Quando portare il proprio cucciolo a fare le prime passeggiate in montagna? Quali attenzioni bisogna avere? Forse in molti ve lo state chiedendo proprio ora avendo per casa un cucciolo arrivato da pochi mesi. Anna Randazzese ci spiega a cosa dobbiamo prestare molta attenzione.
Ascolta le spiegazioni di Anna nel podcast
Che voglia di portare il cucciolo in montagna, ma attenzione alle taglie grandi…
Quando accogliamo a casa un cucciolo, se siamo appassionati di montagna, non vediamo l’ora di poter condividere con lui questo nostro amore. Bisogna però fare molta attenzione perché i cuccioli non hanno le articolazioni ancora del tutto formate, quindi un trekking può risultare pericoloso.
Innanzitutto, dobbiamo tenere presente che cane abbiamo preso: le taglie grandi, come i labrador, i pastori tedeschi, etc, dovranno crescere molto prima di arrivare alla loro forma adulta, che arriverà intorno ai 18 mesi. Un cucciolo di golden retriever di due mesi, ad esempio, non ha ancora le articolazioni di gomiti, spalle e anche ben saldati, il che lo predispone a grossi rischi di infortuni che poi sono difficili da superare.
Per un cucciolo un trauma fisico potrebbe diventare anche psicologico
Quando infatti un cucciolo subisce un infortunio importante, specie se a rischio intervento chirurgico e/o costretto a immobilità per recupero, subisce un trauma importante a livello anche psicologico oltre che fisico, perché si trova improvvisamente a dovere essere confinato, senza possibilità di muoversi come vorrebbe, giocare, interagire con i suoi simili; teniamo sempre presente che un mese per un cucciolo in crescita è tantissimo tempo, poiché il percorso fisico e mentale per diventare adulto in un cane è molto più breve del nostro, quindi un mese per un cucciolo equivale a circa 5 anni per un bambino; immaginatevi un bambino costretto in camera sua per 5 anni e pensate a quale stato fisico e mentale avrebbe una volta guarito.
Qui Margot (golden retriever) felice scopre la montagna e la neve.
In apertura Magò (lagotto romagnolo) e i primi passi su un sentiero
…ma tutte le taglie vanno tutelate
Se abbiamo invece un cucciolo di bassotto o jack russell terrier, dobbiamo tenere presente che, per le sue zampette, camminare per un chilometro equivale a un numero incredibile di passi, molti più di noi! Anche i dislivelli, benché per un quadrupede risultino meno faticosi che per i bipedi, sono da tenere presenti; se non lineari, quindi gradini e salti sia a scendere che a salire, sono molto faticosi.
Ovviamente la razza non è importante, quel che fa la differenza è la taglia: le taglie grandi si sviluppano più lentamente e sono più predisposte a patologie come la displasia dell’anca e del gomito, che ha una predisposizione genetica, ma può svilupparsi anche per una cattiva gestione in fase di crescita. Le taglie giganti a maggior ragione vanno tutelate in tale senso e le taglie piccole vanno considerate in proporzione.
Scegliere i percorsi adeguati ai cuccioli e avere pazienza
In ogni caso, dobbiamo avere pazienza e fare giri molto brevi e senza salti. Chi ha un cane di taglia grande saprà che fare i gradini è sconsigliabile, soprattutto in discesa, fino all’anno di età; quindi, se facciamo un sentiero che scende con delle rocce che implichino, per lui, saltellare in discesa, è meglio evitare di portarlo.
I cuccioli possono essere portati, vaccini permettendo, magari arrivando con l’auto in una piana o un alpeggio, lasciandolo giocare e correre, per poco tempo, in uno spazio contenuto, senza costringerlo o indurlo a camminare molto, anche se in piano.
Su internet si trovano regole che danno un numero di minuti ideali in base ai mesi del cucciolo, ma questa generalizzazione va presa con le pinze. Dipende da tanti fattori, dalla linea di sangue e dalla razza, ma anche dal tipo di percorso. In piano su un sentiero è molto diverso che sulle rocce in saliscendi.
Fate poi delle pause e verificate se il cucciolo volentieri si sdraia. Questo potrebbe indicare che è stanco. Prediligete brevi passeggiate più volte al giorno piuttosto che una lunga, perché i cuccioli hanno bisogno di fare pause e dormire tanto, per recuperare fisicamente le tante energie spese da svegli.
Insomma, se abbiamo “fretta” di andare in montagna con il cane conviene che adottiamo un cane adulto e sano, altrimenti cerchiamo di avere pazienza e aspettare che possa seguirci senza troppi rischi.
Anna Randazzese
RUBRICA A CURA DI:
Aseizampe, fondata da Anna Randazzese nel 2012, si occupa di educazione cinofila a 360°.
Anna è da sempre un’appassionata di montagna, che frequenta fin da quando era piccola in tutte le stagioni, in particolare nelle sue amate Dolomiti. Da quando si occupa a livello professionale di cinofilia, ha approfondito l’unione dei due mondi, cani e montagna, facendo esperienze anche variegate che ha piacere di condividere per aiutare tanti binomi a godere di queste gioie.
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