Messner annuncia la prossima apertura del 6° museo che recupera una vecchia struttura, non si bada invece al consumo di suolo (e altri danni) per le Olimpiadi Milano Cortina 2026. Intanto però a Credo possiamo possiamo gustarci la meraviglia dei presepi sull’acqua. Ecco i fatti in breve per questa settimana.
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Messner presenta il museo Roca
Il museo Roca, sesto di quelli realizzati da Messner, verrà inaugurato sul monte Elmo nel settembre 2024 e andrà a sommarsi agli altri poli del circuito Messner Mountain Museum. “Lo scopo”, annuncia il vecchio Reinhold, “è lasciare ai giovani una narrativa della scalata come stile di vita anziché come competizione”. Una particolarità del museo è la location, ovvero la vecchia stazione a monte della funivia dell’Elmo. “Abbiamo riconvertito una struttura morta del turismo industriale in una struttura viva per il turismo culturale”, spiega Messner. Al quale come “fatti di montagna” rivolgiamo un grande in bocca al lupo.
Le meraviglie dei presepi sull’acqua a Crodo
Fino al 7 gennaio è aperto il percorso alla scoperta delle 66 natività allestite nelle fontanelle e i ruscelletti tra Crodo nella pittoresca valle Antigorio (Ossola) e le sue frazioni. Si possono visitare in qualsiasi orario, diurno o notturno, in autonomia o con visite organizzate, accompagnati dalle guide del parco. Informazioni a questo link o presso le Aree protette dell’Ossola (0324. 72572) dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12,30 o via mail comunicazione@areeprotetteossola.it
Olimpiadi invernali, disastro annunciato
Quale l’impatto ecologico delle Olimpiadi invernali 2026? Pessime notizie trapelano da tempo, ma ugualmente se lo chiede il sito “Arcipelago Milano”. Repetita come si sa juvant. A Milano (420 chilometri di distanza da Cortina!) si sta mangiando un bel po’ di suolo il Villaggio Olimpico principale e del Media Centre-Centro Espositivo. Invece sulle piste la neve artificiale sarà come sempre nemica delle piante e degli animali. Colpa dell’alto contenuto di acqua allo stato liquido, circa il 15-20 per cento rispetto al 7-10 per cento della neve naturale. Di qui una minore capacità di isolamento termico. Il suolo si congela, l’ossigeno non passa ed è certa l’asfissia del manto vegetale. Meditate gente.
Roberto Serafin
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