Finalmente, nel 2052 ho il coraggio di tornare a Valtournenche per festeggiare il Capodanno, luogo del cuore della mia storia e dei miei ricordi. Non ci tornavo dal 2014, anno a cui risalgono le foto che accompagnano questo scritto.

Ne sono cambiate di cose!

Saranno almeno 15 anni che la neve è diventata una rarità: giocare sommersi nel bianco manto, come nella foto che mi ritrae, è qualcosa che i vecchietti come noi raccontano ai bambini: oggi il massimo che si vede da queste parti è una spruzzatina che imbianca i prati per qualche giorno.

Senza titolo2 Valtournenche, capodanno 2052: lettera di Benedetta Gambacorti

Non si scia più da queste parti: non c’è abbastanza neve e il mercato dei comprensori sciistici si è ben presto esaurito. Peccato, mi piaceva moltissimo. Ora per sciare bisogna decisamente spingersi a latitudini differenti.

L’economia del luogo si basava moltissimo sul turismo invernale legato allo sci: i paesi si sono svuotati ancor più e tanti edifici sono andati in rovina, sono stati demoliti. Anche quella che era casa mia qui non c’è più, così come la bellissima cappella di Crepin.

Senza titolo3 Valtournenche, capodanno 2052: lettera di Benedetta Gambacorti

A volte, però, fare posto al nuovo è proprio qualcosa che serve: da qualche anno, infatti, si assiste a un movimento di tante persone che tornano o scelgono di spostarsi in queste zone per praticare forme di allevamento innovative, per provare e testare fonti di energie rinnovabili legate al vento, alla luce del sole…

I prati su cui vi erano le piste da sci stanno diventando pascoli o terreni per installare marchingegni energetici di ultima generazione.

C’è aria nuova in giro! Forse è un buon posto in cui trascorrere la vita, oltre che il Capodanno…

Capodanno 2052

Benedetta Gambacorti

17 Dicembre 2021
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RUBRICA A CURA DI:
Luca Serenthà

Sono colui che tiene le fila di quest’intreccio di idee, contenuti e competenze che è Fatti di Montagna. In un certo senso, essendone l’ideatore potrei anche definirmi come primo (cronologicamente parlando) partner. Ci tengo che si capisca che Fatti di Montagna non è il mio blog, ma uno strumento che serve per raccontare la montagna.

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