Sono giorni in cui giustamente la nostra attenzione è concentrata su quanto di orrendo sta capitando in Ucraina, guerra che ci auguriamo cessi al più presto se non prima. Questo non significa che debba però venire meno l’impegno anche su altri fronti per contrastare una cultura della sopraffazione e del profitto economico ad ogni costo. Mountain Wilderness Francia ad esempio annuncia che su quel lato delle Alpi il divieto alla pratica dell’eliski viene confermato e rinforzato.
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Eliski sulle Alpi: continuano a girare le pale
L’effetto della guerra in Ucraina è sicuramente di ridimensionare la scala delle priorità. Non trovi anche tu, caro Luca, che problemi come il dilagare dell’eliski sulle Alpi in mancanza di una seria legislazione ci possano ora apparire come questioni irrilevanti?
Non è così al di là delle Alpi dove gli amici di Mountain Wilderness Francia portano avanti le battaglie per l’integrità dell’ambiente in cui credono con una dedizione che a me sembra sconosciuta sul versante italiano delle Alpi.
Facciamo come in Francia: vietata la pubblicità all’eliski
Da un comunicato diramato il 2 marzo (L’interdiction de l’heliski confirmée e renforcée) apprendo che adesso il nuovo testo di una legge esistente in Francia dal 1985 rafforza il divieto dell’eliski. Vieta tra l’altro, particolare importante, la pubblicità per questa attività definendo sanzioni severe.
Invitare chi si occupa in Italia di tutela dell’ambiente montano a prendere esempio dalla Francia non ti sembra il minimo che si possa e si debba fare? Sono venticinque anni, un quarto di secolo, che in Italia siamo in attesa di una legge sull’eliski. Che ancora non c’è e chissà se e quando sarà mai promulgata. E bene ha fatto nell’accennare a tale voragine legislativa mai colmata Mountain Wilderness Italia nella lettera rivolta il 23 marzo 2021 al ministro Roberto Cingolani al quale è affidato il nuovissimo dicastero per la Transizione Ecologica. “Nel 1998”, si leggeva nel documento, “il Parlamento italiano era giunto a un passo dalla promulgazione di una legge per la regolamentazione dei sorvoli turistici e per il divieto della pratica elitaria dell’eliski su tutti i rilievi montuosi della Nazione. Sarebbe saggio riprendere quel percorso legislativo, ampliando il discorso a tutti i mezzi motorizzati (dai quad alle motoslitte) ad oggi non disciplinati dal codice della strada”.
Il dramma dell’Ucraina, vorrei ripetere, non esenta gli amici ambientalisti dall’occuparsi anche di questi problemi tutt’altro che marginali. So per certo che sei d’accordo e spero che il messaggio arrivi alle orecchie giuste. Pur con tutta la gravità, l’orrendezza e l’urgenza di quanto sta accadendo in Ucraina, non deve venir meno l’impegno sugli altri fronti. Come tu stesso sostieni la guerra, e questa guerra in particolare, non è forse l’estremizzazione di una cultura della sopraffazione, verso gli altri e verso l’ambiente, che pone il profitto economico sopra ogni altra cosa?
Roberto Serafin
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