Nella rassegna settimanale Serafin riprende alcuni spunti sul turismo in Piemonte, regione in cui sono sempre più le proposte di “turismo dolce”. Si parla poi della possibilità che il pattinaggio delle olimpiadi “ripieghi” su Milano e della festa in Valle Anzasca per i 400 anni della Milizia di Bannio.

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Il turismo scopre le “Alpi più vere” 

Mario Baier Turismo in Piemonte - Pattinaggio all'Arena - La Milizia di Bannio
Mario Baier

Il Piemonte è la regione più bella del mondo. Lo decretò nel 2019 la prestigiosa guida Lonely Planet incoronando la regione come la prima meta al mondo da visitare. Poi si sa come sono andate, anzi sono precipitate, le cose mentre deflagrava la pandemia. Per restare in Piemonte, l’associazione Sweet Mountains annoverò oltre 300 sostenibili realtà nelle Alpi del Nord Ovest. Eppure oggi visitandone il sito si scopre che niente si è più mosso da quell’infausto 2019. Da registrare anche la prematura scomparsa della evanescente Rete T.r.i.P. Montagna per il “Turismo responsabile in Piemonte” concepita per promuovere e valorizzare il fenomeno del “turismo dolce e sostenibile in montagna”. Agli anni felici della pre-pandemia, risale infine il Mese della Mobilità Dolce promosso in Piemonte da Co.Mo.Do. (Cooperazione per la Mobilità Dolce). 

Ma ora nella primavera 2022 molte realtà del turismo alpino sembrano risvegliarsi come Biancaneve dopo avere neutralizzato con un bacio d’amore la mela avvelenata della matrigna. Ma raccolgo il tuo invito, caro Luca. Meglio lasciare perdere le etichette. Effettivamente diverse località volgono ora a proprio vantaggio in un modo o nell’altro quella marginalità che le aveva condannate nei decenni passati. In che modo? Creando un turismo “diverso” e dolce. Classico esempio la val Maria

A conferma di quanto stiamo dicendo, ti segnalo che sul quotidiano La Stampa leggo in questi giorni che le Alpi più “vere” si trovano in Piemonte. Sono per l’esattezza quelle del Monviso. E stanno andando forte. Non nutre dubbi Mario Baier, austriaco, consulente di marketing turistico, nel puntare sulle Terre del Re di Pietra. “I turisti”, fa sapere, “cercano spesso qualcosa di diverso, di autentico”, “ed è ciò che nella provincia di Cuneo possono ancora trovare. Austria, Trentino, Alto Adige sono posti splendidi, ma ormai disseminati di chalet e strutture ricettive per le famiglie. Qui invece ci si immerge nella natura e nell’autenticità”.

A chi gli fa notare che le valli del Monviso non hanno le strutture per “fermare i visitatori”, Baier risponde che non è così. “Voi piemontesi”, precisa, “tendete a sottovalutarvi, a sminuire la vostra potenzialità. Le vostre valli stanno dimostrando di saper fare rete, e il mare è lì a pochi chilometri: per un turista del nord Europa si tratta della ciliegina sulla torta!”. 

Certo, è una bella sfida questa lanciata dal Piemonte alle località dolomitiche “griffate”. Se poi per “vera” si intende una montagna che torna a vivere, sì anche con il turismo, ma non solo in funzione di quello, fai bene a ricordarmi che in questo caso il Piemonte vanta ottimi esempi. Come Ostana (a proposito di Monviso) o la Borgata Paraloup, incantevoli e sempre più frequentati dai turisti.

Olimpiadi Milano-Cortina: tutti in pista all’Arena Civica?

Arena Turismo in Piemonte - Pattinaggio all'Arena - La Milizia di Bannio
L’Arena Civica

Parola d’ordine: ridurre gli sprechi. L’Ice Rink di Baselga di Piné, mega-progetto trentino da 180 milioni di euro, è stato giudicato un onere insostenibile per le prossime olimpiadi invernali Cortina-Milano del 2026. A quanto si apprende, la proposta di Fincantieri è stata bocciata dal Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici. Riaffiora così la concorrenza di Milano per un simpatico progetto per il quale noi milanesi potremmo allegramente tifare: la trasformazione della storica Arena Civica in uno stadio del ghiaccio. Commissionata nel 1805 all’architetto Luigi Canonica quale grande edificio civico per le feste, gli spettacoli e le celebrazioni, l’Arena (oggi dedicata al giornalista Gianni Brera) non ha mai cessato di rallegrare la vita meneghina. Nell’Ottocento, durante la Repubblica Cisalpina e il Regno d’Italia, ospitò prevalentemente naumachie (veniva allagata con l’acqua di un’attigua roggia), corse di cavalli e giochi pirotecnici. Venne anche utilizzata per feste, spettacoli circensi (come il famoso circo di Buffalo Bill), ascensioni in pallone aerostatico e pattinaggio invernale. Già, proprio questa disciplina olimpica che ora è alla ricerca di uno scenario adeguato per ospitarla. Scenario che, come negarlo?, è già a portata di mano. Anzi, di pattino.

Valle Anzasca. La Milizia di Bannio dà spettacolo

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Milizia Tradizionale di Bannio,Valle Anzasca,Piemonte

Tutto è pronto a Bannio Anzino, paesotto della Valle Anzasca nel nord del Piemonte per celebrare i 400 Anni della Milizia Tradizionale e della sua Vergine delle Nevi. Il primo evento di apertura delle celebrazioni si è svolto sabato 12 marzo a Pontegrande, alla presenza delle autorità locali, della Milizia Tradizionale e dei Gruppi Costumi della Valle, del Premiato Corpo Musicale di Bannio e del Gruppo Alpini di Bannio Anzino, con l’inaugurazione del murale dedicato ai 100 anni di Fondazione del Gruppo Alpini di Bannio Anzino e ai 400 Anni della Milizia.

Dopo la cerimonia è stato presentato ufficialmente un programma ricco e vario che prevede celebrazioni sacre, cerimoniali, incontri culturali, raduni di gruppi storici, convegni e giornate studio, la pubblicazione di un libro commemorativo, il concorso interbandistico, visite guidate, itinerari ed escursioni, una mostra fotografica, concerti, eventi sportivi e di promozione del territorio. E infine è previsto un pellegrinaggio a Roma dal 3 al 6 ottobre. Al centro di questo viaggio sarà l’Udienza Generale con Sua Santità Papa Francesco. In quest’occasione il Santo Padre incoronerà l’effige della Beata Vergine di Bannio con il servizio d’onore della Milizia impeccabilmente schierato davanti al Papa. Per chi volesse partecipare, è possibile iscriversi entro giugno. Avete tutto il tempo, cari amici, di farci un pensierino.

Roberto Serafin

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