Carissimi tutti: qui a Aldilà di sotto non è che ci sia una gran vista sul mondo, perciò è difficile raccontarvi come sta andando, più fortunati sono gli abitanti delle ville di Aldilà di sopra, dove noi e i nostri figli che stiamo nella frazione più bassa non possiamo salire.
Prima di dirvi quel poco che so voglio subito chiarire che stare qui sotto o stare lassù non è questione di aver vissuto più o meno in grazia di Dio o avere ubbidito ai dieci comandamenti (qui come lassù di gente ce n’è di tutte le risme) ma dipende soltanto dal censo, da quanto uno può permettersi di spendere. In questo non è cambiato niente da dove stavo trent’anni fa, ai ricchi continua a andare molto meglio che ai poveri. Anche per gli aspetti fiscali non è cambiato niente: nell’ultima manovra finanziaria è stata istituita la fast tax, un sistema geniale per cui, ogni anno che passa, se sei sotto un certo reddito la percentuale che devi pagare raddoppia, mentre se sei sopra dimezza. Ai ricchi di Aldilà di sopra hanno dato l’ecobonus del 110%, per fare i cappotti, noi restiamo nelle nostre stamberghe piene di spifferi con addosso la sciarpa della nonna.
Sarete curiosi di sapere che cosa è successo al clima, niente, cioè come previsto, malgrado tutti i bla bla il riscaldamento globale è proseguito con lo stesso ritmo, e abbiamo continuato a estrarre idrocarburi, anzi ecocarburi, come prima, a trivellare petrolio e a costruire oleodotti (sostenibili). L’unica differenza è che a Aldilà di sopra, com’è naturale, fa un po’ più fresco. Le macchine a Aldilà di sopra sono tutte Tesla elettriche ma l’elettricità che le fa andare viene prodotta nelle centrali a carbone di Aldilà di sotto. Malgrado le temperature equatoriali a Aldilà di sopra si continua a fare eliski (sostenibile) con elicotteri a pedalata assistita. La neve arriva dal Polo sud su triremi ibride (vento più schiavi del caporalato). C’è però una cosa che ci accomuna: qui a Aldilà, sia di sotto sia di sopra, siamo tutti morti.
Buon anno
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Sono colui che tiene le fila di quest’intreccio di idee, contenuti e competenze che è Fatti di Montagna. In un certo senso, essendone l’ideatore potrei anche definirmi come primo (cronologicamente parlando) partner. Ci tengo che si capisca che Fatti di Montagna non è il mio blog, ma uno strumento che serve per raccontare la montagna.
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