Al secondo giorno di cammino della Grande Traversata degli Appennini, essendo partiti da Milano, per forza di cose Laura e Marco hanno trovato il Po. Non è stato però un semplice attraversamento, ma la prima dimostrazione dello stile di quest’avventura: incontrare persone e conoscere territori.
Ascolta qui la chiacchierata con Andrea Fiaccadori
Grande Traversata degli Appennini: attraversamento del Po in canoa
Partiti dalla piazza del Duomo a Milano, per la Grande Traversata degli Appennini, al secondo giorno di cammino Laura e Marco hanno dovuto affrontare il Po.
Raggiunte le sponde nei pressi di Pavia l’incontro con il Po era cosa inevitabile, ma grazie ad Andrea Fiaccadori, guida ambientale escursionistica di Guastalla (RE) ed esperto canoista, l’attraversamento del fiume non è stato un semplice passaggio, ma l’occasione per conoscere questo ambiente così particolare.
Andrea Fiaccadori e la discesa del Po in canoa
Andrea, infatti, è un profondo conoscitore e amante del grande fiume e non solo accompagna volentieri sulle sue acque, ma in ben due occasioni l’ha disceso quasi tutto: dal primo punto in cui è possibile mettere la canoa in acqua fino al Delta. In particolare nel 2015 Andrea è partito dal guado di Staffarda (nei pressi dell’Abbazia di Staffarda) fino al mare Adriatico prendendo il ramo del Po di Goro.
Entrambe le discese fatte (quella in solitaria del 2015 e una in compagnia della moglie) sono durante un paio di settimane circa. Andrea ci ha infatti spiegato che bisogna sempre mettere in conto dei giorni in cui si sta fermi o si procede più a rilento. Ad esempio in caso di vento oltre ad essere pericoloso procedere è anche inutile, perché si rischia solo di sfinirsi senza avanzare quasi nulla.
Anche in prossimità della foce (gli ultimi 60 km circa) la discesa si fa difficoltosa: se si incappa negli orari sbagliati la corrente risente dell’alta marea e ci si trova a pagaiare controcorrente (si passa dal fare circa 10 km all’ora a 5). Altra difficoltà di cui tener conto è il caldo (visto che si sceglie solitamente la stagione più calda): di ombra sul fiume non ce n’è!
Infine è anche bello potersi permettere di sostare un giorno in più in qualche luogo che piace particolarmente: altrimenti che viaggio lento è?
Occasioni per conoscere e vivere il Po
Abbiamo registrato una bella chiacchierata con Andrea il giorno stesso in cui ha traghettato Laura e Marco e ci ha raccontato come è andata (assolutamente da ascoltare nella puntata del podcast qui sopra). Sicuramente per i nostri amici è stata un’esperienza forte ed emozionante, come ha scritto Laura sul Blog di 2 Cuori in Cammino, che ha permesso loro di non passare sul lungo, trafficato (e senza passaggio pedonale) Ponte della Becca.
Per Andrea è stata un’occasione per raccontarci la sua passione per il fiume e per il Po in particolare. Per noi, ascoltandolo (ma ovviamente ancor più per Laura e Marco incontrandolo), abbiamo avuto l’opportunità di capire quanta bellezza può essere scoperta facendosi trasportare dalle sue acque lente.
Andrea ci ha fatto capire la ricchezza che c’è lungo questo corso d’acqua che nasce dal Monviso e via via prende forza dai suoi 141 affluenti. Il fiume è come se ci ricordasse che non c’è dicotomia tra montagna e pianura, tra terre alte e città, ma continuità e interdipendenza. Il fiume Po è un insieme di cultura, di umanità, di storia, di natura che varia trasformandosi dalla sorgente alla foce.
Discendere un fiume è una modalità di attraversare un territorio, di affrontare un viaggio lento, alla quale si è probabilmente meno abituati a pensare, ma consente non meno del cammino di scoprirlo e di incontrare la gente che vive, in questo caso, il Po.
La particolarità di questa realtà sta anche nel fatto che, pur attraversando le zone più antropizzate d’Italia, conserva ancora molto di naturale e di selvaggio, soprattutto nella parte alta fino a Pavia. Dopo Pavia si allarga, la corrente inizia a calare, i ciottoli lasciano il posto alla sabbia e purtroppo anche l’ambiente subisce un po’ di deterioramento (ad esempio si notano i campi che spesso arrivano fino alla riva causandone l’erosione per l’assenza degli alberi che la manterrebbero sana).
Rimane uno dei pochi grandi fiumi europei ancora libero e non regimentato per la navigazione commerciale. Insomma un’ambiente che meriterebbe assolutamente di essere visto, vissuto e conosciuto ci dice Andrea!
Grande Traversata degli Appennini: il viaggio è appena iniziato
Il giorno dell’attraversamento del Po, ripreso il cammino, la sera Laura e Marco sono arrivati a Broni per poi proseguire il giorno seguente per Caminata e quello dopo ancora per Bobbio…
Ma il viaggio è ancora lungo e non dobbiamo avere fretta di scoprire subito tutto: ci sarà il tempo per raccontare luoghi ed ascoltare voci.
La Grande Traversata degli Appennini, come gli stessi Laura e Marco ci hanno spiegato, è un ambizioso e importante progetto triennale di conoscenza e promozione di queste magnifiche aree interne del nostro Paese. Per chi condivide valori e obbiettivi del progetto c’è la possibilità di partecipare concretamente a quest’avventura attraverso il crowdfunding che è stato attivato sul sito di Zero to Wild.
RUBRICA A CURA DI:
Zero To Wild è un’associazione di promozione sociale con la missione di avvicinare le persone alla vita all’aria aperta attraverso Cammini, Trekking e viaggi di scoperta. Uomini e donne di tutte le età accomunati dall’amore per la lentezza, la curiosità verso i luoghi attraversati, i loro abitanti e le tradizioni, con una grande attenzione all’impatto ambientale.
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