Una petizione promossa da Italia Nostra, Peraltrestrade Dolomiti, Pro Natura – Federazione nazionale, Mountain Wilderness Italia, Comitato Civico di Cortina, CAI TAM Veneto – FVG e CAI – Regione del Veneto per chiedere di rispettare le promesse di sostenibilità e di zero consumo di suolo rivedendo l’intenzione di rifare adattandola alle moderne esigenze olimpiche la pista da bob Eugenio Monti a Cortina.
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Olimpiadi della sostenibilità e del consumo zero di suolo?
Ebbene si, lo ammetto. Il bob mi ha sempre affascinato fin da ragazzo quando dai bordi della pista di Cortina d’Ampezzo vedevo scendere il “rosso volante” Eugenio Monti e l’intrepido barone Alfonso De Portago che poi si sarebbe schiantato alla Mille Miglia. Era il 1956 e giù in basso, davanti alla stazione del trenino che saliva da Calalzo, i piloti affilavano le lame dei pattini. Mi sembravano extraterrestri nelle loro tute lucide, disposti a tutto pur di guadagnare qualche secondo.
Questo non toglie che io abbia firmato convinto la petizione contro la nuova pista da bob di Cortina, contro questa cementificazione e questo spreco di denaro pubblico che grava sull’Olimpiade invernale 2026. E ora vi invito a firmarla a vostra volta aggiungendo un commento, a divulgarla e condividerla, in modo da raccogliere quante più adesioni possibili.
“Al Comitato Olimpico Internazionale, al CONI e alla Fondazione Milano Cortina 2026, cui è affidata l’organizzazione delle Olimpiadi invernali 2026, chiediamo di tener fede all’impegno di realizzare l’Olimpiade della sostenibilità e del consumo zero di suolo”, si legge nella petizione, “decidendo di effettuare le gare di bob, para bob, slittino e skeleton in altra località, non a Cortina, ma, ad esempio nella pista di Innsbruck o in altre strutture idonee e già esistenti nell’arco alpino”.
Pista da bob mangiasoldi
Come stanno in realtà le cose? Con il DL 121/2021, convertito nella Legge 156/2021 il 9 novembre scorso, il Governo ha finanziato e commissariato, su pressante richiesta della Regione Veneto, l’adeguamento della vecchia pista da bob olimpica Eugenio Monti di Cortina d’Ampezzo, dismessa e poi chiusa nel 2008. Con questo atto che riconosce all’opera un preminente interesse nazionale, il Governo rende di fatto vana ogni possibile valutazione negativa sul piano ambientale e paesaggistico. Il costo dell’intervento, quantificato in 61 milioni di euro (oltre l’IVA) sarà finanziato da fondi della Regione con un contributo del Comune di Cortina e della Provincia di Belluno e un finanziamento statale di 24 milioni e mezzo di euro. Un grosso investimento per un’opera dedicata a pratiche sportive che in tutta Italia contano circa 34 praticanti tra bob, slittino e skeleton, maschile e femminile. Sarebbe come spendere quasi un milione di euro per ognuno di loro. A questi vanno aggiunti i circa 400.000 euro all’anno per ripianare il deficit della gestione futura della pista. Tutto denaro a carico dei contribuenti che potrebbe essere destinato a ben altri utili e risolutivi interventi a favore delle popolazioni della montagna. Tutti quei soldi per pochi atleti, fra uomini e donne. Per poi dover richiudere e demolire. Io la ritengo una vera sconcezza.
Roberto Serafin
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