Tre notizie di stampo molto diverso fra loro sono quelle che Serafin ci propone per i Fatti in breve di questa settimana. Andata e ritorno in funivia Cervinia-Zermat? 240 euro. Federica Mingolla si racconta in “Fragile come la roccia”. Una targa a Passo Fedaia ricorda le 11 vittime della tragedia della Marmolada della scorsa estate.
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Funivia per soli ricchi
La notizia è su tutti i media, compresi quelli cartacei. Se vi è sfuggita, sappiate che è stata completata la seconda tratta del Matterhorn Glacier Paradise che unisce i versanti italiano e svizzero del Piccolo Cervino a quota 3.800 metri. Alta tecnologia italiana e c’è da andarne fieri. Ciò che più colpisce è la tariffa praticata da questo nuovo mostro trifune: andata e ritorno da Cervinia Zermatt per “soli” 240 euro per persona. Non sono troppi? Il dislivello di 363 metri viene coperto in quattro minuti con dieci cabine disegnate da Pininfarina e una capacità di trasporto di 1.300 persone all’ora. Buono a sapersi per chi si può permettere un viaggetto.
I sogni verticali di Federica
Dalle palestre indoor alle cime della Patagonia, dalle competizioni di arrampicata sportiva all’alpinismo. È questo il “sogno verticale” di Federica Mingolla, tra le climber di maggior talento. Federica è anche un’ottima scrittrice come si deduce dalla sua nuova fatica letteraria “Fragile come una roccia, storie di arrampicata, di amore e di sogni verticali” (Sperling&Kupfer). Sono davvero apprezzabili a quanto sembra questi racconti di amore e di amicizia, di passione, forza e fragilità.
Una targa ricorda la tragedia della Marmolada
“Nel solco di questa roccia tanto amata, nella stretta del candido ghiaccio avete lasciato la vita. A voi il nostro più caro ricordo e la nostra preghiera”. Questa frase è scolpita in una targa, accanto alla statua in legno della “Madonna dell’aiuto”, dedicata alle 11 vittime della slavina di fango, ghiaccio e sassi di un anno fa sulla Marmolada. Si trova a Passo Fedaia, ai piedi del ghiacciaio, dove si arriva con l’auto.
Roberto Serafin
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