Il CAI Milano ha progettato un sentiero urbano che dal Duomo conduce al Monte Stella (la Montagnetta). Ma l’idea dei sentieri urbani a Milano non è nuova.
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Il sentiero urbano del CAI Milano
È il primo sentiero urbano d’Italia e forse d’Europa e a progettarlo è il CAI Milano. In questi termini il percorso dal Duomo alla Montagnetta viene presentato sul quotidiano La Repubblica. Il giornale assicura, non è chiaro su quali basi, che “è un sentiero vero, proprio come quelli di montagna”. E che quell’itinerario “vuole ricreare quel legame saldo che c’è tra Milano e le montagne che la circondano”.
Con qualche innocente enfatizzazione prende quota, insomma, il trekking urbano allietato in primavera da estese fioriture nei parchi pubblici e in estate invece da evitare per la canicola che fa salire l’ozono, quando i milanesi che possono permetterselo fuggono a gambe levate verso le montagne, quelle vere. Ma niente paura. Il sentiero urbano viene indicato come “multidisciplinare, sportivo, storico e formativo”.
Sentieri urbani, niente di nuovo a Milano
Chi vivrà vedrà. I milanesi sanno giocare d’anticipo e già alla fine dell’Ottocento passeggiando lungo i bastioni a porta Venezia si erano imposti la “servitù del Resegone” in modo che con le belle giornate nessuna costruzione potesse impedire la vista di questa montagna cara al Manzoni.
E poi, si sa, Milan l’è on grand Milan. Di “incantevole passeggiata” si favoleggia sul web a proposito del tratto dal Duomo a City Life, 3.5 chilometri, circa tre quarti d’ora a piedi a ritmo lento attraverso il Cordusio, via Dante, il Castello Sforzesco e il Parco Sempione, l’Arco della Pace. “Esageruma nen” direbbero i torinesi con un pizzico d’invidia. Un sito propone addirittura cinque itinerari “urbani” per scoprire il capoluogo lombardo a piedi.
(Si veda anche Sentieri Metropolitani, un progetto di Trekking Italia)

A voler essere precisi l’idea del sentiero urbano sulla “montagnetta” detta anche Monte Stella era coltivato anche dalla Società Escursionisti Milanesi, altra sezione del Club Alpino Italiano. Occorre risalire al 2018. A tracciarlo furono i ragazzi dell’alpinismo giovanile del Cai Milano, assieme ad altri volontari e con il supporto della Sem. Ma anche in questo caso, niente di nuovo sul Monte Stella. Chi frequentava nell’altro millennio il vicino campo sportivo 25 Aprile ricorderà che era molto ambito negli allenamenti il “percorso Cova”. A inventarlo fu Alberto Cova, campione olimpico dei 10.000 metri nel 1984 ai Giochi di Los Angeles che poi si diede alla politica.
Non è chiaro adesso chi si dovrà occupare di tenere in ordine il neonato sentiero urbano. Nella Carta etica della Montagna, sottoscritta anche dal Cai, si legge che il “patrimonio sentieristico deve essere tutelato, mantenuto e promosso quale elemento essenziale ai fini del presidio e della coesione territoriale, nonché della frequentazione turistica ambientalmente sostenibile”. Un bell’impegno per i milanesi che questo patrimonio sentieristico non pensavano nemmeno di possederlo se non si fosse messo di mezzo il Cai. (Serafin)
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