Come ci racconta Serafin, quello del Premio Marcello Meroni è diventato un’appuntamento importante per Milano e per chi da Milano guarda alle montagne. Ecco chi saranno i premiati e le motivazioni del riconoscimento.
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I premiati e la serata del premio Meroni 2022
Puntuali come la “prima” alla Scala e la fiera degli oh bei, i premi dedicati al compianto fisico e alpinista Marcello Meroni sono a Milano un evento che da tempo richiama, in vista delle festività natalizie, l’attenzione di centinaia di appassionati di montagna. L’appuntamento, il quattordicesimo, è fissato questa volta dalla Società Escursionisti Milanesi per venerdì 25 novembre. E questa volta a ospitarlo è, dalle ore 19.45, la Sala Vitman dell’Acquario Civico in via Gadio numero 2.
A ritirare su un ideale red carpet il riconoscimento è un quartetto idealmente guidato dal bellunese Bepi Pellegrinon, ottantenne memoria storica delle Dolomiti. Un grande vecchio della montagna, così come lo è il coscritto milanese Oreste Ferré a sua volta premiato. Di grande richiamo per gli appassionati di alpinismo è anche il giovane fuoriclasse Matteo Della Bordella dei Ragni di Lecco, mentre Luigi Peverelli riceve la targa per le 26 cime oltre i 4000 metri violate in 83 giorni con trasferimenti in bicicletta.
Questi sono i prescelti dalla giuria, ma poi tocca al pubblico in sala come sempre fare le sue scelte.
La serata è condotta da Matteo Bertolotti, Istruttore di Alpinismo e “motore” del gruppo alpinistico dei Sass Baloss.
L’importanza del Premio Meroni per Milano e per la montagna
Tenere alta l’attenzione sulla montagna e i suoi valori è quanto di meglio possa fare la storica Società Escursionisti Milanesi, sezione del Cai, in una città che ha stabilito un particolare asse con la località di Cortina d’Ampezzo in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. Anzi sarebbe auspicabile e penso che anche tu, caro Luca, sia d’accordo, che questo premio si inserisse a pieno titolo nel calendario degli eventi legati alla cultura e alle culture della città. Una città, nel caso di Milano, che alle montagne da generazioni dedica impegno e passione.
Vorrei fare un esempio. Di questo impegno tutto milanese è una riprova il gemellaggio tra il Premio Meroni e l’ormai storica Targa d’argento della Solidarietà alpina che a Pinzolo, nel Trentino, si assegna da mezzo secolo.
Compito non facile è in ogni modo quello della giuria chiamata a scegliere i “papabili” per le categorie alpinismo, solidarietà, ambiente. Faccio un altro esempio che mi sta a cuore. Nel quadro della solidarietà, si può citare fra i premiati del passato la risoluta Iris Gherbesi, rifugista della Val Masino, impegnata in un’opera di volontariato per l’assistenza a piccoli orfani africani. Sento anche il dovere di ricordare avendo fatto a mia volta parte della giuria un altro premiato illustre, il professor Giuseppe Masera, primario del reparto di pediatria e oncologia pediatrica dell’Ospedale San Gerardo di Monza che si è a lungo adoperato nella realizzazione del progetto “A ciascuno il suo Everest” per i bambini colpiti da leucemia.
Altro esempio da non dimenticare fra i tanti insigniti con il “Meroni” in questi 14 anni passati così in fretta, mentre l’umanità saliva a quota otto miliardi, è quello di Elia Pegollo, figlio di un cavatore di marmo, che ha speso una vita per la difesa delle Alpi Apuane. Dall’Ossola ricordo che scese un paio d’anni fa per ricevere il premio l’amico giornalista e scrittore Teresio Valsesia, l’uomo che ha spianato la strada, con le sue documentatissime guide, alla nascita del Parco Nazionale della Val Grande. E come dimenticare la gioia del professor Giorgio Aliprandi quando con la moglie Laura ricevette dalle mani della gentile Nicla Diomede, deus ex machina del premio, la targa per i suoi studi sulla cartografia storica delle Alpi?
Premio Meroni 2022: le motivazioni
Venendo a questa quattordicesima edizione, come ho accennato spicca tra i quattro prescelti il nome di Bepi Pellegrinon da cinquant’anni impegnato a Falcade nella factory di “Nuovi Sentieri”, una casa editrice che oggi dispone in catalogo di 600 volumi in gran parte dedicati ai Monti Pallidi. Il progetto per il quale Bepi si batte riguarda un centro in cui far confluire il suo patrimonio di volumi, scritti e immagini. “Il Premio Marcello Meroni”, si legge nella motivazione, “oltre a rendere omaggio a questa personalità che onora la cultura alpina, intende anche costituire un utile impulso perché il suo progetto vada finalmente in porto”.
Del varesino Matteo Della Bordella e delle sue scalate estreme ci sarebbe parecchio da raccontare. Il premio gli viene però assegnato per il progetto “Climb & Clean” che punta a sensibilizzare i giovani sul tema del rispetto ambientale. Ideata con Massimo Faletti, l’iniziativa coinvolge un numero sempre maggiore di realtà territoriali, così come era nelle intenzioni di Matteo, nella vita laureato in Ingegneria gestionale.
Soprannominato con affetto “il mitico”, l’ottantaduenne milanese Oreste Ferré è l’altro “grande vecchio” che venerdì 25 novembre all’Acquario civico ritirerà l’ambita targa del Premio Meroni. Come Istruttore Nazionale di Alpinismo emerito, Oreste ha insegnato ad andare in montagna a tre generazioni di alpinisti lombardi in più di cento corsi di alpinismo con oltre duemila allievi. Quasi un record da Guiness. Il suo costante promuovere valori positivi come impone il regolamento, viene premiato per avere attrezzato una nuova falesia messa a disposizione di tutti gli appassionati.
Ai valori positivi di cui sopra si può per concludere fare riferimento anche per il premio attribuito a Luigi Peverelli che ha raggiunto 26 cime oltre i 4000 metri in 83 giorni sempre usando la bicicletta per i trasferimenti. Un modo diverso e sostenibile per frequentare la montagna senza l’utilizzo di mezzi inquinanti. Avercene , non credi caro Luca, di premi e di alpinisti così!
Roberto Serafin
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