Roberto Serafin, pesca dalle tante proposte di libri di montagna di Monti in città per darci qualche consiglio di lettura durante il tempo delle festività o da prendere come idea regalo. Altre idee le trovate nella nostra rubrica Fatti di carta.

Qui puoi ascoltare la puntata del podcast con anche questa notizia

Novità tra i libri di montagna: “Some stories” e “Il Richiamo della Grigna”

Curiosando nell’ultima newsletter della libreria milanese “Monti in città” diversi sono, come sempre, i titoli dei libri di montagna che fanno venire l’acquolina in bocca e che adesso vanno presi in considerazione per farsi o per fare un regalo a Natale.

Su tutti si può dire che svetti, anche per l’elevato prezzo di copertina , 45 euro (peraltro ampiamente giustificato), il corposo “Some stories” (alcune storie) con articoli, poesie, corrispondenze del fondatore del brand Patagonia Yvon Chouinard. E non può che attirare gli intenditori Il richiamo della Grigna del lecchese Giorgio Spreafico, giornalista di lungo corso, che tra quelle meravigliose pareti incontra cinquanta star dell’alpinismo mondiale e ce le racconta come lui sa fare. 

Kurt Diemberger: Tra zero e ottomila

Ma è opinione di molti esperti che il più bel libro di alpinismo dell’anno debba essere considerato “Tra zero e ottomila” di Kurt Diemberger apparso la prima volta nel 1970 per Zanichelli e ripubblicato da Hoepli nella ricca collana delle “Stelle alpine” diretta da Marco Albino Ferrari. Non una novità, ma che importa? Niente talvolta è più inedito della carta stampata. Classe 1932, austriaco di nascita, ma da molti anni residente in Italia, Diemberger è l’unico alpinista vivente ad aver scalato due 8000 in “prima” assoluta: il Broad Peak nel 1957, primo ottomila vinto in stile alpino, e il Dhaulagiri nel 1960. 

È un vero gioiello questo suo libro, ritrovato nello scrigno della grande istituzione culturale milanese che ha appena festeggiato a Milano il suo centocinquantennale e che nella sua Libreria Internazionale vanta duecentomila titoli esposti. Il fondatore Ulrico meriterebbe, lui sì, una statua in uno dei giardini milanesi dove sostare per godersi uno dei suoi libri.

Chi ha avuto la fortuna di poter contare sull’amicizia di Kurt ritroverà in queste pagine quel suo “mood” sereno e disinvolto con cui affronta la vita e certe avventure tremende mettendoci anche un po’ di goliardica allegria. Perché c’è sempre un velo di goliardia in ogni riga, ma non bisogna con ciò farsi un’idea sbagliata del personaggio. L’alpinismo è stato per Diemberger un impegno costante affrontato con professionalità e puntiglio non meno delle riuscite scalate cartacee, delle affollate conferenze, dei film realizzati nell’aria sottile degli ottomila. 

Kurt seduto Kurt Diemberger e altri libri di montagna sotto l'albero

Kurt Diemberger letto da Tona Sironi

“Fantastico” viene definito lo stile di Kurt da Tona Sironi che gli fu compagna nella vita e in varie avventure alpinistiche estreme per i suoi tempi, e che tradusse dal tedesco diversi suoi libri (tranne questo “perché a quell’epoca”, racconta la gentile Tona, “eravamo in fase di divorzio”).

“Definire stupende le emozioni che la lettura di Kurt suscita è poco”, dice oggi Tona, amica di tanti alpinisti e da tempo immemorabile attivissima nel portare soccorso, attraverso l’organizzazione  Eco Himal, alle popolazioni himalayane. “Mentre leggi godi le immagini che Kurt evoca, gli echi che fa risuonare nella mente con la ricchezza delle descrizioni, l’immediatezza dei dialoghi, l’humor, gli avverbi e gli aggettivi collocati al posto giusto. Nessuno di troppo”.

Capitoli inediti e rare fotografie per un monumento dei libri di montagna

Non si saprebbe che cos’altro aggiungere a proposito della prosa di Kurt. Ma del modo di essere del grande alpinista e cineasta un particolare emerge in tutti i 31 capitoli del libro. Mai un’ombra sembra annunciarsi tra lui e i compagni di avventure a differenza di certi libri di grandi alpinisti inzuppati di polemiche e invettive, branditi come clave. Con il prediletto compagno di cordata Wolfi l’intesa è sempre perfetta. Memorabile resta la scalata dei due alla nord dell’Eiger nel 1958, un giocare a rimpiattino con la morte senza mai tradire un’incertezza. È un’intesa invidiabile questa tra i due giganti dell’alpinismo che si è protratta finora senza che mai per loro fortuna si perdessero di vista. S’intende che nel volume, il fido Wolfi si guadagna alcune delle pagine più belle.

Per concludere, definire questo libro un testo-monumento della letteratura di montagna è il minimo che si possa fare ed è immaginabile l’impegno che ci ha messo Roberto Mantovani per arricchire questa nuova edizione con due inediti capitoli e alcune rare fotografie. Natale è l’occasione buona per metterlo sotto l’albero, non fatevelo scappare. (Serafin)

17 Dicembre 2020
Condividi
RUBRICA A CURA DI:
MountCity

MountCity è un progetto fondato nel 2013 a Milano che si poggia sulla passione e competenza di uno staff di cittadini appassionati di montagna, all’occorrenza con il sostegno di associazioni di volontariato. La piattaforma, grazie alla competenza e professionalità di Roberto Serafin che l’ha curata per 10 anni, è stata punto di riferimento sull’attualità della montagna e dell’outdoor con migliaia di articoli pubblicati. Ora lo spirito di MountCity vive ancora dentro questa rubrica.

Scheda partner