Nei “Fatti in breve” di questa settimana Serafin ci ricorda dell’avvenuto vertice sul tema orsi in Trentino, che prossimamente i parcheggi alle tre cime dovranno essere prenotati e la mostra “Amazonia” di Salgado da non perdere
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Orsi in eccesso, dove trasferirli
È stata subito bufera dopo il vertice che si è tenuto il 31 maggio al Ministero dell’Ambiente sul tema “Orsi in Trentino” a cui hanno preso parte il ministro Gilberto Pichetto, il sottosegretario Claudio Barbaro e il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Si è discusso sul possibile “trasferimento degli esemplari in eccesso”, ma anche su come “richiedere la disponibilità a ospitare gli orsi problematici all’interno di strutture straniere”. E non si è fatto attendere il commento delle associazioni animaliste. “Deportare all’estero gli orsi cosiddetti in eccesso del Trentino”, spiega l’Ente protezione animali, “è una misura crudele e impraticabile. Gli animali potrebbero essere accolti da Paesi nei quali la caccia ai plantigradi è autorizzata. E che, dunque, non garantirebbero il medesimo status di protezione del nostro”.
Parcheggiare alle Tre Cime, che impresa
Troppo caos nei mesi estivi: l’assalto turistico complica la situazione ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. Dal prossimo anno si correrà ai ripari introducendo l’obbligo di prenotazione per i parcheggi. Il provvedimento riguarderà sia i posti auto negli stalli più in alto, sotto le Tre Cime, sia quelli attorno al pittoresco lago di Misurina. Il programma è stato annunciato dall’amministrazione comunale di Auronzo di Cadore (Belluno) in linea con quanto auspicato dalla fondazione Dolomiti Unesco.
L’imperdibile “Amazônia” di Salgado
La mostra “Amazônia” del celebre fotoreporter brasiliano Sebastião Salgado offre alla Fabbrica del Vapore di Milano 200 fotografie di incredibile bellezza che ci portano a una immersione totale nella foresta amazzonica. La visita è accompagnata da una traccia audio composta appositamente da Jean-Michel Jarre e ispirata ai suoni autentici della foresta, come il fruscio degli alberi, i versi degli animali, il canto degli uccelli o il fragore dell’acqua che cade a picco dalle montagne. La mostra è aperta fino al 19 novembre. Da non perdere ovviamente.
Roberto Serafin
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