Una nuova antologia di scritti di Giovanni Cenacchi, dedicata alle montagne di cui era innamorato, riesce a far meravigliare anche chi pensa di aver già letto tutto sulle “Dolomiti cuore d’Europa”
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Conosci tutto delle Dolomiti cuore d’Europa?
È inserito nella collana delle “Stelle Alpine” diretta da Marco Albino Ferrari e si fa leggere più come un romanzo che come una guida escursionistica quale in effetti vuole anche essere il libro “Dolomiti cuore d’Europa” (Ulrico Hoepli Editore, 228 pagine, 22,90 euro). Dovrà ricredersi chi pensa di sapere tutto e di avere letto di tutto sulle Dolomiti. L’autore Giovanni Cenacchi, purtroppo prematuramente scomparso nel 2006 a soli 43 anni, è una miniera inesauribile d’informazioni che tuttavia sa dosare con discrezione giocando su una tastiera molto ricca e riuscendo a strapparci più di un sorriso.

Nel leggere le pagine di questo grande conoscitore delle Alpi, perdutamente innamorato di Cortina d’Ampezzo dove è nato, impossibile non tentare di avvicinarlo a Bruce Chatwin cantore della Patagonia. Anche perché i due ebbero la sventura di morire giovani, Chatwin a 48 anni, Cenacchi come si è detto a 43, entrambi con un aspetto da “eterni ragazzi”, entrambi all’apice del successo che Cenacchi si era costruito firmando programmi televisivi e sceneggiature di film dedicati alla montagna, dando alle stampe libri ormai classici, ultimo dei quali, salvo errori, “K2. Il prezzo della conquista” scritto nel 2006 insieme con Lino Lacedelli.
Divisa in quattro parti, con la prefazione di Andrea Gobetti e la postfazione di Giuseppe Mendicino, questa “guida letteraria per escursionisti fuori rotta” si presenta come una raccolta di saggi, incontri, vademecum per escursionisti e viandanti.
Amore ed entusiasmo per le Dolomiti
Si apre curiosamente con una lettera “non spedita” a un destinatario americano che l’autore cerca di convincere a non venire in Europa. Il tono è beffardo, ma si capisce che l’intento è di attirarne l’attenzione e il consenso. “Fishing for compliments” direbbero gli anglosassoni e da questo punto di vista Cenacchi si rivela un buon “pescatore di consensi”.
Chiarito questo passaggio che potrebbe metterci “fuorirotta”, occorre incamminarsi con l’autore nei dintorni di Cortina per scoprire con lui alcune meraviglie e quanto di poetico e suggestivo la valle del Boite ancora può offrire nonostante la zona sia di questi tempi finita nel tritacarne degli ambientalisti per le deplorevoli devastazioni compiute o in fase di compimento in vista delle Olimpiadi del 2026.

In apertura: Dolomiti, foto di Klaus Dell’Orto
Ogni pagina è fonte di scoperte e di emozioni. Ra Stua, meta di piacevoli escursioni, è descritto come un rifugio “adagiato sui prati con gentilezza, con quell’armonia tutta particolare tra spazio naturale e spazio abitato che si riscontra spesso nelle dimore di montagna più antiche e isolate”. Più che giustificato è il fatto che in alcune fasi di queste passeggiate si registrino tra gli escursionisti eccitazione ed entusiasmo inducendo addirittura una turista a confessare: “E’ la prima volta che vedo la montagna d’estate ed è molto meglio che d’inverno”. Una frase pronunciata nel 1989 e oggi profetica, considerando come avvenuta la generale riscoperta “estiva” delle località alpine la cui fama è stata finora legata esclusivamente alle piste di sci.
Il libro, di cui si raccomanda la lettura, riserva anche pagine di grande alpinismo come il duello del 1959 sulla Ovest tra svizzeri e ampezzani e rende omaggio come meglio non si potrebbe fare ai maglioni rossi dei celebri Scoiattoli. Tanto per mandarci fuori rotta, Cenacchi suggerisce per concludere anche cinque modi di andare per cenge. A patto ovviamente di non soffrire di vertigini. (Serafin)
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