine sono ora gli strateghi del turismo dei Grigioni. Che nell’estate 2021 lanciano una specie di nuovo galateo dei bikers, o meglio una “trail users guide” di cui io stesso sono stato in questi giorni testimone durante una breve vacanza in Engadina

So già come la pensi. Forse noterai che non tutti i ciclisti risultano poco educati. Tu stesso mi hai recentemente raccontato che ti è capitato di incontrarne alcuni che rispettosamente rallentavano e salutavano incrociandoti a piedi. Giusto dunque non far di tutta un’erba un fascio. E poi lo sappiamo, nemmeno i camminatori, purtroppo, sono tutti educati e rispettosi dei luoghi…

Galateo e segnavia Morteratsch Il galateo dei Grigioni per i bikers

Sta di fatto che in Svizzera il problema di una serena convivenza tra le due categorie covava da tempo, in particolare lungo i viottoli in terra battuta che costeggiano i laghi dell’”allegra” Engadina dove la convivenza fra pedalatori e camminatori si era fatta problematica. “Take care” in caratteri cubitali era l’anno scorso l’invito a “prestare attenzione” lungo le ciclopedonali. A chi era dedicata quella frase? In apparenza indistintamente a walker e biker. In realtà era rivolta ai tanti pedalatori in gran parte “assistiti”. Gente che sfreccia lasciandosi dietro una scia di polvere in barba a chi si ostina ad andare a piedi. E poi credimi. Ci sono gruppi di ciclisti che mi fanno rabbia perché occupano tutto lo spazio a disposizione e al pedone non resta che farsi precipitosamente da parte.

In attesa di tempi migliori, quali non si sa, lungo i laghi engadinesi è allora partita qualche anno fa una campagna sulla tolleranza reciproca fatta di avvisi e manifesti. E infatti “Gemeinsam tolerance” si leggeva e ancora si legge su alcuni cartelli. In corrispondenza con la segnaletica curata dai Cantoni, la parola “rispetto” è stata poi declinata in ben quattro lingue, italiano compreso: Rucksicht, Respect, Rispetto, Resguard. 

Cartello con lago Silvaplana Il galateo dei Grigioni per i bikers

La “Trail user guide” dei Grigioni

Quest’anno è arrivato così il momento di aprire un discorsetto direttamente con i biker. Ed è appunto a loro che si rivolgono i tabelloni apparsi nelle piste ciclopedonali dei Grigioni. Tabelloni nei quali viene riportata una nuovissima “Trail user guide” illustrata con vignette che anche i bambini possano capire. 

Usa il campanello senza didascalia Il galateo dei Grigioni per i bikers

Prima regola. Il ciclista deve sempre annunciarsi quando incontra dei bipedi camminanti. Usi dunque il campanello. E’ richiesto un simpatico “ding, ding”. Ho controllato. Tutte le bici che circolano in Engadina sono dotate di campanello. E mi viene da chiedermi se altrettanto possa dirsi in Italia…

campanello Il galateo dei Grigioni per i bikers

E poi sia chiaro, e su questo la “Trail user guide” non ammette deroghe: chi cammina (walker) ha sempre la precedenza su sentieri stretti e scoscesi. E laddove necessario il pedalatore ha il dovere di scendere dalla bici per lasciar passare il pedone in tutta tranquillità. 

Un particolare importante vorrei ribadire. Il diritto di precedenza di cui gode la sempre più sparuta categoria dei pedoni riguarda in particolare gli “stretti sentieri” (narrow paths). Dunque un briciolo di buonsenso è sempre auspicabile. 

Dirai Luca che questa norma restituisce a chi cammina una dignità altrove perduta. Sono d’accordo con te. E poi ti dirò: quell’ormai diffuso scampanellare mette una certa allegria. A me capita ancora, per mia fortuna, di camminare parecchio in Engadina. E questa estate, come mai prima mi era capitato, ero quasi imbarazzato quando mi sentivo rispettosamente salutare dai ciclisti svizzeri con il loro classico “gruzy”, sempre accompagnato da una preventiva scampanellata. Buon segno comunque.

Chissà mai che la “Trail user guide” degli amici elvetici possa avere un seguito sulle nostre ciclopedonali. Sono sicuro che, per la parte che ci riguarda, noi blogger faremo di tutto per promuoverla anche sui nostri siti.

Ciao, buone vacanze a te, caro Luca, e a tutti gli amici che ci seguono.

Roberto Serafin

24 Agosto 2021
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MountCity

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