Un po’ di nostalgia: Serafin ci racconta le sensazioni delle prime sciate stagionali ai sui tempi.

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Le prime sciate dell’anno zero

Dai sei anni agli ottant’anni, sorridenti nel freddo pungente, molti partiti da casa nel buio della notte a centinaia di chilometri di distanza, tutti con un’unica meta: arrivare al cospetto di sua maestà il Cervino. Per fare la prima sciata della stagione invernale, la prima dove skipass fa rima con Green Pass. La prima di un anno zero dove tutto ricomincia.

A proposito, caro Luca. Il popolo di sciatori sbarcato a Cervinia per inaugurare la stagione sciistica valdostana ha fatto da cavia sperimentando il nuovo accesso agli impianti consentito solo con il certificato verde Covid. Lo si è letto sulla Stampa del 18 ottobre. E nel leggerlo un po’ è venuto il magone a qualche vecchio sciatore, me compreso, nostalgico delle sue prime sciate, quelle che mai o quasi mai si dimenticano.

Già, dov’è finita la poesia delle prime sciate di un tempo? Quanta tristezza, ti dirò, nel leggere di quelle procedure burocratiche ormai inevitabili: presentare il Green Pass e un documento di identità, con l’esclusione dei minori di 12 anni di età, indossare (correttamente, mi raccomando) una mascherina chirurgica o FFp2. E non basta. La Skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta annuncia l’innovativo sistema di ticketing, con l’introduzione di Starpass, la tessera “pay per use” (paghi quanto scii) e il dynamic pricing (prezzo dinamico) sui biglietti.

Tutti, meno male, sono lì a compiacersi che il certificato verde non abbia sbloccato solo il mondo dell’industria, ma anche quello dello sci sperando in un inverno da grandi numeri. Purtroppo non c’è più posto per sogni e sdilinquimenti. Solo le cifre contano. Dovunque sulle piste affiorano le problematiche legate al clima del nostro tempo e la neve che se ne va per sempre. Un tempo all’inizio della stagione affioravano soprattutto sassi in abbondanza e le solette degli sci ne soffrivano, ma si aggiustavano facilmente con le candelette da far sciogliere con una lampada a gas.

Quelli che guardavano il sorbo

Ma poi come sarà quest’inverno il clima? Sulle piante del sorbo dell’uccellatore si sono viste poche bacche rosse, mentre nel settembre 2020 i sorbi erano stracolmi. Come ben sapevano i nostri vecchi, se il sorbo era pieno di bacche rosse c’era da aspettarsi un inverno con tanta neve. I fondisti, me compreso, erano particolarmente attenti a questi particolari e oggi possono infischiarsene di ski pass e green pass. Ogni anno, quando le prime invasioni di aria artica depredavano gli alberi delle ultime foglie a molti sciatori “veri”, quelli del passo alternato, sembrava di avvertire l’inconfondibile profumo della bianca visitatrice.

Il pensiero correva allora agli esercizi di presciistica ancora da fare e agli sci rimasti in cantina e a tutte le cure di cui avevano bisogno prima di tornare a saggiare la neve. Covid? Green pass? Mai sentiti nominare. Bei tempi.

Alla prossima!

Roberto Serafin

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28 Ottobre 2021
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