È una luminosa giornata di novembre quella in cui con Raffaella ci inoltriamo in un vallone laterale della Valle Orco nel Parco del Gran Paradiso: speriamo di avvistare Icaro, un camoscio tra quelli marcati e monitorati dal Parco. Raffaella lo conosce bene e ci è affezionata, ma è un po’ che nessuno lo vede. Strada facendo scopriremo anche un sacco di cose affascinanti sulla ricerca scientifica svolta dal Parco e Raffaella come al solito ha un’infinità di storie da raccontarci. Il pensiero però va ad Icaro gli sarà successo qualcosa? Riusciremo a trovarlo prima che sia buio?‘È una luminosa giornata di novembre quella in cui con Raffaella ci inoltriamo in un vallone laterale della Valle Orco nel Parco del Gran Paradiso: speriamo di avvistare Icaro, un camoscio tra quelli marcati e monitorati dal Parco. Raffaella lo conosce bene e ci è affezionata, ma è un po che nessuno lo vede. Strada facendo scopriremo anche un sacco di cose affascinano sulla ricerca scientifica svolta dal Parco e Raffaella come al solito ha un’infinità di storie da raccontarci. Il pensiero però va ad Icaro: gli sarà successo qualcosa? Riusciremo a trovarlo prima che sia buio?
Ascolta la puntata della serie podcast
Con Raffaella Miravalle conosciamo da vicino il Parco Nazionale del Gran Paradiso
La ricerca scientifica è uno degli scopi del Parco nazionale del Gran Paradiso fin dalla sua fondazione. Inizialmente era lo stambecco, ora sono moltissime le specie studiate e monitorate dal Parco in collaborazione con ricercatrici e ricercatori di molte università.
In questa settima puntata della serie podcast Raffaella ci fa scoprire molti aspetti della ricerca scientifica la quale riveste un’importanza fondamentale anche se spesso ce se ne dimentica. Conosciamo alcuni degli strumenti che utilizzano sul campo i diversi gruppi di ricerca: tutte persone che collaborano con il Parco con una grandissima passione. Purtroppo non mancano episodi in cui l’ignoranza o malafede di pochi danneggia il prezioso lavoro di guardaparco e ricercatori: Raffaella ce ne fa un esempio intanto che camminiamo alla ricerca del camoscio Icaro.
Sono moltissime le cose che impariamo del lavoro di guardaparco e delle meraviglie del Parco Nazionale del Gran Paradiso, anche in questa puntata. Un nuovo episodio ad ogni primo martedì del mese fino a dicembre 2023.
C’è anche il lupo tra gli animali studiati dal Parco del Gran Paradiso. Un animale che rischia spesso di essere divisivo, ma ovviamente non per colpa sua. Per non cadere negli estremi opposti di idealizzazione e demonizzazione, per conoscerlo come merita senza farsi condizionare da miti e leggende l’approccio scientifico è molto importante.
Per questo Raffaella in questa puntata ci ha consigliato la lettura di questo libro:
Francesca Marucco
Il lupo. Biologia e gestione nelle Alpi ed in Europa.
Il Piviere editore
La ricerca scientifica nel Parco Nazionale del Gran Paradiso
Il Parco, oltre alla tutela e alla conservazione del territorio, nasce anche come ente di ricerca scientifica.
Viene effettuata attività di ricerca sulla fauna e sulla vegetazione all’interno del Parco. Il monitoraggio della fauna (anche attraverso i cosiddetti censimenti) e della biodiversità e le altre attività vengono svolte in modo capillare sul territorio, in collaborazione con diverse università e centri di ricerca come il CNR. Sul sito del parco si trovano diverse informazioni sulle ricerca svolte.
RUBRICA A CURA DI:
Istituito nel 1922 sull’antica riserva reale di caccia dei Savoia, il Parco Nazionale Gran Paradiso è il primo Parco Nazionale d’Italia in ordine di tempo.
A cavallo tra Piemonte e Valle D’Aosta interessa cinque valli principali: Val di Rhêmes, Val di Cogne, Valsavarenche, Valle Orco e Val Soana.
Scheda partner
Grazie! Tante notizie interessanti e, soprattutto, bellissime storie di animali e di montagna, come favole!
Grazie infinite per questa magnifica puntata! E’ stata nuovamente ricca di spunti e notizie utilissime, come i versi dei rapaci volatili notturni che ho riascoltato più e più volte…Adesso capisco le leggende che possono nascere intorno al mistero dei boschi notturni: certi suoni, se non riconosciuti, fanno davvero venire i brividi. Quindi ancora grazie a voi e a Raffaella, mitica ed esauriente in tutte le puntate!