Una croce dedicata a Woytila di 18 metri che si vorrebbe collocare in vetta al Monte Baldo riaccende il dibattito sull’attualità delle croci di vetta e di simili installazioni. Sono manifestazioni di fede o l’ennesima impattante imposizione a un ambiente (a un creato) che avrebbe bisogno di ben altre attenzioni?

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La croce dedicata a Woytila

Forse non è eccessivo parlare di odissea per la croce dedicata al beato Woytila. Costruita in una specie di vetroresina, alta 18 metri, da anni è alla ricerca di una montagna su cui possa svettare. In un primo tempo è sembrato che i cortinesi le mettessero a diposizione la vetta del Faloria che domina, dirimpetto alle Tofane, la verde conca della regina delle Dolomiti. Poi è intervenuta Malcesine sul lago di Garda dove ben volentieri, a stragrande maggioranza, i consiglieri del Comune la vorrebbero in vetta al Baldo da cui si gode un superbo panorama sul Garda. 

Niente da fare, almeno per ora. La Regione Veneto ha sollevato questioni procedurali. Ma ciò che più sembra contare è il vero fuoco di sbarramento in corso da parte delle Sezioni veronesi del Club Alpino Italiano. Un episodio passato sotto silenzio sui giornali, ma di cui si trova ampia testimonianza in internet. 

croce dedicata a Woytila sul Monte Baldo
Benedizione della croce dedicata a Woytila
In apertura: Monte Baldo

Il dibattito sulle croci di vetta

Si riaccende così il dibattito sulle tante opere imposte alle vette, opere sovradimensionate e ingiustificabili che incidono in modo negativo sulla percezione del paesaggio montano nazionale. Come impedirne di nuove e, possibilmente, rimuovere alcune di quelle esistenti? Se lo era chiesto nel 2013 Mountain Wilderness Italia auspicando che le varie associazioni alle quali fanno riferimento i frequentatori delle nostre montagne, Cai compreso, elaborassero quanto prima, “di comune accordo e senza ambiguità”, un vincolante codice di comportamento per quel che riguarda il problema. 

La posizione delle sezioni veronesi del CAI in merito alla croce dedicata a Woytila

Ecco allora farsi avanti la Conferenza Stabile delle Sezioni veronesi del Cai che in un documento del 10 dicembre invita il sindaco e i consiglieri di Malcesine a ritornare sulla loro decisione “mettendoci una croce sopra”.  “La montagna è di per sé un luogo di pace e di riflessione”, si legge nel documento, “e non ha quindi bisogno di nuove installazioni e di manifestazioni estemporanee e altamente invasive, probabilmente frutto più di ambizioni personali che di autentica fede”. 

croce dedicata a Woytila sul Monte Baldo
La croce di 18 metri dedicata a Woytila

“Le Sezioni veronesi del Club Alpino Italiano”, è la premessa del documento, “non hanno nulla contro la simbologia e le manifestazioni religiose. Molti nostri Soci sono fedeli praticanti e lo testimoniano in diverse occasioni, quali, ad esempio, gli annuali appuntamenti della festa degli alpinisti veronesi alla chiesetta vicino al rifugio Revolto, nel Gruppo del Carega (a fine giugno), o alla festa di Santa Rosa, all’omonima chiesetta presso il rifugio Barana al Telegrafo, sul Monte Baldo di fine agosto. Appuntamenti organizzati proprio dalle sezioni del Cai. Ma in questo caso non parliamo né di fede né di ricorrenze, parliamo di installare un oggetto altamente impattante, sia dal punto di vista estetico che da quello paesaggistico e ambientale, in un ambiente che meriterebbe ben altre attenzioni”.

“Oltre all’installazione della croce, definita la più alta al mondo”, si legge ancora nel documento, “si apprende che sarà realizzato un sentiero attraverso il quale si potrà raggiungere la croce astile dal Santuario della Madonna della Corona, quindi un percorso pensato ad hoc, forse per avere una sorta di processione turistica che poco ha a che vedere con una frequentazione consapevole e discreta della montagna, quale noi del Cai promuoviamo da sempre”.

L’iter autorizzato fermato da Regione Veneto

La croce realizzata dallo scultore romano Andrea Trisciuzzi potrebbe attirare migliaia di pellegrini con benefiche ricadute sui fatturati del turismo. Questo si augurano a Malcesine.

L’iter autorizzativo per installare la croce si è però fermato, almeno per ora, a Venezia. La Regione, in merito all’istanza del Comune per ottenere il mutamento di destinazione di un terreno di uso civico su parte del quale si dovrebbe posizionare la croce, ha deciso di sospendere il procedimento. Le ragioni? A preoccupare è l’impatto antropico che verrebbe a crearsi tenuto conto della vicinanza della croce alla stazione della funivia che sale da Marcesine. Di questi tempi è meglio evitare assembramenti anche se godono di celesti protezioni. (Serafin)

26 Febbraio 2021
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MountCity

MountCity è un progetto fondato nel 2013 a Milano che si poggia sulla passione e competenza di uno staff di cittadini appassionati di montagna, all’occorrenza con il sostegno di associazioni di volontariato. La piattaforma, grazie alla competenza e professionalità di Roberto Serafin che l’ha curata per 10 anni, è stata punto di riferimento sull’attualità della montagna e dell’outdoor con migliaia di articoli pubblicati. Ora lo spirito di MountCity vive ancora dentro questa rubrica.

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