Le immagini che mostrano le ruspe sul ghiacciaio del Teodulo intente a scavare per preparare la pista che servirà per la gara d’apertura della Coppa del Mondo di sci fanno affiorare la parole usata da Ferruccio per definire il suo assassino: vile! Una viltà nei confronti di un ambiente delicato già in difficoltà, come tutti i ghiacciai, a causa del riscaldamento climatico. Ma una viltà anche nei confronti di chiunque si impegna per un futuro non svenduto (e ucciso) agli interessi economici a brevissimo termine.

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Scavare il ghiacciaio del Teodulo per la Matterhorn Cervino Speed Opening: come definirlo?

Non so quanto l’accostamento sia appropriato. Ma l’affronto a suon di ruspe del sofferente ghiacciaio del Teodulo per farne una pista da destinare agli uomini jet dello sci, mi ha ricordato una pagina di storia che si studiava alle medie. Quella che riguarda il guerriero fiorentino Francesco Ferruccio (o Ferrucci, 1489-1530). Quando cioè al termine della battaglia che segnò nel 1530 la restaurazione dei Medici, i soldati imperiali del principe d’Orange sconfissero i fiorentini a Gavinana. Ciò che accadde è arcinoto: appena gli imperiali ebbero battuto l’esercito fiorentino, Fabrizio Maramaldo trafisse a morte Francesco Ferruccio, suo malconcio prigioniero. Un ignobile atto che tutti sui banchi di scuola abbiamo biasimato, commossi dalle parole “vile, tu uccidi un uomo morto!”. Parole che sembra aver pronunciato il capitano fiorentino. 

Forse esagero, ma non meno ignobile mi è sembrata in questi giorni l’immagine apparsa sui giornali della ruspa che scava nelle viscere del ghiacciaio Teodulo nelle Alpi svizzere, tra Zermatt e Cervinia. Dove gli escavatori sono all’opera per la preparazione della pista della “Matterhorn Cervino Speed Opening”

Questo scempio è destinato a consentire l’11 novembre la gara di Coppa del Mondo di sci. Proprio quella gara che si sarebbe dovuta tenere lo scorso anno, poi annullata per mancanza di neve

pista 1 Ruspe sul Teodulo come Maramaldo: una viltà
Tracciato della pista. In apertura la ruspa sul Teodulo (foto @Sébastien Anex )

Critiche e indignazione dalla Svizzera e dall’Italia

Duri sono stati in Svizzera i quotidiani locali. 24Heures definisce i lavori come “un’aberrazione ecologica” e 20 Minuten scrive: “Questo fa vacillare la fede nel buon senso”, aggiungendo che “si sono accumulate diverse domande proprio sull’attività degli escavatori: secondo alcuni, confortati nella convinzione che le macchine da cantiere si sarebbero spinte oltre il perimetro concordato col Comune, andando a spaccare il ghiaccio perfino in aree protette”.

A deplorare questo ennesimo affronto a una natura da troppo tempo sofferente siamo in parecchi a quanto pare, vero Luca? Avrai senz’altro apprezzato anche tu il comunicato di Cipra Italia che le canta chiare come è giusto che sia da parte di una Commissione per la protezione delle Alpi. Dal comunicato si apprende che questo sofferente ghiacciaio è stato scavato e manipolato dalle ruspe per più di un mese, pur di avere tutto pronto per lo spettacolo della Coppa del Mondo di sci alpino 2023-2024.  Ma è questo il prezzo che deve pagare l’alta montagna per qualche scampolo di gara nell’era del riscaldamento climatico? 

A noi gente fatta di montagna non resta che condividere l’accusa che lancia Cipra Italia, l’organizzazione non governativa che si impegna per la protezione e lo sviluppo sostenibile delle Alpi dal 1952. “Le ruspe”, precisa l’organizzazione presieduta da Vanda Bonardo, “hanno movimentato e deformato il ghiacciaio. Si sono fatte strada anche con l’uso di esplosivo eliminando qualsiasi ostacolo, anche il fastidio di qualche lembo di roccia che affiorava”.

A questo punto avrei se permettete sulla punta della lingua il termine “vile” pronunciato da Francesco Ferruccio ormai morente nei confronti del suo uccisore Maramaldo. Di sicuro il vile maramaldeggiare a suon di ruspe non sembra giovare all’immagine delle montagne valdostane che Gino Boccasile rappresentò nel 1950 in un manifesto con un’incantevole, spensierata ragazza sotto un sole benefico, la gonna al vento. E invece oggi mala tempora currunt, e questo grande luna park di alta quota, riporta alla mente il gran ballo del Titanic come osserva suggestivamente Vanda Bonardo

Colpisce tra l’altro che il buon senso dell’operazione sia messo in dubbio anche dagli atleti che lo scorso anno in una lettera alla Fis richiamarono l’attenzione sui cambiamenti climatici. Oggi si parla addirittura di una “gara della vergogna” che, costi quel che costi, si svolge dopo un’estate di caldo insopportabile, con i ghiacciai alpini liquefatti, tutti in calo a vista d’occhio

maramaldo uccide ferrucci 1930 Ruspe sul Teodulo come Maramaldo: una viltà
Un francobollo del 1930 che ritrae Maramaldo uccidere Ferrucci

Uno stop dalla Svizzera: tardivo? Alla fine vincono gli interessi economici (di pochi e a brevissimo termine)

E si arriva così al 19 ottobre, quando la commissione cantonale dell’edilizia (CCC) del Vallese accoglie la segnalazione di WWF, Pro Natura e Mountain Wilderness Schweiz disponendo il parziale stop dei lavori. Un provvedimento determinante oppure soltanto un innocente solletico, tardivo per giunta? Ormai si apprende che la preparazione del tracciato nel versante svizzero è stata completata. Nessun pericolo per le gare. Vero è che la posta in gioco è alta. La Coppa del Mondo è uno dei tasselli di un disegno più ampio che vuole fare del comprensorio Zermatt-Cervinia un hub mondiale del turismo di lusso ad alta quota. 

I progetti sono mastodontici. Tra questi in primo piano la visibilità offerta alla nuova funivia Matterhorn Glacier Ride II (uno dei collegamenti Zermatt – Cervinia) che permette di accedere all’area della gara. Le cabine firmate Pininfarina, decorate con cristalli Swarovski, sono accessibili con un biglietto che costa 240 euro. E le telecamere della mondovisione sono pronte ad agevolare questa nuova scelleratezza, una delle tante di cui è testimone di questi tempi il Cervino.

Un misfatto che si traduce in un micidiale affronto a queste montagne colme di storia e di fascino. Maramaldo non avrebbe saputo fare di meglio. O di peggio.

Roberto Serafin

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2 Novembre 2023
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