Nasce il Gruppo di studio di Pediatria di Montagna e un decalogo è stato preparato per la salute in montagna dei Bambini. Nuove norme invece per le piste da tra anti-Covid, divieto di assunzione di alcol e obbligo del casco.

Qui puoi ascoltare la puntata del podcast con queste notizie

Un decalogo medico sulla montagna e i bambini

Sembrerebbe scontato che il clima di montagna fa in genere bene ai bambini. Tutti d’accordo, immagino. Ciò non toglie che patologie si possano manifestare quando il piccolo va in quota e che altre patologie come l’asma o la leucemia possano trovare una soluzione. Su questo argomento, come riferisce la dottoressa Laura Posani, pediatra, rappresentante della Commissione medica del Cai Lombardia e membro del Gruppo di lavoro “Bambini e Montagna” del Club Alpino Italiano, un progetto di collaborazione “trasversale” è stato attivato tra un neonato Gruppo di lavoro della Società Italiana di Pediatria e diversi Enti/Associazioni, tra i quali la Commissione Medica del CAI.

Gruppo di lavoro copia Salute e sicurezza: pediatria di montagna e nuove norme per lo sci
Il Gruppo di lavoro “Bambini e Montagna” del CAI in posa con il rappresentante della Società Italiana di Pediatria. Da sinistra Laura Posani (CAI Lombardia), Ermanno Baldo (responsabile del gruppo di studio SIP), Franco Finelli (Presidente Commissione Medica del CAI), Annalisa Cogo (Past President SIMeM e Past President Commissione Medica del CAI), Fabio Agostinis (Commissione Medica CAI di Bergamo).

La dottoressa Posani si è gentilmente prestata a relazionare i lettori di MountCity sul primo workshop svoltosi in settembre a Brentonico (Verona) con gli interventi di numerose realtà che a vario titolo si interessano del bambino e del suo percorso di vita e salute in un ambiente così particolare come quello della montagna.

Un decalogo è stato messo a punto, sempre a quanto informa la dottoressa Posani, consultabile sia sul sito della Commissione Centrale Medica del CAI sia sul sito della SIP 

Sci: in pista tra salute e sicurezza

Norme anti-covid per le piste da sci

“La stagione dello sci sarà all’insegna della sicurezza”. Sono parole del ministro del Turismo Massimo Garavaglia. “Del resto, lo avevo detto in tempi non sospetti”, ha esclamato il parlamentare leghista. “Ora il protocollo c’è ed è stato approvato. Non resta che affilare le lamine”. Eh già. Molti non vedono l’ora. La stagione inizia sabato 27 novembre nel Trentino con queste regole: obbligo di green pass per gli over 12, capienza all’80% per funivie e cabinovie, mascherina a bordo degli impianti, nessun limite agli skipass giornalieri nelle zone bianche e gialle. 

Il Governo accoglierà la richiesta delle regioni. Intanto in Valle d’Aosta, a Cervinia, gli impianti aprono già il 16 ottobre. 

Stop ad alcool e sostanze stupefacenti in pista

In tema di sicurezza un’altra importante novità è alle porte e a mio modesto avviso è giusto che fin d’ora se ne parli. Il 1° gennaio 2022 entra in vigore il Decreto legislativo numero 40 del 28 febbraio 2021 che introduce, tra le novità in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali, il divieto di sciare sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti

Il comma 1 dell’articolo 31 denominato “Accertamenti alcolemici e tossicologici” recita: “È vietato sciare in stato di ebbrezza in conseguenza di uso di bevande alcoliche e di sostanze tossicologiche”. Il comma 2 prosegue dicendo: “Gli organi accertatori, nel rispetto della riservatezza personale e senza pregiudizio per l’integrità fisica, possono sottoporre gli sciatori ad accertamenti qualitativi non invasivi o a prove, anche attraverso apparecchi portatili”. 

Buon segno. È nelle vallate alpine e appenniniche che l’alcol non solo è più diffuso, ma produce effetti socialmente devastanti. Lo spiega Christian Arnoldi nel suo libro “Tristi montagne. Guida ai malesseri alpini”. Spiace dirlo, ma la Valle d’Aosta risulta la regione in cui l’alcolismo è più diffuso, alcolismo precoce compreso. Piccolo o grande che sia, sembra perciò un bel passo avanti il Decreto legislativo appena citato. È una conferma che il problema esiste.

Sull’argomento, ricordi caro Luca?, già ci siamo già espressi in questa rubrica. È di sicuro un bene che ci si preoccupi della salute dei ragazzi particolarmente esposti a simili tentazioni. Già, perché la montagna si è per troppo tempo prestata a indurre in tentazione non solo i veci alpini. Ci ha fatto credere, la nostra amata montagna, che la sgnappa aiuta a superare lo stress e la fatica e garantisce una specie di presunta immunità per questo vizietto dell’alcolismo. Ma che dico vizietto, una tragedia. 

I tempi però cambiano. Qualche volta, raramente, perfino in meglio. Vorrei ancora ricordare che, in occasione di un’adunata a Bergamo, le penne nere misero al bando nel 2018, quasi vergognandosene, i trabiccoli con le damigiane di vino tentatrici in bella mostra ritenendo queste esibizioni “di discutibile eleganza”. “Basta bear bauco”, ovvero “smetti di bere balordo” era lo slogan apparso sulle magliette di queste benemerite penne nere ormai avviate sulla via di un irreversibile detox. 

Casco obbligatorio per minorenni

E a proposito di piste, per concludere: sempre dal prossimo 1° gennaio il casco sulle piste diventa obbligatorio per tutti gli sciatori che non hanno ancora compiuto 18 anni. Meglio così vero ragazzi?

Buone sciate (analcoliche, mi raccomando) e alla prossima.

Roberto Serafin


Leggi qui le precedenti notizie della rassegna di questa settimana

14 Ottobre 2021
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