I Fatti in breve di questa settimana arrivano dalla SAT che lancia ECOlution in quota, dalle Alpi Apuane con gli interessanti risultati di ricerche di archeoacustica e dalla Val Badia dove un fortunato scialpinista è sopravvissuto 20 ore dopo essere stato travolto da una valanga.

Ascolta la puntata del podcast con le notizie della settimana

“ECOlution” per una SAT più verde

Ecolution Fatti in breve: ECOlution - ricerche di archeoacustica - 20 ore sotto la valanga

Si chiama ECOlution in quota il nuovo marchio della Società Alpinisti Tridentini. Si riferisce ad attività, iniziative e progetti in sinergia anche con enti accademici, museali, istituzionali per lo sviluppo e la promozione del vivere ECO. Nello specifico, assieme a La Sportiva e agli altri partner di SAT, si tratta di diffondere una gestione ambientale esemplare, sostenibile ed efficiente partendo dai rifugi. Attenzione viene rivolta ai giovani, ai soggetti fragili e con disabilità, alle scuole e alle community social. Qui è scaricabile il documento programmatico 2023 integrale.

Nelle Apuane messaggi dalle pietre

Trono Monte Paglino Fatti in breve: ECOlution - ricerche di archeoacustica - 20 ore sotto la valanga

Chi l’avrebbe mai detto? In alcuni siti archeologici considerati sacri per migliaia di anni si registrano fenomeni sonori naturali o indotti misurabili. Su questo principio si basano le ricerche di archeoacustica in alcuni siti campione delle Alpi Apuane dei gruppi Pangea Project ed SB Research Group con a capo il professor Paolo Debertolis. In Mountcity i risultati fin qui conseguiti presentati dalla ricercatrice Natalia Tarabella. I ricercatori sono più che mai convinti: qualsiasi sito archeologico può rivelare interessanti proprietà acustiche. Per saperne di più visitare il sito di Pangea Project.

Venti ore sotto la valanga

Sartori sepolto 20 ore Fatti in breve: ECOlution - ricerche di archeoacustica - 20 ore sotto la valanga

Non capita spesso di riuscire a resistere per 20 ore semisepolti da una valanga. Ce l’ha fatta Carluccio Sartori, sci alpinista cinquantenne, scavandosi un piccolo buco da cui vedeva il cielo in Val Badia dove si era recato da solo in gita. Impagabile resta il ricordo delle stelle che brillavano in cielo mentre il suo cuore batteva forte e il timore era che di colpo si fermasse. “No, non sono uno che prega”, ha confessato al quotidiano L’Adige che lo ha intervistato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Bolzano. “Però mia mamma l’ho invocata spesso quella notte e so che lei mi ha protetto”.

Roberto Serafin

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9 Febbraio 2023
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