Ottavia con la sua consapevolezza, entusiasmo e determinazione è proprio l’esempio di quella montagna che sceglie un modello di vita ed economico diverso perché ne ha capito “il potenziale enorme”. Una montagna che resiste, una montagna che esiste!
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Orgoglio della Val Pesio
È proprio fatta di montagna Ottavia Biarese, 29 anni, nata a Cuneo e cresciuta nella dolce Val Pesio nota per la severa Certosa e per il superbo parco naturale dove impera l’abete bianco e che occupa l’alta valle. È fiera questa valle del suo turismo sostenibile al punto che, in occasione delle Olimpiadi del 2006 in Piemonte, da un referendum emerse l’opposizione all’inserimento fra i territori cosiddetti olimpici.
Di sicuro Ottavia, fresca di laurea in Lettere e Filosofia a Torino, rappresenta un simbolo della montagna che resiste, che non si arrende. La sua storia l’ha raccontata il bravo giornalista Matteo Borgetto sul quotidiano La Stampa del 16 novembre. “Torna dopo la laurea e inaugura una bottega di tipicità a Chiusa Pesio” era il titolo.
Ottavia, un passato come campionessa mancata dello sci di fondo, alpinista ed escursionista appassionata, sabato 14 novembre ha coronato uno dei suoi sogni. A San Bartolomeo di Chiusa Pesio, ridente borgata a 15 km da Cuneo (il casello autostradale più vicino è quello di Mondovì sulla A6 Torino-Savona), ha aperto un grazioso e ben fornito negozio di alimentari specializzato anche in formaggi tipici e prodotti di nicchia della valle.
“A veja Posta”: un sogno consapevole
Quella di Ottavia è una bottega di paese come non se ne vedono più o se ne vedono sempre meno sopraffatte dalla grande distribuzione. È ricavata da un locale dismesso che fino al 2012 ospitava gli uffici delle Poste. Per questo motivo si chiama “A veja Posta”.
“Quando studiavo a Torino”, racconta Ottavia, “ogni volta che tornavo al paese cresceva la consapevolezza che il mio posto è qui. Amo l’ambiente di montagna, solo qui mi sento veramente me stessa. E ho capito il potenziale enorme della mia valle. Ho iniziato ad apprezzare la ‘lentezza’, i silenzi e la solitudine. Cose che, studiando in città, non potevo sentire”.
Il padre Federico ha realizzato arredi e scaffali in legno per dare al negozio un ambiente rustico, la mamma Secondina e la sorella Martina l’affiancano all’occorrenza nell’attività. “Per ora parto da sola, con tantissimo entusiasmo e voglia di vincere questa scommessa”, dice Ottavia. “Sono convinta che il Covid, anche se sta facendo aumentare la povertà e la fame, stia accelerando un processo: la gente apprezzerà i negozi piccoli, la familiarità rispetto all’anonimato dei grandi centri commerciali. Al di là dei prodotti di qualità, la chiave di volta sarà il rapporto umano. Ci credo tanto, sono molto fiduciosa e determinata”.
Oltre che della montagna, Ottavia è appassionata di letteratura classica sia italiana sia straniera. Le piace fare foto e scrivere, per lei lo scrivere è “una valvola di sfogo enorme”. Non è sposata né fidanzata, non ancora perlomeno. Vive sola e ha un cane, un border femmina di nome Audrey, che la accompagna nelle sue avventure alpine. “Beh, sono un tipo solitario”, ammette, “ma credo di essere anche simpatica. O almeno così mi dicono. Il valore più grande per me rimane l’umiltà. Quella che mi hanno insegnato le mie nonne”. (Serafin)
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MountCity è un progetto fondato nel 2013 a Milano che si poggia sulla passione e competenza di uno staff di cittadini appassionati di montagna, all’occorrenza con il sostegno di associazioni di volontariato. La piattaforma, grazie alla competenza e professionalità di Roberto Serafin che l’ha curata per 10 anni, è stata punto di riferimento sull’attualità della montagna e dell’outdoor con migliaia di articoli pubblicati. Ora lo spirito di MountCity vive ancora dentro questa rubrica.
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