Anna Facchini, che guida la SAT in un momento sicuramente (come per tutto) non facile, mantiene uno sguardo positivo e propositivo sul futuro. La Società Alpinisti Tridentini è pronta, partendo dalle riflessioni in vista dei suoi 150 anni, ad aprirsi a nuove collaborazioni e idee.
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SAT, tanti tesseramenti nonostante il Covid
Con più di 25 mila soci e 87 sezioni sparse sul territorio, la Società Alpinisti Tridentini sfida la crisi e in attesa di tempi migliori già si prepara a celebrare, nel 2022, i centocinquant’anni dalla fondazione. Dal punto di vista dei soci, il 2020 si chiude per forza di cose in passivo. Prima erano 27 mila.
Ma niente che possa offuscare il sorriso della presidentessa Anna Facchini, la prima donna al vertice di questa megasezione del Cai, iscritta alla Sat di Moena, già presidente della Commissione Tutela Ambiente montano, ispiratrice di corsi naturalistici nei rifugi, ideatrice dello Spazio Laboratorio, un luogo di dibattito e confronto ospitato dalla “casa” satina di Trento. “In maggio ne contavamo 5.000 in meno di soci”, sottolinea la Facchini, “dopo che – chiudendo il 2019 con quasi 27mila tesserati – avevamo già lanciato la campagna per sfondare quota 30mila. Ma il recupero arrivato durante l’estate è stato straordinario, grazie al lavoro delle sezioni che non si è fermato durante il lockdown. Nei paesi, con le sedi chiuse, c’è chi aveva promosso il tesseramento in edicola, in farmacia o al supermercato. Tremila tessere sono state recuperate in cinque mesi. Siamo riusciti a chiudere il 2020 con 1.700 soci in meno rispetto al 2019, non è questo un dato eccezionale?”.
Partnership per una nuova visione della SAT nella società
Problemi di bilancio non mancano e chi non ne ha di questi tempi. Tuttavia risulta che sempre più la Sat si apre al mondo delle imprese, con nuovi accordi allo studio dopo quello con La Sportiva che alcuni anni fa progettò di sottoporre lo splendido passo Rolle, nelle Dolomiti, a un restyling da tre milioni di euro trasformandolo in un “outdoor paradise” privo di impianti di risalita.
“Gli accordi con gli sponsor non sono solo un’esigenza economica”, precisa la presidentessa. “Il senso delle partnership va oltre: si tratta di avere una nuova visione del nostro ruolo nella società. Vogliamo che la Sat sappia coinvolgere altre realtà trentine: di eccellenza, come la nostra. In questo caso in campo imprenditoriale. In ballo ci sono collaborazioni, progetti, sempre all’insegna della promozione di valori sociali e culturali”.
150 anni di Società Alpinisti Tridentini: un’occasione per riflettere e per nuove idee
Va osservato che la Sat non ha mai avuto paura di sporcarsi le mani scendendo in campo nell’industria del turismo, parte fondamentale della cultura trentina. Si tratta solo di vedere quale turismo. La storia insegna che il presidente Giovanni Pedrotti fu il primo nel 1905 al Passo del Pordoi a promuovere un albergo per i turisti. E Pedrotti, ricco industriale appassionato e colto, viene oggi ricordato nella mostra “Sguardi sulla montagna. Verso i 150 anni della SAT (1872-2022)” organizzata alle Gallerie di Piedicastello e attualmente chiusa fino a data da destinarsi a seguito del DPCM del 24.10.20.
Organizzata con la Fondazione Museo storico del Trentino, la mostra rappresenta un avvicinamento all’anniversario di fondazione. Vi si racconta come è stata percepita la montagna in Trentino dalla seconda metà dell’800 ai giorni nostri. “Centocinquanta anni di attività”, si legge nel sito della Sat, “meritano non solo un ricordo del passato lontano e vicino, ma anche un momento di riflessione corale sull’attualità e una raccolta di idee sul futuro”. Excelsior, carissimi soci satini per usare il termine a voi caro e che compare nel vostro stemma. (Serafin)
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