Nei Fatti in breve di questa settimana un progetto di monitoraggio dei crolli nelle Dolomiti attorno a cortina, la scelta di alcuni comprensori di aprire le piste allo scialpinismo in notturna e un ulteriore passaggio nella vicenda della tutela del Devero.
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Dolomiti: più crolli, maggiori controlli
Quali gli effetti del cambiamento climatico sulle Dolomiti? È vero che la frequenza dei crolli e più in generale dei dissesti geologici sta aumentando? Esistono e quali azioni si possono mettere in atto per preservare le montagne più belle e più fragili? A queste domande intende dare risposta un progetto di monitoraggio che vedrà per sei anni la collaborazione tra la Regione Veneto e l’Agenzia del Demanio. Sul tavolo dell’accordo sono state poste risorse per 3,6 milioni di euro in sei anni, rinnovabili. Il progetto si concentra su un’area di 700 km quadrati attorno a Cortina.
Scialpinismo nelle stazioni sciistiche? Si, purché in notturna
In diverse zone del Trentino e dell’Alto Adige prende sempre più piede la possibilità di praticare scialpinismo in un ambiente reso spettacolare dalle discese in notturna. Ormai quasi tutte le destinazioni, prima o dopo nell’arco della stagione, prevedono un evento di scialpinismo e la fruizione viene “tollerata” durante le aperture serali di una stazione sciistica. In Alto Adige si è compiuto un ulteriore passo in avanti e nelle scorse settimane la Provincia di Bolzano ha lanciato un’iniziativa che prevede l’organizzazione di corse in pullman particolarmente dedicate agli scialpinisti con lo scopo di raggiungere le piste dopo gli orari di chiusura.
Devero, respinto l’appello del Parco
Il Comitato Tutela Devero annuncia un’altra tappa delle azioni per tutelare la preziosa area delle Alpi Lepontine. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto l’appello avanzato dal Parco e dalla Regione per creare un percorso ciclo escursionistico per mountain bike ed e-bike nell’area del Grande Est. “Riteniamo”, è scritto in un comunicato, “che prima di fare interventi in questa ‘zona speciale di conservazione’ si debbano fare tutte le valutazioni necessarie rispetto all’impatto sugli habitat e sulle specie che sono riconosciute di importanza prioritaria per l’Unione Europea”. Purtroppo la strada è ancora lunga e altri progetti sono in agguato. Per tutelare il Devero l’invito è di contribuire a questo link.
Roberto Serafin
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