Ci sono comuni come Cortina, ma anche altre realtà in montagna che si stanno impegnando a ridurre o addirittura eliminare la plastica. Sono passi avanti verso una meta più che mai da raggiungere urgentemente, e che, alcuni effetti collaterali dell’emergenza sanitaria rischiano di allontanare. Un paradosso: azioni dannose per salvaguardare la salute. Bisogna sperare che questi, di cui Serafin ci racconta, non rimangano esempi isolati e dobbiamo impegnarci tutti affinché “plastic free” non sia solo marketing...

Qui puoi ascoltare la puntata del podcast con anche questa notizia

La cattiva notizia di questi giorni è che il pianeta è inondato di rifiuti di plastica legati alla pandemia. C’è poco da fare, il consumo di plastica monouso negli Stati Uniti è aumentato del 250-300 per cento secondo dati dell’International solid waste association (Iswa), che rappresenta le organizzazioni per il riciclaggio di 102 paesi. Gran parte di questo aumento è dovuto alla domanda di dispositivi di protezione, come mascherine, visiere e guanti. Sono numeri sconvolgenti. Ah sì, c’è anche una buona notizia. Questa volta arriva da Cortina d’Ampezzo dove con un’ordinanza dell’11 giugno 2020 si è iniziato a dire addio alla plastica. Questo almeno sostengono ottimisticamente i cortinesi. A partire dal 1° luglio 2020, infatti, tutte le attività di ristorazione e le organizzazioni turistiche che forniscono pasti e bevande, gli enti, i privati e le associazioni che organizzano feste, eventi e sagre sul territorio comunale, sono obbligati a fornire esclusivamente stoviglie, cannucce, contenitori e simili in materiale biodegradabile e compostabile. 

045 1 Plastic free? Una parola…
Rifugio Quintino Sella al Felik
In apertura: Cortina d’Ampezzo

A quanto si apprende, l’ordinanza comunale è in linea con la “Strategia Europea per la plastica” varata dalla Commissione Europea nel gennaio del 2018. Un primo importante passo. Perché ormai il rispetto per l’ambiente, la sostenibilità, l’economia circolare sono temi di grande attualità a cui non ci si può più sottrarre. E’ attorno a questi temi che la Sezione di Biella del Club Alpino Italiano ha annunciato l’abbattimento, nella rinnovata struttura del rifugio Quintino Sella, dell’utilizzo della plastica almeno dell’80%. I risultati li vedremo tra poco. L’inaugurazione del nuovo rifugio plastic free è stata infatti prevista, pandemia permettendo, nel corso dell’estate.

Di altre svolte plastic free nelle località turistiche sentiremo presto parlare, o almeno questa è la speranza. Vale la pena di citare quanto è stato fatto nella skiarea trentina di Pejo3000, la prima al mondo a mettere al bando i prodotti plastici, con un’originale campagna di comunicazione. Su piste e impianti sono stati infatti collocati pannelli informativi con le frasi più celebri di molti “big” del passato per sensibilizzare gli sciatori ad abbandonare l’uso della plastica. 

5616 Plastic free? Una parola…

“Lasciate ogni plastica, o voi che entrate” dice Dante Alighieri sulla cabinovia di Peio Fonti. “Ridurre la plastica. Un piccolo gesto per un uomo, un grande passo per l’umanità” rilancia l’astronauta Neil Armstrong in tuta lunare sull’esterno della funivia di Punta Taviela. La decisione di Pejo3000 pare che abbia iniziato a dare i primi frutti. Già nella scorsa stagione invernale si ritiene che siano sono state eliminate 45mila bottigliette in PET, pari a 900 chilogrammi di plastica, 15mila bicchieri, 5000 cannucce e 12mila bustine di ketchup e maionese. 

Il problema per ora insormontabile riguarda il commercio online. Nel mese di marzo, quando buona parte degli esercizi commerciali di Europa e Stati Uniti ha interrotto l’attività, circa 2,5 miliardi di clienti hanno visitato il sito di Amazon, con un aumento del 65 per cento rispetto all’anno scorso. A quanto si legge nella rivista “Internazionale”, secondo un centro studi di Washington, nel primo trimestre dell’anno i cinesi hanno acquistato online più del 25 per cento dei beni materiali. 

Peccato che gran parte dei prodotti acquistati in rete sia avvolta nella plastica, e del peggior tipo. Spesso le merci sono contenute in imballaggi composti da vari strati. Plastic free? Una parola… (Serafin)

25 Giugno 2020
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MountCity

MountCity è un progetto fondato nel 2013 a Milano che si poggia sulla passione e competenza di uno staff di cittadini appassionati di montagna, all’occorrenza con il sostegno di associazioni di volontariato. La piattaforma, grazie alla competenza e professionalità di Roberto Serafin che l’ha curata per 10 anni, è stata punto di riferimento sull’attualità della montagna e dell’outdoor con migliaia di articoli pubblicati. Ora lo spirito di MountCity vive ancora dentro questa rubrica.

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