Nella rassegna di notizie dalla montagna preparata da Serafin, primo piano spetta all’archivio Bonatti in mostra dal 22 giugno al Museo della Montagna di Torino. Roberto ci parla poi di guariti dal Covid che tornano in montagna, delle tante novità annunciate da Cognetti e di una graditissima riapertura…

Qui puoi ascoltare la rassegna settimanale di notizie dalla montagna

Stati di grazia: l’archivio Bonatti in mostra al Museo della Montagna

Oggi consentimi, caro Luca, di coinvolgere ancora una volta nel mio settimanale sproloquio l’amico Walter Bonatti (1930-2011). Giunge a proposito, a mio avviso, la mostra bonattiana del Museo della Montagna intitolata “Stati di grazia. Un’avventura ai confini dell’uomo. L’arte della sopravvivenza nella natura selvaggia, “into the wild”, è infatti un genere letterario oggi molto trendy. E questo dovrebbe risultare il momento più adatto per rendere omaggio a Bonatti nel decennale della scomparsa

La mostra segna, proprio in concomitanza con l’attuale boom salutista della vita open air, il punto di arrivo di un lungo lavoro di riordino, studio, catalogazione e digitalizzazione dei materiali dell’Archivio Bonatti. L’inaugurazione è prevista il 22 giugno, giorno in cui Bonatti compie o meglio compiva gli anni e io con lui. Eravamo entrambi del 22…giugno e io per mia fortuna lo sono ancora. Alpinista, fotografo, scrittore, giornalista e uomo d’avventura, Bonatti è di casa ai Cappuccini almeno dal 1998, quando il suo “universo fotografico” fu al centro della mostra “Fermare le emozioni” a cura di Aldo Audisio e Roberto Mantovani

L’architetto Audisio, a suo tempo direttore del Museo, racconta che fu in quell’occasione che Walter e Rossana Podestà, l’attrice che gli fu compagna negli ultimi anni di vita, confermarono l’intenzione di lasciare tutto l’Archivio Bonatti al Centro Documentazione Museomontagna. Occorre aggiungere che la prima proposta informale di donazione venne avanzata da Walter, viaggiando in Patagonia e Terra del Fuoco, durante le riprese del film “Finis Terrae” realizzato dal Museo della Montagna.

“Da allora i contatti e gli incontri”, ricorda ancora Audisio, “proseguirono sempre intensi e cordiali. Fino al giorno in cui, arrivando in ufficio, i miei collaboratori, provati e commossi – Walter era un amico di tutti – m’informarono della sua scomparsa, avvenuta poco prima a Roma. Era il 13 settembre 2011”. Peccato che la mostra vada visitata in presenza. Niente streaming, chissà perché, per Bonatti.

museo della montagna - Bonatti - Stati di grazia. Un'avventura ai confini dell'uomo
Locandina della mostra Stati di grazia. Un’avventura ai confini dell’uomo
In apertura: Bonatti infila la per la prima volta il maglione rosso dei Ragni di Lecco (foto Roberto Serafin)

I sopravvissuti al Covid in montagna con il cardiologo Piero Clavario

Il quotidiano La Repubblica domenica 13 giugno dedicava una pagina al “primario che porta i sopravvissuti del Covid a scalare le montagne”. Si riferiva all’iniziativa del cardiologo Piero Clavario: una camminata di sette chilometri su sentiero in salita con pendenza del 6,7%. I sopravvissuti erano bene allenati e ce l’hanno fatta con soddisfazione. Un tempo questa si chiamava montagnaterapia. Ora i sopravvissuti al Covid vorrebbero immergersi al Cristo degli Abissi di San Fruttuoso e c’è da scommettere che, adeguatamente assistititi dai cardiologi, ce la faranno. Che ne dici Luca, si tratterà in tal caso di abissoterapia?

Paolo Cognetti Luky
Paolo Cognetti e Luky

Paolo Cognetti novità tra libri, rifugi e film

Quando non scrive, Paolo Cognetti, premio Strega 2017, lancia nuovi progetti. Un vero vulcano. Ora in Valle d’Aosta, dove vive con il cane Lucky (che deve vedersela da branchi di lupi), intende adattare una stalla da poco acquistata facendola diventare “luogo di scrittura e di incontri”. E poi annuncia il film tratto dal suo fortunato romanzo “Le otto montagne”, regia di Felix Van Groeningen. E infine un romanzo intitolato “La felicità del lupo”. Chissà che cosa ne dirà Lucky?

Albergo Nigritella a Campello Monti

Riapre l’Albergo Nigritella a Campello Monti

Nel dossier mensile battezzato “Lepontica” che distribuisce gratuitamente agli amici, lo scrittore ossolano Paolo Crosa Lenz, segnala la rinascita dopo 114 anni dell’antico albergo “Nigritella” nel villaggio walser abbandonato di Campello Monti. Un imperdibile “buen retiro” lo definisce. Elvira Zamponi lo gestisce in estate “con dolcezza e fiero cipiglio”. Si tratta come osserva l’amico Paolo di una scommessa e un atto di fiducia nel futuro di questi sperduti villaggi abbandonati. E garantisce che Elvira vi accoglierà con un sorriso e inizierà un dialogo rituale. “Cosa volete mangiare?”. Voi risponderete: “Quello che c’è”. Lei vi offrirà quello che ha. Semplice e onesta cucina alpina, non creazioni artefatte da chef televisivi. Se vi capita, non perdetevi un week end al Nigritella raccomandato dal bravo Paolo.

A tutti un caro saluto.

Roberto Serafin

17 Giugno 2021
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MountCity

MountCity è un progetto fondato nel 2013 a Milano che si poggia sulla passione e competenza di uno staff di cittadini appassionati di montagna, all’occorrenza con il sostegno di associazioni di volontariato. La piattaforma, grazie alla competenza e professionalità di Roberto Serafin che l’ha curata per 10 anni, è stata punto di riferimento sull’attualità della montagna e dell’outdoor con migliaia di articoli pubblicati. Ora lo spirito di MountCity vive ancora dentro questa rubrica.

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