Quando lasciamo libero il nostro cane, una volta valutato che il luogo sia idoneo, potrebbe uscire dalla nostra vista. Il GPS per cani potrebbe aiutarci? Ma quali modelli scegliere? e soprattutto: quali sono i limiti e quindi quando è meglio farne a meno? Anna Randazzese ci spiega che errori non fare.

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Conoscere se è possibile sganciare il guinzaglio e il proprio cane

Negli ultimi anni la tecnologia ci è venuta in soccorso per tante situazioni. Una di queste è quella in cui il cane, libero da guinzaglio, si allontana tanto da andare fuori vista, anche per diverso tempo: tramite un GPS attaccato alla pettorina o collare del cane, che manda un segnale al nostro cellulare, lo possiamo localizzare.

Posto che, nel momento in cui decidiamo di sganciare il guinzaglio, dobbiamo esserci accertati che sia possibile farlo (ad esempio in molti parchi questo è vietato), dovremmo anche avere una buona gestione del cane per evitare che possa cacciarsi nei guai o crearne; ad esempio, se il cane è per indole un cacciatore, oppure se non sempre va d’accordo con tutti i cani o le persone, sarebbe auspicabile non perderlo di vista, perché ricordiamo che la responsabilità è nostra e che a rimetterci potrebbe essere proprio il nostro cane, sia in caso di incidenti con selvatici, che con altri cani, sia nel caso finisca su una strada su cui passano le automobili. 

Fatta questa doverosa premessa, gli incidenti capitano e, anche se ci piacerebbe pensare il contrario, non sempre abbiamo tutto sotto controllo: il cane, in quanto essere senziente, può anche decidere di allontanarsi improvvisamente, anche fosse perché si è spaventato a causa di un rumore o altro.

I GPS per cani in commercio: caratteristiche e limiti

In commercio, oggi, esistono diversi sistemi per aiutarci, non tanto per farlo tornare, quanto per sapere dove andare a recuperarlo. Questo aspetto non è irrilevante, perché gli strumenti in questo caso, appunto, ci daranno una mano fino a un certo punto, con dei limiti che vado a illustrarvi.

I GPS per cani, possono essere molto utili in certe circostanze, ma ricordiamoci che una buona relazione di reciproca fiducia tra noi e il cane è sicuramente l’arma vincente

Ce ne sono comunque diversi in commercio, alcuni più validi (e costosi) di altri. 

Sono fondamentalmente suddivisibili in 3 tipologie:

  • quelli che lavorano con il bluetooth;
  • quelli che lavorano su rete GSM;
  • quelli che lavorano su sistema satellitare;

Quelli che si collegano tramite bluetooth (tipo i vari tag che si prendono anche per non perdere le chiavi di casa etc) necessitano di essere nel raggio di azione di un cellulare, quindi, se il cane non si trova vicino ad una persona che possiede un cellulare con il bluetooth acceso in quel momento, non servono a nulla.

Quelli che lavorano su rete GSM, i più conosciuti in commercio, si appoggiano alla rete telefonica dei cellulari, quindi, vanno benissimo anche a grandi distanze, ma se siamo in montagna e non c’è campo, non riceveremo il segnale. Hanno una scheda telefonica all’interno che richiede dunque un abbonamento mensile o annuale (la cifra è abbordabile, se pensiamo lo strumento possa esserci utile).

Gli ultimi sono quelli usati dai professionisti che operano nel soccorso e anche da alcuni cacciatori, quindi, sono sicuramente i migliori a livello tecnologico, perché sono in grado di mandare il segnale anche quando il cellulare non prende. Chiaramente hanno costi importanti e non sono per tutti.

Oltre a questo, per tutti un altro limite è la batteria, che ovviamente va ricaricata e monitorata, perché come ci insegna la legge di Murphy, sarà scarico l’unica volta che ci servirà (vale anche per la batteria del cellulare). 

Screenshot 2023 11 23 12 22 05 773 com.tractive.android.gps Quando usare il GPS per cani e quali sono i limiti

Quando può essere utile il GPS per cani

Il consiglio che mi sento di darvi è, come accennato prima, di lavorare sulla relazione tra voi e il cane per evitare che il cane si allontani troppo e per troppo tempo dalla vostra vista, perché questo potrebbe diventare pericoloso; anche su cani paurosi o che vanno in panico in certe situazioni, la prima cosa da fare è farsi aiutare da un professionista per renderli più sicuri e centrati, in modo che sappiano gestire meglio gli imprevisti senza andate in tilt. 

Detto ciò, il GPS può essere davvero utile, anche quando si sta lavorando per migliorare le cose, per capire, ad esempio, se quando chiamo il cane questo si dirige nella mia direzione (guardando i movimenti sul cellulare), o per sapere dove andare a cercarlo qualora si fosse incastrato nella boscaglia o fosse ferito e non riuscisse a tornare, non per mancanza di volontà. Certo, queste sono possibilità non frequenti, ma può accadere.

Il GPS per cani va bene, ma attenzione alla dipendenza!

Un altro consiglio che mi sento di darvi, tuttavia, è di fare attenzione a non diventare dipendenti dal GPS. Può essere uno strumento utile, ma non possiamo passare tutto il tempo a guardare il cane dallo schermo del cellulare, perché se così fosse, qualcosa non va nel nostro rapporto con lui: se costantemente e ogni volta che lo lasciamo libero dal guinzaglio questo si allontana molto e per molto tempo, il GPS non risolverà i nostri problemi.

Ancora, se siamo molto ansiosi e anche quando il cane è dietro un cespuglio a 15 metri sentiamo la necessità di controllarlo costantemente, dovremo imparare noi a essere più rilassati e dargli maggiore fiducia; i cani, sapete, percepiscono e assorbono il nostro stato emotivo, e quando un umano è perennemente in ansia, è facile che il cane si tenga alla larga per non “subire” quell’emozione (anche se involontaria). La libertà e la fiducia si costruiscono, con pazienza, conoscenza e rispetto.

Non ho conosciuto nemmeno un cane in 12 anni che non abbia imparato a stare libero senza cacciarsi nei guai: chiaramente, a seconda dell’indole e dell’eventuale pregresso può volerci più o meno tempo, ma con l’affiancamento di un professionista è possibile per tutti.

Quindi, per concludere, se vi sentite più tranquilli, vi consiglio di acquistare un GPS su rete GSM, che è una via di mezzo efficace e economica, ma non pensate che questo risolva tutti i problemi, e siate pronti a farne anche a meno!

27 Novembre 2023
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RUBRICA A CURA DI:
Aseizampe

Aseizampe, fondata da Anna Randazzese nel 2012, si occupa di educazione cinofila a 360°.

Anna è da sempre un’appassionata di montagna, che frequenta fin da quando era piccola in tutte le stagioni, in particolare nelle sue amate Dolomiti. Da quando si occupa a livello professionale di cinofilia, ha approfondito l’unione dei due mondi, cani e montagna, facendo esperienze anche variegate che ha piacere di condividere per aiutare tanti binomi a godere di queste gioie.

 

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