loader
Partner

Luca Serenthà

Sono colui che tiene le fila di quest’intreccio di idee, contenuti e competenze che è Fatti di Montagna. In un certo senso, essendone l’ideatore potrei anche definirmi come primo (cronologicamente parlando) partner. Ci tengo che si capisca che Fatti di Montagna non è il mio blog, ma uno strumento che serve per raccontare la montagna.

SOCIAL
SEDE

luca@fattidimontagna.it

DESCRIZIONE

La montagna ha sempre avuto una presenza costante e importante nella mia vita, pur non essendoci nato, e ha sempre trovato il modo di farmi rimanere legato lei e di intrecciarsi a tutti gli altri miei interessi. Ad esempio alla fine del mio percorso di studi (rigorosamente classici) mi sono laureato in lettere con una tesi dal titolo Fra racconto d’avventura e informazione scientifica: “Una salita al Monviso” di Quintino Sella. 

Siccome mi piace conoscere a fondo le cose, mi sono sempre più appassionato ad approfondire e studiare molti degli aspetti che riguardano le terre alte: dalla storia, alla cultura fino al materiale tecnico sviluppato dal momento in cui la montagna è stata scoperta come possibile “playground”. Avendo inoltre lavorato (per più d’una dozzina d’anni) a contatto con aziende che producono materiale per l’outdoor, diciamo che padroneggio bene l’argomento e ciò mi permette di scriverne per autorevoli testate come l’Outdoor Guide by Skialper e Meridiani Montagne curando la rubrica “Attrezzatura”. Per Meridiani Montagne scrivo anche la rubrica “Montagne solidali” e altre notizie dalle terre alte (rubrica “Voci d’alta quota”).

Sono socio dell’associazione Dislivelli che nasce “dall’incontro di ricercatori universitari e giornalisti specializzati nel campo delle Alpi e della montagna, allo scopo di favorire l’incontro e la collaborazione di competenze multidisciplinari”. La rivista bimestrale on line dell’associazione, “Dislivelli.eu“, è un’altra testata su cui ho il piacere di scrivere.

Forse si può in parte capire (ma sottolineo “forse” e “in parte”) come guardo alla montagna, dal mio libercolo pubblicato nel 2015 per le edizioni Mimesis: Silenzi in montagna

Parallelo e intrecciato al tema montagna, e imprescindibile orientamento alla base di ogni discorso, è per me quello della sostenibilità. Parola che ha un significato forte, ma che, con l’abuso improprio l’ha perso. Per me sostenibilità è sempre contemporaneamente sociale, economica e ambientale. Altrimenti non c’è.

Questi temi li ho approfonditi non solo con letture, ma anche partecipando a percorsi come “Bbetween 2021 Civic Engagement and Science Outreach – Crisi Climatica: Impatti ambientali, sociali ed economici” organizzato da Università degli Studi di Milano-Bicocca oppure alle annuali giornate di lavoro e approfondimento “MeteoLab” organizzate dalla Società Meteorologica Italiana.

Ad un certo punto ho voluto provare ad intrecciare tutti i fili che negli anni ho seguito e che mi hanno portato a conoscere tante persone competenti e brave nella loro professione legata alla montagna. Nasce quindi nel 2020 Fatti di Montagna che non è il “mio blog”, ma vuole essere uno strumento che dia un contributo di qualità al racconto della montagna. Non mi dilungo qui su cosa sia Fatti di Montagna, perché dovrebbe essere già comprensibile in questo sito. Eventualmente, se non fosse chiaro, scrivetemi.

La mia attività di comunicazione e racconto fortunatamente, non è solo scritta o solo on line, ma capita di essere invitato a parlare di montagna in diverse occasioni o a moderare presentazioni di libri di amici scrittori. Sempre bellissime occasioni per continuare ad intessere relazioni ed idee…

Sicuramente FdM è anche il mio tentativo di mettere in pratica uno degli insegnamenti ricevuti negli anni dello scoutismo: “lascia il mondo un po’ migliore di come lo hai trovato”. Io ci provo con quelle che sono le mie competenze. Prima di fare grandi discorsi sulla sostenibilità e sulla mitigazione del cambiamento climatico, cerco ogni giorno di chiedermi gli effetti delle mie azioni, di verificare, di approfondire e capire come e dove posso concretamente portare il mio piccolo contributo. Ci provo.

Perché fatti di montagna ?

Vai al manifesto