Il turismo è indiscutibilmente una importante risorsa per le terre alte, ma, appunto, deve essere una delle opportunità che va ad integrarsi con altre attività economiche. Il modello della crescita dei numeri del turismo senza limiti risulta infine distruttiva per il territorio e quindi anche per lo stesso turismo. Serafin ha raccolto alcuni esempi e voci su questo tema tra cui quella autorevole di Francesco Pastorelli direttore di CIPRA Italia.

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La monocultura del turismo è un danno per lo stesso turismo

A che cosa serve portare in quota gente che con la montagna non ha niente a che fare? Se lo domanda il periodico Le Dolomiti Bellunesi. E trova subito con cipiglio una risposta. L’invasione non sempre benefica di turisti a cui assistiamo è stata innescata dal post pandemia e dalle sgradevolezze dei cambiamenti climatici, ma anche dalle mode passeggere, dai social e dal battage pubblicitario. Sono fattori questi che convogliano verso i monti gente spesso poco informata, persone che con il loro comportamento compiono danni irreparabili. Immagino che anche tu, caro Luca, sia d’accordo sul fatto che la montagna è di tutti ma non per tutti. Questo perlomeno conclude amaramente la rivista semestrale delle sezioni bellunesi del Cai.

Qualche cattivo esempio? Gli assembramenti riguardano quasi sempre gli stessi luoghi. Che perciò risultano sviliti. E mai che le gite in comitiva si rivelino delle buone occasioni per fare qualcosa di diverso dal solito. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Si accettano file chilometriche sulle strade, si va sui sentieri come in processione, i rifugi vengono scambiati per alberghi.

Fu Turismo Di turismo senza limiti non si vive, anzi la montagna muore

È la monocultura del turismo, bellezza. Una monocultura che produce guasti anche secondo Michil Costa, albergatore delle Dolomiti, ambientalista e visionario. Il suo libro “FuTurismo” (edizioni Raetia) è definito un appello contro tale cultura a senso unico. E fin dal titolo dimostra che così non si va avanti. Insomma, rappresenta lo sfogo di un albergatore che un anno fa aveva provocatoriamente lanciato l’idea di ridurre i flussi turistici sulle Dolomiti. Perché siamo tutti d’accordo: il riconoscimento Unesco alle Dolomiti sembra attirare la gente come carta moschicida e fu ad avviso di Michil un grosso errore istituirlo. 

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Pian della Mussa nel comune di Balme (TO)

Francesco Pastorelli (Cipra): la difficoltà di porre i limiti e il progetto speciAlps2

Ma è ancora possibile frequentare la montagna senza lasciare tracce? A questo scopo mira il progetto speciAlps2 della Commissione per la Protezione delle Alpi concepito per fornire positivi orientamenti ai flussi turistici. Mi è capitato di parlarne con il gentile Francesco Pastorelli, Direttore di Cipra Italia, tra i maggiori esperti di problematiche legate al turismo alpino. 

“Iniziative come speciAlps2”, mi spiega Pastorelli, “dovrebbero garantire agli ospiti che l’esperienza sia sempre di buona qualità. Il problema è che la gestione dei flussi, oggi incrementati dalla crisi climatica e dalle sue conseguenze alle quali si cerca di sfuggire, è una questione trasversale e molte regioni non dispongono di un ente responsabile. Qui entra in gioco speciAlps2, una piattaforma per lo scambio di esperienze a livello alpino”.

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Francesco Pastorelli

Il progetto, mi spiega ancora Pastorelli, è finanziato dal Ministero federale tedesco per l’Ambiente, la Conservazione della Natura, la Sicurezza Nucleare e la Protezione dei Consumatori BMUV. La CIPRA Internazionale e la Rete di comuni Alleanza nelle Alpi hanno coordinato le attività.

Pastorelli ha analizzato assieme agli attori locali e all’Università di Torino quali possibilità esistono per ridurre gli effetti del traffico nell’affollato pianoro di Balme arrivando a fissare un numero massimo giornaliero di veicoli. “I turisti sono importanti per l’economia locale e si vorrebbe che non andasse posto alcun limite alla loro circolazione”, dice il Direttore di Cipra Italia. “Invece mettere oggi dei limiti è il minimo che si possa fare se vogliamo conservare l’ambiente naturale. Ma non si vuole capire che senza porre dei limiti il danno viene arrecato anche allo stesso turismo che così perde di qualità”. 

Le limitazioni sono sempre accettate? “Abbiamo lavorato per definire a Balme un ‘limite di carico’, un numero massimo di automobili che possono salire all’altopiano. Ma non è facile far accettare questo concetto”. Orientare i visitatori è compito dei comuni? Pastorelli è convinto che i comuni, soprattutto i piccoli comuni, non possono essere lasciati soli ad affrontare tale problema. “Per due ragioni. La prima è che spesso non hanno i mezzi per farlo, la seconda è che quando si devono adottare provvedimenti impopolari, il comune dovrebbe potersi muovere in un quadro normativo per lo meno regionale se non nazionale o addirittura comunitario”. 

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Folla al lago di Braies

Il Piano Braies

Cambiando scenario, il modello che circola tra gli addetti ai lavori per mettere un limite invalicabile al traffico automobilistico dei vacanzieri non può che essere Braies nell’Alto Adige con il suo meraviglioso laghetto dove si accede grazie a una app. Elemento chiave del Piano Braies rimane il sistema di prenotazione dei parcheggi, degli autobus, dei ristoranti. Si tratta di un accesso digitalizzato, il tutto con la piena e convinta adesione delle Province di Trento e Belluno e della Regione Veneto. “Stiamo remando tutti nella stessa direzione”, dice soddisfatto un assessore. Una prima battaglia vinta per arginare i danni dell’irresponsabile edonismo vacanziero contro cui tuona la rivista Le Dolomiti Bellunesi.

Roberto Serafin

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26 Gennaio 2023
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MountCity è un progetto fondato nel 2013 a Milano che si poggia sulla passione e competenza di uno staff di cittadini appassionati di montagna, all’occorrenza con il sostegno di associazioni di volontariato. La piattaforma, grazie alla competenza e professionalità di Roberto Serafin che l’ha curata per 10 anni, è stata punto di riferimento sull’attualità della montagna e dell’outdoor con migliaia di articoli pubblicati. Ora lo spirito di MountCity vive ancora dentro questa rubrica.

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