Un Atlante inutile del mondo? Perchè? Serafin lo ha chiesto ad Albano Marcarini autore di questa curioso libro.

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L’Atlante inutile del mondo: 100 luoghi che non hanno fatto la storia

Risulta a mio avviso che la più pazza avventura letteraria del 2021 sia “L’Atlante inutile del mondo” di Albano Marcarini pubblicato da Hoepli. Il libro racconta con ogni particolare cento luoghi che “non” hanno fatto la storia. Su questo repertorio di anomalie geopolitiche che raramente hanno lasciato un segno nella geografia ho fatto qualche domandina un po’ provocatoria all’autore. 

Non credi, caro Albano, così ho esordito, che definire inutile il tuo atlante sia un curioso modo per irridere la scienza? Non ci sono già, ad avviso del Nobel Giorgio Parisi, forti tendenze antiscientifiche nella società attuale?

“La tua domanda va ben oltre le aspettative di questo lavoro”, è stata la risposta di Marcarini,  “che non ha affatto la pretesa di sminuire la credibilità della/e scienze. Anzi non vuole neppure entrare in un dibattito assai pericoloso e divisivo. L’obiettivo di questo Atlante è di incuriosire e divertire chiunque ami la geografia e ancor più la cartografia. Inoltre mi chiedo se davvero la geografia, almeno la branca ‘umana’ della geografia, si possa considerare una scienza. Mi piace invece pensarla come una narrazione. Temo che la difficoltà di apprendere la geografia nelle nostre scuole si debba implicare al modo elencativo e asettico con cui abbiamo mandato a memoria fiumi, monti, capitali, prodotti principali, vie di comunicazione ecc. E forse è uno dei motivi dell’attuale emarginazione della geografia nei programmi scolastici. Credo che dietro, o dentro, ogni montagna, indipendentemente dall’importanza della sua altitudine, ci siano storie da raccontare. Così come lungo i fiumi, negli Stati e nei territori. Oggi possiamo scrutare ogni angolo del globo grazie a Google Maps, fino a dettagli impudichi, ma nessuno riesce ancora a dirci cosa c’è sotto ogni frame. Il modesto obiettivo di questo Atlante è proprio di scavare per fare emergere il lato B degli oggetti geografici”.

Quale messaggio, ho poi chiesto, ti piacerebbe che scaturisse dal tuo libro?

“Giusto quello di riscoprire la geografia come il ‘racconto del mondo’. Mai come oggi siamo al cospetto di avvenimenti di portata globale che implicano conoscenze territoriali vaste e approfondite. Esserne coscienti significa essere un passo avanti anche nell’assumere decisioni. Mi sono sempre stupito dell’ignoranza e degli svarioni geografici di nostri certi politici”.

Atlante inutile cover040 1 Albano Marcarini spiega il suo Atlante inutile (non del tutto)

Chi pensi che possa essere interessato a recarsi in luoghi che “non” hanno fatto la storia?

“Assolutamente nessuno e sconsiglio vivamente di seguire i suggerimenti forniti dall’Atlante. Anche se a leggerlo ci sono situazioni che mettono indubitabilmente voglia di pigliare su lo zaino, anche solo per desiderio di curiosità. Alcuni luoghi sono irraggiungibili per un semplice turista o richiedono costi di viaggio che pochi si potrebbero permettere. Altri, quelli della sezione Italia, sono più accessibili e meno pericolosi e forse in questo caso il ‘Come arrivare’ ha un suo senso. Per il resto è sufficiente viaggiare seduti in poltrona”.

Risulta infine dalle tue note biografiche che percorri ogni anno centinaia, talvolta migliaia, di chilometri alla scoperta di luoghi che nessuno ricorda. Puoi svelarci quale potrebbe essere una tua prossima meta? 

L’Atlante presenta 100 luoghi ‘che non hanno fatto la Storia’. In realtà ce ne sarebbero almeno un altro migliaio. Dunque puoi ben capire a cosa sono in procinto di lavorare”, mi rispose.

Fin qui Marcarini. Un libro intrigante, talvolta spassoso, ve lo garantisco. Che farà la sua figura anche sotto l’albero. 

Roberto Serafin

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